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Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri: emergenza Coronavirus

da Redazione

SAN MARINO – L’emergenza Coronavirus è l’argomento che domina il dibattito durante il Comma Comunicazioni della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione, ma c’è spazio anche per l’accordo di associazione con l’Ue e la questione targhe.

In apertura il riferimento del Segretario di Stato Luca Beccari. Per quanto riguarda il Coronavirus, “stiamo lavorando in armonia con quelle che sono le disposizioni italiane dei territori limitrofi al nostro, ovvero province di Rimini e Pesaro-Urbino”. Si punta a “mantenere per quanto possibile l’operatività delle aziende, del tessuto economico-imprenditoriale e dei servizi pubblici, mentre dall’altra parte l’obiettivo principale è quello di minimizzare i rischi di contagio”. Rispetto al Decreto attivo dalla giornata di oggi, Beccari annuncia “normative di secondo rango per andare a puntualizzare e chiarire meglio alcuni aspetti”. Francesco Mussoni (Pdcs) loda l’operato del Congresso di Stato e del commissario straordinario nella gestione della crisi sanitaria, ma ricorda che occorrerà pensare “anche alla ripartenza della nostra economia, che sicuramente avrà una battuta di arresto”. Bene, in questo senso, ha fatto il Governo “ad avviare fin da subito il confronto con le associazioni di categoria”. Maria Luisa Berti (Npr) fa appello “al senso di responsabilità di tutti i cittadini”, mentre Alessandro Bevitori (Libera) esprime perplessità su alcuni aspetti del decreto. “Sono presenti raccomandazioni per la mobilità dei lavoratori dipendenti, ma non vi è alcuna menzione ai lavoratori autonomi”. Inoltre viene “imposta la chiusura delle attività di ristorazione alle ore 18, ma non viene data la possibilità di praticare attività di asporto. Misura che rischia di mettere ancora più in ginocchio attività già fortemente in difficoltà”.

A proposito dell’accordo di associazione, il Segretario Beccari riferisce che “nel mese di marzo riprenderanno i negoziati secondo un calendario di incontri già stabilito”, precisando che si ricorrerà allo strumento della videoconferenza almeno per il mese di marzo. Riferisce quindi degli incontri avvenuti a Ginevra con alcuni rappresentanti di Stati europei e con il ministro degli Esteri russo: “C’è stata una ricognizione sullo stato delle relazioni bilaterali e un aggiornamento importante per quanto riguarda l’accordo per l’abolizione dei visti”. “Un anno fa – dice Nicola Renzi (Rf) – diversi partiti avevano sollevato obiezioni e critiche in merito alla visita del ministro degli Esteri Lavrov. Ora apprendiamo che il Segretario di Stato si è incontrato a Ginevea con lo stesso Lavrov. La ritengo una cosa positiva, perché so quanto è stato difficile costruire un rapporto con la Russia. Alessandro Bevitori (Libera) invita infine alla prudenza sulla risoluzione della questione targhe. Alle 13 i lavori vengono sospesi: riprenderanno nel pomeriggio.

 

Di seguito una sintesi di alcuni dei principali interventi.

 

Segretario di Stato Luca Beccari: Inizio questo mio intervento con un riferimento sull’accordo di associazione con l’Ue. Nel mese di marzo riprenderanno i negoziati secondo un calendario di incontri più o meno mensili. Stante l’emergenza legata al Coronavirus, gli incontri almeno per quanto riguarda il mese di marzo si svolgeranno in videoconferenza. Nonostante la delicata situazione, ci è stato garantito che si riuscirà a fare salva la sessione di fine marzo. Nelle scorse settimane mi sono recato a Ginevra dove ho avuto modo di incontrare i rappresentanti di diversi Stati, Andorra, Lussemburgo, Lichenstein, Malta, Monaco, Svizzera. Abbiamo affrontato varie tematiche, inclusi alcuni aspetti riguardanti l’accordo di associazione con l’Ue. Ho avuto modo di incontrarmi anche con il ministro degli Esteri russo. C’è stata una ricognizione sullo stato delle relazioni bilaterali e un aggiornamento importante per quanto riguarda l’accordo per l’abolizione dei visti. In materia di Coronavirus, stiamo cercando di lavorare in armonia con quelle che sono le disposizioni italiane dei territori limitrofi al nostro, ovvero province di Rimini e Pesaro-Urbino. Da un lato stiamo cercando di mantenere per quanto possibile l’operatività delle aziende, del tessuto economico-imprenditoriale e dei servizi pubblici, dall’altra parte l’obiettivo principale è quello di minimizzare i rischi di contagio. Per questo sono state messe in atto le misure per evitare l’aggregazione e gli assembramenti. Nei prossimi giorni continueremo a lavorare con normative di secondo rango rispetto all’attuale decreto per andare a puntualizzare e chiarire meglio alcuni aspetti, come del resto sta facendo anche l’Italia.

Francesco Mussoni (Pdcs): Sottolineo lo sforzo che in questi giorni il sistema Paese ha comunque portato avanti per arginare questo fenomeno di eccezionale gravità. Il Congresso di Stato sta svolgendo il lavoro che deve svolgere: organizzare il sistema Paese in tutte le sue diramazioni per diminuire ulteriormente i rischi di contagio, con riduzione della mobilità delle persone, organizzazione accentuata della struttura sanitaria, predisposizione di meccanismi di Protezione civili significativi, e una campagna di comunicazione e informazione adeguata. Insistiamo su una comune zona geografica, quindi è stato corretto impostare una linea di azione compatibile e sovrapponibile con quella italiana. Per certi aspetti la nostra azione è stata ancora più restrittiva. Bene ha fatto il Governo ad avviare fin da subito il confronto con le associazioni di categoria: oltre all’aspetto sanitario, occorre pensare anche alla ripartenza della nostra economia, che sicuramente avrà una battuta di arresto. La mobilità dei lavoratori e delle merci sarà garantita: questo è un aspetto significativo. Il Governo dovrà costruire quella serie di meccanismi di sostegno economico e di risparmio che possano consentire un mantenimento dell’equilibrio dei conti e della finanza del nostro Paese: questo sarà il lavoro partito già ieri e che impegnerà tutti noi. Dobbiamo avere la capacità di considerare anche l’apparato pubblico come un insieme di strutture che devono ragionare in termini aziendali. Senza creare fratture, dobbiamo cercare di dare una lettura matura della situazione economica in cui già ci trovavamo soprattuto sulla riorganizzazione dei servizi. Mi congratulo sulla modalità di gestione della situazione critica da parte dell’esecutivo e sull’impostazione ordinata data con il commissario straordinario e la sua squadra.

Nicola Renzi (Rf): Esprimo preoccupazione per quanto riguarda il negoziato con l’Unione Europea. Da luglio scorso abbiamo ormai perso più di 8 mesi senza fare particolari passi in avanti. Mi preoccupa l’andamento di questo accordo di associazione. Intervengo poi sulla questione Russia. Un anno fa diversi partiti avevano sollevato obiezioni e critiche in merito alla visita del ministro degli Esteri Lavrov. Ora apprendiamo che il Segretario di Stato si è incontrato a Ginevea con lo stesso Lavrov. La ritengo una cosa positiva, perché so quanto è stato difficile costruire un rapporto con la Russia. Chiedo al Segretario se ci sono aggiornamenti sull’accordo di esenzione dei visti che avevamo già avuto modo di vedere in bozza. Questione targhe: il nuovo dato è l’approvazione di un ordine del giorno all’interno del Parlamento italiano, ma non si tratta affatto di un passaggio risolutivo. Permangono le difficoltà, almeno fino a quando non verrà approvata la legge. Un ultimo passaggio sul Coronavirus: in senso generale ritengo sia necessario rispettare quanto contenuto nelle ordinanze, ma ci sono alcuni passaggi del nuovo Decreto legge che non comprendo fino in fondo”.

Maria Luisa Berti (Npr): Esprimo massima solidarietà e sostegno alle autorità, al Congresso di Stato, alla Protezione civile, al commissario straordinario, al gruppo di coordinamento, al personale medico-sanitario e a tutti coloro che si stanno impegnando per far fronte a questa emergenza e limitare il più possibile il contagio. Ho sentito dire da qualcuno che la politica in questo momento non debba far altro che attenersi alle indicazioni dei tecnici. Giusto seguire le raccomandazioni degli esperti, ma personalmente credo sia opportuno che la politica dia l’esempio, facendo capire alla cittadinanza l’importanza di un comportamento corretto. Questo virus si combatte con la prevenzione, possiamo farlo con le nostre abitudini quotidiane. Purtroppo si tratta di qualcosa con cui dovremo imparare a convivere, quindi ci appelliamo al senso di responsabilità di tutti i cittadini, diamo una mano a chi sta combattendo la diffusione del contagio, non mettendo ulteriormente a rischio le nostre strutture sanitarie.

Alessandro Bevitori (Libera): Sulla questione targhe mi sento di rivolgere un invito alla prudenza nei confronti della Segreteria di Stato: già in passato abbiamo avuto rassicurazioni dalla parte italiana, ma la situazione è sempre rimasta in stallo. Prima di lasciarsi andare ad affermazioni propagandistiche, è meglio attenersi a quelli che sono i fatti. In secondo luogo voglio esprimere sostegno per l’attività portata avanti dal Segretario di Stato durante gli incontri bilaterali che si sono svolti in questo periodo in particolar modo a Ginevra. Incontri che hanno permesso di approfondire il rapporto e di entrare in contatto con personalità politiche europee, in particolar modo per quanto concerne l’accordo di associazione, e statunitensi. Accolgo con favore anche l’incontro tra il Segretario e il ministro russo Lavrov, la cui visita in passato aveva destato preoccupazione all’interno del Consiglio Grande e Generale. Bene che San Marino porti avanti queste relazioni sul piano internazionale nel rispetto della sua storica neutralità. Per quanto riguarda le limitazioni legate al Coronavirus, nel decreto recentemente emanato sono presenti raccomandazioni per la mobilità dei lavoratori dipendenti, ma non vi è alcuna menzione ai lavoratori autonomi, come collaboratori, agenti, procuratori: chiedo al Segretario delucidazioni in merito. A mio avviso inoltre nel decreto è presente un grave errore: viene infatti imposta la chiusura delle attività di ristorazione alle ore 18, ma non viene data la possibilità di praticare attività di asporto. Misura che rischia di mettere ancora più in ginocchio attività già fortemente in difficoltà.

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