Il Comites San Marino, tramite il suo vicepresidente Alessandro Amadei, ringrazia la Segreteria di Stato alla Sanità, il personale sanitario, la Protezione Civile, le forze dell’ordine ed i volontari che in questi difficili momenti combattono in prima linea contro il diffondersi del coronavirus, mettendo a rischio loro stessi per proteggere la salute dei cittadini. Grazie al loro lavoro straordinario ed incessante ed al loro sforzo eroico finora sono state salvate vite umane e sono state garantite cure adeguate per tutti. Un caloroso ringraziamento va rivolto anche a quelle persone che a vario titolo, lavorano nei supermercati e nei negozi, ovvero i magazzinieri, gli addetti alle vendite, i cassieri, i quali rischiano il contagio per garantire a tutti noi la possibilità di fare la spesa quando necessario – prosegue nella nota Alessandro Amadei. In questa situazione drammatica ognuno di noi ha una sensazione di vuoto, si sente a rischio, indifeso ed accerchiato da un nemico invisibile, subdolo che è a due passi da casa nostra e contro cui non c’è ancora la cura vincente e definitiva. Sappiamo tutti che le occasioni di contagio purtroppo si moltiplicano facilmente e l’unico metodo per ridurre il numero degli infettati è il cosiddetto distanziamento sociale, ovvero il mantenere la distanza minima di ognuno di noi dagli altri, anche se ciò comporta un cambiamento delle nostre abitudini ed una privazione della nostra libertà. Un ringraziamento ed un plauso va fatto anche agli operatori del sistema sanitario italiano, alla Protezione Civile, alle forze dell’ordine ed ai volontari del nostro paese confinante per l’impegno e la professionalità con cui stanno affrontando quest’emergenza. Lo stesso apprezzamento va rivolto nei confronti del Governo italiano che fino a ieri era stato aspramente criticato dagli altri paesi europei per la sua incapacità nel trovare soluzioni al problema e per le inefficienti misure adottate contro la pandemia. Ora l’Italia è diventato un modello per il resto dell’Europa e per il mondo pochi giorni dopo essere stata bacchettata da alcuni organi di stampa europei che in preda all’isteria descrivevano l’Italia come un paese allo sbando e come il focolaio europeo del virus, forse divorati da una persistente competizione e da un complesso di inferiorità malcelato. Per vincere questa dura battaglia occorre essere tutti uniti, evitando polemiche e contrapposizioni. Ognuno di noi è chiamato ad un sacrificio enorme e a dimostrare senso di appartenenza, responsabilità e collaborazione. Vinceremo se tutti noi saremo responsabili, continuando ad attenerci alle misure che ci sono state indicate dalle autorità.