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San Marino, la revisione dei veicoli e le singole tariffe applicate

da Redazione

Sono state stabilite dal Regolamento numero 2 del 2020 e vanno dai 20 ai 64 euro. Le imprese devono designare almeno un responsabile tecnico con la responsabilità dei servizi.

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di Alessandro Carli

 

È stato pubblicato sul sito del Consiglio Grande e Generale il Regolamento per la effettuazione delle revisioni dei veicoli a motore e rimorchi da parte di enti privati.

L’autorizzazione per la effettuazione delle revisioni dei veicoli a motore e rimorchi da parte di enti privati di (art. 1) può essere rilasciata a imprese abilitate alla autoriparazione di veicoli ovvero alla revisione tecnica degli stessi, costituite anche in forma di società, di seguito denominate imprese.

L’autorizzazione dovrà avere durata di cinque anni salvo revoca, disposta ai sensi dell’articolo 5 del Decreto Reggenziale n. 46 del 21 aprile 1999 per inadempimenti agli obblighi previsti nel Regolamento di attuazione.

Sono soggetti alle disposizioni , sottolinea l’articolo 2, “i veicoli immatricolati presso l’Ufficio Registro Automezzi e Trasporti e sottoposti all’obbligo di revisione periodica dalle vigenti norme di Legge”.

Le imprese di cui all’articolo 1 devono designare almeno un responsabile tecnico con la responsabilità del servizio, e almeno un tecnico che possono essere individuati anche nella persona del titolare qualora trattasi di impresa individuale, in possesso di determinati requisiti personali e professionali (per l’elenco completo si rimanda direttamente al sito del CGG). Il responsabile tecnico deve essere alle dipendenze dell’impresa con contratto a tempo indeterminato e svolgere la propria attività con mansioni esclusive presso la sede operativa dell’impresa stessa. Il responsabile tecnico e il tecnico sono abilitati alla certificazione delle operazioni di revisione e sono responsabili civilmente e penalmente delle operazioni effettuate.

Ai fini dell’ottenimento dell’autorizzazione di cui all’articolo 1 le imprese devono presentare adeguata garanzia sotto forma di fideiussione bancaria o polizza assicurativa dell’importo di 103.000 euro.

La garanzia deve essere prestata per la durata della convenzione.

 

CENTRI ATTREZZATI: I REQUISITI


Le imprese, puntualizza l’articolo 5, devono avvalersi di un centro attrezzato, per il quale sono state rilasciate le prescritte autorizzazioni amministrative. In particolare il locale dove vengono effettuate le operazioni di revisione deve avere le seguenti caratteristiche:

a) superficie non inferiore a 120 mq;

b) larghezza, lato ingresso, non inferiore a 6 metri;

c) altezza non inferiore a 4,5 metri;

d) ingresso avente larghezza non inferiore a 3 m ed altezza non inferiore a 4,5 m.

Il centro deve essere altresì dotato di idonei ambienti per uso amministrativo interno, per l’archivio, per il pubblico non inferiore a 15 mq nonché di locali per uso igienico ed anche area adibita a parcheggio non inferiore a 300 mq. I locali adibiti all’attività di revisione dovranno essere separati da eventuali altre attività lavorative dell’impresa stessa.

Il riconoscimento dell’idoneità delle attrezzature sarà effettuato a cura dell’Ufficio Registro Automezzi e Trasporti che potrà avvalersi di ditte o tecnici specializzati di propria fiducia.

Il centro dovrà inoltre essere dotato di idoneo sistema di collegamento telematico con l’Ufficio Registro Automezzi e Trasporti.

 

LE TARIFFE VANNO DA 20 A 64 EURO


L’art. 9 si sofferma sulle tariffe. Per gli autoveicoli di massa complessiva fino a 3.500 kg è di 40 euro; per gli autoveicoli di massa complessiva superiore a 3.500 kg fino a 3 assi è 56 euro; per gli autoveicoli di massa complessiva superiore a 3.500 kg, superiore a 3 assi, autobus è di 64 euro; per i rimorchi di massa inferiore a 3.500 kg è di 28 euro; per i rimorchi e semirimorchi di massa superiore a 3.500 kg è di 48 euro. Infine i ciclomotori, motocicli, tricicli, quadricicli, motocarri: in questo caso la spesa è di 20 euro. Sono esenti dal pagamento del ripetere revisione i veicoli di proprietà della Ecc.ma Camera o degli Enti Pubblici. Le imprese versano all’Ecc.ma Camera una somma almeno pari al 15% dell’introito lordo di ogni operazione.

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