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San Marino: le imprese “reggono” ma cala la forza lavoro

da Redazione

UPECEDS: pubblicati i dati del primo trimestre 2020. In crescita, rispetto a febbraio, i frontalieri. A marzo è crollato il turismo.

UPECEDS grande

 

di Alessandro Carli

 

In attesa dei numeri aprile – numeri che sono sicuramente interessanti per capire, in maniera “macro”, le ricadute del Covid-19 sull’economia sammarinese – l’UPECEDS ha pubblicato la “fotografia” del Sistema-Paese del primo trimestre 2020 che contiene quindi che il mese di marzo, il primo mese di Coronavirus.

 

LA FORZA LAVORO IN LIEVE CALO

 

La forza lavoro della Repubblica di San Marino, che unisce i dipendenti, gli indipendenti e i disoccupati, tra gennaio e febbraio ha fatto registrare una contrazione. Nello specifico i dipendenti hanno avuto un andamento oscillante (da 19.946 di gennaio a 20.046 di febbraio e poi a marzo di nuovo sotto le 20 mila unità: 19.985) mentre sono scesi i disoccupati (i totali da 1.196 di gennaio a 1.205 di febbraio mentre a marzo sono stati 1.125; quelli in senso stretto invece da 966 di febbraio a 886 di marzo) mentre gli indipendenti sono rimasti più o meno in linea: 1.681 a febbraio, 1.671 a marzo. Complessivamente la forza lavoro a marzo ha contato 22.781 persone. Erano 22.932 a febbraio e 22.826 a marzo. A marzo 2019 invece erano 22.724.

 

LE IMPRESE PER RAMO DI ATTIVITÀ

 

Alla fine del secondo mese dell’anno operavano sul territorio 4.954 imprese, quindi più o meno in linea con la performance di gennaio 2020 (4.953) ma in contrazione rispetto a febbraio 2019 quando erano 4.983. A marzo 2020 il totale è stato di 4.953 imprese. Nonostante il sostanziale “pareggio”, le attività manifatturiere hanno fatto un balzo in avanti di 5 unità, passando da 511 del primo mese del 2020 a 516 di febbraio 2020 e di marzo 2020 (dodici mesi fa erano 528). Tra i settori “più numerosi” invece si registra un calo sia per il “Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motoveicoli” (da 1.075 del 31/01 a 1.068 al 29/02 a 1.070 di marzo 2020) e delle “attività immobiliari”, che in due mesi hanno perduto sei unità (da 985 a 979).

 

L’OCCUPAZIONE NEL PRIVATO E NEL PUBBLICO

 

Al 31 marzo 2020 il numero dei lavoratori dipendenti del settore privato per ramo di attività economica si è attestato a 16.212: erano 16.258 a febbraio e 16.201 a gennaio.

Andando a zoomare i singoli “rami” emerge che le attività manifatturiere hanno registrato un incremento di nel “mese su mese”: 6.509 a gennaio, 6.521 a febbraio, 6.549 a marzo.

Timido segno “più” anche per le costruzioni (da 920 del primo mese dell’anno a 932 del secondo mese a 923 di marzo); le attività dei servizi di alloggio e di ristorazione invece sono in discesa: da 917 del primo mese dell’anno si sono innalzate a 930 a febbraio per poi scendere a 910 a marzo.

Calano su scala mensile e seppur di poco, gli occupati del “Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motoveicoli” (da 2.643 a 2.636 di febbraio e marzo). I risultati del terzo mese 2020 sono inferiori a quelli di dodici mesi prima: 2.701.

I lavoratori frontalieri impiegati nelle imprese del territorio alla rilevazione di febbraio erano 6.285. Il mese prima 6.220, a febbraio 2019 sotto le 6 mila unità: 5.933. A marzo 2020 sono tornati sopra il tetto dei 6.300: precisamente 6.315.

Il settore pubblico allargato per ente di appartenenza ha chiuso il mese di marzo con 3.773 dipendenti, in diminuzione rispetto ai 3.788 di febbraio. Erano 3.745 a gennaio 2020 e 3.711 a febbraio 2019. L’ente che ha fatto registrare l’aumento più consistente nei primi tre mesi dell’anno è stato l’Istituto per la Sicurezza Sociale: a gennaio i lavoratori ISS erano 1.047, a marzo 1.091. Un anno fa invece erano 1.013.

 

AFFLUSSI TURISTICI IN CROLLO VERTICALE

 

Com’era facile immaginare, il turismo ha avuto severe ripercussioni: se i primi due mesi dell’anno hanno fatto registrare un aumento rispetto a gennaio e febbraio del 2019 – al 29/02/2020 l’UPECEDS ha registrato 59.013 visitatori, a febbraio 2019 sono stati poco più di 55 mila – marzo si è chiuso con un crollo verticale: solo 11.487 quando l’anno prima si era chiuso con 97.929 visitatori.

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