Servizi e forniture garantite, smart working per tutti i dipendenti con una presenza fisica legata al minimo indispensabile per garantire l’operatività, e comitati di crisi ristretti per gestire al meglio l’emergenza. E’ questa, in estrema sintesi, la reazione delle principali utility e società energetiche italiane al Coronavirus, interpellate da Radiocor dopo l’ulteriore stretta decisa dal Governo nel week end. In ogni caso, da tutti i grandi gruppi del Paese, a partire da Terna e Snam – gestori rispettivamente del trasporto di elettricità e gas in Italia – il messaggio che arriva è univoco e allontana allarmismi: a livello di forniture di gas ed energia elettrica non solo l’operativita è pienamente garantita ma non si registra una domanda superiore alla media stagionale, nè risultano esserci criticità nelle aree a rischio. Tuttavia – emerge invece dai singoli operatori, da Edison a Sorgenia per arrivare ad A2A e Iren – nelle singole centrali che necessitano di personale, soprattutto quelle termoelettriche, quest’ultimo è stato ridotto allo stretto necessario. Le multiutility, inoltre, confermano anche la piena operatività dei servizi (comprendenti anche filiera ambientale e teleriscaldamento) sui territori.
Tra le aziende produttrici di energia elettrica il focus è stato anche quello di ridurre al minimo indispensabile il personale in centrale. E’ il caso di Edison, che ha anche istituito un comitato di crisi costantemente affiancato in questi giorni dal comitato esecutivo, e di Sorgenia, che peraltro ha una centrale termoelettrica a Bertonico Turano-Lodigiano, in una zona rossa, dove sono state poste in essere misure straordinarie. Anche da Iren si precisa che il gruppo garantisce tutti i servizi essenziali di produzione di energia, erogazione di gas ed energia elettrica, dell’acqua e della filiera dei rifiuti: tutte attività cruciali per i territorio in cui la società opera, tra Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna. Lo stesso vale per A2A che ha istituito dei Comitati di Continuità Operativa del Business al fine di monitorare e gestire costantemente la situazione, avviando al contempo le procedure per mantenere la normale operatività in tutte le sedi, centrali o impianti in condizioni di sicurezza.
Sul fronte gas, Snam ha messo in smart working tutti i dipendenti in Italia e già dal 21 febbraio ha creato un un comitato di gestione dell’emergenza per garantire la sicurezza delle persone e la continuità del servizio. In ogni caso già dai giorni scorsi aveva messo in sicurezza le sale di controllo, gli impianti e le sedi territoriali – fa sapere – per garantire la normale operatività e la sicurezza energetica del Paese. Ciò mentre, in ogni caso, proseguono secondo normalità le attività di approvvigionamento gas visto che settimana scorsa sono arrivate ai rigassificatori di Panigaglia e Olt due navi con gas liquefatto. Anche Terna, che partecipa al comitato operativo della protezione civile, tra le varie iniziative avviate ha intensificato il ricorso allo smart working e ha istituito un comitato di crisi, e soprattutto non registra criticità nelle aree interessate dal Coronavirus in termini di consumi, anche se continua a effettuare analisi sul tema. Enel dal canto suo ha potenziato lo smart working oltre ad avere messo a disposizione da tempo servizi per venire incontro alle esigenze famigliari dei colleghi tra cui i servizi convenzionati di baby sitter, badanti e spesa a domicilio.
Infine, sul fronte dei regolatori Arera continua a lavorare sui temi legati al pagamento e alla rateizzazione delle bollette e ad altre iniziative nelle aree a rischio. Il testo si avvicinava a un’analisi finale ma evidentemente il nuovo decreto del Governo ne ha imposto una rivisitazione.
Il Sole 24 Ore Radiocor Plus