Home FixingFixing Emergenza Covid-19: la solidarietà stimola le imprese sammarinesi

Emergenza Covid-19: la solidarietà stimola le imprese sammarinesi

da Redazione

Nasce Time To Be Careful: produrrà visiere facciali e vari dispositivi. Unite 4 aziende, tra cui Marlù Gioielli, molto attiva anche nella beneficenza.

Prima Coccola personale reparto Omaggio

 

Un nuovo modello d’impresa in grado di garantire e rilanciare occupazione e lavoro, rimettere in moto le aziende e riportare in Italia manifattura e distribuzione di prodotti essenziali per contenimento e gestione dell’emergenza sanitaria, si chiama TimeTo be Careful. Da questa settimana produce schermi facciali e visiere protettive in polietilene di alta qualità certificata CE e per uso sanitario, dispenser per igienizzanti, divisori e paratie di protezione su misura per farmacie uffici, aziende, negozi, hotel, ristoranti.

Lo hanno creato quattro aziende tra San Marino e Pesaro: Marlù Gioielli, FormPack, Giemme Cut, e “Trilogy”. Hanno messo in comune le differenti competenze e attività nei settori di moda, progettazione, design, stampa digitale e lavorazione laser, 3D, di Pvc e polietilene e policarbonati resistenti, logistica, distribuzione commerciale e comunicazione. Obiettivi: avviare manifattura locale di prodotti fino a 2 mesi fa al 90% importati da altri Paesi, soddisfare subito bisogno strumenti prevenzione sanitaria, garantire occupazione dipendenti e nuove prospettive di lavoro. Infatti, da questa settimana le linee di produzione di FormPack e Giemme Cut ripartono in piena e verificata sicurezza. Marlù Gioielli creatrice del nuovo marchio aziendale mette a disposizione, in modalità agile, design, comunicazione e la sua rete logistica nazionale, che copre i suoli oltre 30 negozi monomarca e mille punti vendita. Mentre, Trilogy, offre il contributo dei suoi agenti e distributori. Le prime mille visiere protettive realizzate sono state donate agli operatori delle forze dell’ordine italiane e all’ospedale di San Marino e Pesaro. Gli obiettivi produttivi sono di raggiungere, entro fine mese, produzione e distribuzione di 40 mila visiere e garantire così pieno lavoro a 60 dipendenti delle 4 imprese.

“Offrendo aiuto alle strutture mediche ci siamo trovati di fronte a una realtà. Alcuni presidi sanitari essenziali, come gli schermi facciali in polietilene, sono praticamente introvabili anche se ti donano le risorse per acquistarle”, spiegano Morena Fabbri di Marlù Gioielli Alessandro Palmieri e Lorenzo Orazi di FormPack, “così abbiamo deciso di mettere insieme le nostre capacità di design e manifattura. Formpack ne ha realizzato un lotto di una paio di migliaia e le abbiamo donate agli ospedali di Pesaro, San Marino. Subito è arrivata una pioggia di richieste anche da altre strutture sanitarie, imprese e esercizi commerciali. Impossibile soddisfarle solo con il lavoro volontario dei titolari e senza riprendere l’attività lavorativa delle nostre aziende”.

 

MARLÙ E PRIMA COCCOLA PER “HEMOCRON”


In queste settimane tanti stanno donando per aiutare ospedali, medici, infermieri: la prima linea di coraggio, professionalità e abnegazione contro Cocvid-19. Aziende, imprese, fondazioni bancarie o chi ha maggiori possibilità, lo fa con grandi cifre. Ma anche le persone normali, chi fa i conti ogni giorno col proprio bilancio familiare, sente il bisogno di offrire il proprio contributo. È quanto accaduto anche Rimini dopo la diretta web #MARLUdiversamenteACASA, organizzata dal marchio del gioiello delle sorelle Morena, Monica e Marta Fabbri, insieme ai volontari dell’associazione La Prima Coccola, per sostenere i reparti di terapia intensiva dell’ospedale Infermi. “In due settimane sul nostro conto corrente sono arrivate centinaia di donazioni. Una pioggia di piccole somme, nella media trenta o quaranta euro. Persone che hanno seguito lo spettacolo, hanno diligentemente copiato l’Iban della nostra associazione e ci hanno spedito quanto potevano”, spiega Alessandro Marchi, presidente di La Prima Coccola, l’Odv da 5 anni all’opera nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale riminese. “Al di là della cifra raccolta, 10mila euro, è dimostrazione di solidarietà collettiva. Con il ricavato e concordando la scelta con direzione sanitaria degli Infermi abbiamo acquistato un sistema per misurare la coagulazione sanguinea che da lunedì sarà già utilizzato per la cura dei malati. Da notare come Werfen, l’azienda che produce il sistema Hemocrom, si sia unita al nostro sforzo e lo abbia reso disponibile e a meno della metà del suo prezzo di mercato”, ha sottolineato Alessandro Marchi. “Il nostro obiettivo era comunicare con forza il messaggio di restare e casa, di farlo in modo diverso. Di vivere questa condizione non solo come una limitazione, ma opportunità di continuare a stare insieme e vicini, anche se in modo differente da quello delle nostre vite prima di Covid-19”, spiega Marta Fabbri di Marlù Gioielli, “e i primi segnali positivi di questi giorni confermano che le persone hanno capito l’importanza di questo comportamento e dell’essere disponibili ad aiutare gli altri.

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