Il cuore di questo progetto batte per il sociale: attraverso questo progetto è stata lanciata una campagna di raccolta fondi speciale.
di Alessandro Carli
RIMINI – Il tema dell’assenza – che si tratti di amore, amicizia, lavoro, viaggi, poco importa – è già stato affrontato egregiamente da almeno due maestri: Fabrizio De André ne La mia ora di libertà per esempio, e da Lucio Dalla ne La casa in riva al mare. Nuovo però è lo sfondo, o perlomeno il respiro, che si avverte in Ora d’aria, il brano scritto dal musicista riminese Daniele Torri (nella foto) a inizio della quarantena e che è diventato anche un videoclip curato e montato da Kristian Gianfreda e che potete vedere a fine pagina cliccando sul link evidenziato.
Se nei brani di De André e Dalla i protagonisti delle canzoni venivano rinchiusi per aver commesso una serie di delitti, oggi la libertà rubata che si avverte in questo bezzo strumentale è figlia non di una frattura alla Legge ma di qualcosa di più grande e quindi di universale.
“A inizio marzo ho scritto la musica – racconta lo stesso Daniele -, poi ho chiesto quasi per scherzo chi volesse eseguirlo a casa sua con i propri strumenti. Mi hanno risposto oltre 60 musicisti anche dalla Svizzera e dagli Stati Uniti”.
Il video parla di attualità, e alla stretta attualità si rivolge. “Il cuore di questo progetto batte per il sociale: attraverso questo progetto io e Kristian abbiamo lanciato una campagna di raccolta fondi speciale (la campagna charity#laromagnachedona è ideata da #rippotai.ecodesign e realizzata insieme a #nuovacomunicazione e in collaborazione con la Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII): in estrema sintesi, artisti e artigiani di Rimini e dintorni mettono a disposizione e quindi in vendita le loro opere. Il ricavato verrà destinato all’albergo Royal di Cattolica della Papa Giovanni XXIII, unica struttura Covid-19”.
Ma torniamo alla musica e al video. “La parte delle immagini – prosegue – è stato registrata assemblando una serie di video ‘domestici’ che le persone ci hanno inviato. Abbiamo chiesto la loro ora di evasione dalla monotonia ed è uscito un arazzo molto variegato. Si tratta, come detto, di un brano strumentale in cui, oltre agli strumenti, c’è anche la voce di un mezzo soprano che, attraverso alcune vocalizzazioni, diventa anch’essa ‘strumento’. Non è un pezzo malinconico: c’è più speranza che tristezza. Trovo questo mio tributo a Frank Zappa abbastanza solare, rilassato ma non del tutto rilassante”.
CLICCA QUI per vedere il video Ora d’aria.
