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San Marino, il caso targhe nella riforma del Codice della Strada

da Redazione

Nuovo tentativo dopo la delusione per il mancato emendamento nel Milleproroghe. Si cercano “alleati”: una delegazione sammarinese ha incontrato il leader del M5S, Crimi.

Polizia controllo

 

di Daniele Bartolucci

 

Caso targhe, si torna sulla strada “maestra”: ovvero la riforma del Codice della Strada, la cui discussione è appena stata avviata alla Camera. Dopo che è stato dichiarato inammissibile l’emendamento al decreto Milleproroghe presentato dal deputato di Forza Italia, Giorgio Mulé, si sta tentando anche di inserire la modifica all’interno dei nuovi Decreti Sicurezza, che andrebbero a modificare quelli di Salvini, da cui è partito il tutto, ma al momento è un’ipotesi che non trova troppi sostenitori (soprattutto la Lega, che considera quei Decreti dei veri e propri baluardi).

 

FRONTALIERI DELUSI: “A RISCHIO I LAVORATORI”

 

Roberto Parodi dei Frontalieri Autonomi Intemelii (Fai) è stato il primo a commentare il mancato emendamento Mulè, il quale “sospendeva la legge e da subito metteva in sicurezza i lavoratori frontalieri. Questo problema comporta licenziamenti e blocco di un intero settore lavorativo come gli autisti oltre a chi per qualsiasi motivo, lavorativo, si deve rendere in territorio italiano rischiando il sequestro del mezzo. Ricordo che questa legge era all’interno del Decreto Sicurezza e che ogni parte politica si era detto favorevole a cambiarla. Le motivazioni sarebbero riportare a un testo specifico prossimamente in un decreto o nel nuovo codice della strada. Quello che non riesco a capire e ritengo vergognoso che non si è ritenuta l’urgenza e rimandato ancora nel tempo. Nel frattempo il rischio di trovarsi a casa per molti lavoratori è concreto. Il motivo della bocciatura non riusciamo a capirlo, se non quella politico e questo è vergognoso. Per una volta si doveva guardare aldilà delle bandiere di colore. Ora si spera che al più presto venga risolto questo problema senza perdere più tempo”.

 

LA RABBIA DI MULÈ E LA PROMESSA DI CRIMI

 

“Nei confronti dei frontalieri si è consumato l’ennesimo oltraggio da parte di una maggioranza e di un governo che per ignoranza e incapacità umilia i lavoratori. L’emendamento da me presentato”, spiega il deputato di Forza Italia e portavoce dei gruppi azzurri di Camera e Senato, “che sanava, finalmente, l’assurda situazione creata in seguito al Decreto Sicurezza che penalizza i frontalieri è stato infatti bocciato dalla maggioranza giallo-rossa. Non vi è alcuna motivazione legata a esigenze di bilancio in quanto la misura che sanava la situazione dei frontalieri non comporta alcuna spesa. Si trattava soltanto di un emendamento di buon senso a tutela di migliaia di lavoratori italiani, molti dei quali hanno già perso il posto di lavoro mentre altri rischiano di farlo ogni giorno. Ho cercato in tutti i modi di spiegare la necessità di non perdere ulteriore tempo e di tutelare i frontalieri liguri. Mi dolgo del fatto che maggioranza e governo non hanno capito minimamente la gravità del problema. Attendere ulteriormente i prossimi interventi del governo, ad esempio con un nuovo Decreto Sicurezza oppure il Codice della Strada, significherà rimanere ancora in una situazione di grave disagio per i frontalieri. Da parte mia garantisco che questa battaglia non si esaurisce qui ma si fermerà solo quando l’assurda norma che penalizza i frontalieri verrà ritirata”. A stretto giro la replica di Carlo Ugo De Girolamo, deputato del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Trasporti: “La Lega e il centrodestra strumentalizzano il decreto Milleproroghe facendo passare per bocciato un emendamento in realtà mai messo ai voti in commissione, perché dichiarato inammissibile per estraneità della materia. Il deputato Mulè lancia accuse infondate per nascondere le responsabilità della Lega e di Salvini che hanno messo in questa brutta situazione i lavoratori transfrontalieri introducendo il divieto per i residenti in Italia da più di 60 giorni di guidare veicoli con targa estera, pena sanzioni pesantissime”. Da qui l’annuncio: “Il MoVimento 5 Stelle sta lavorando alla risoluzione del problema con un emendamento a mia prima firma alla riforma del codice della strada in queste settimane all’esame della Camera. E nei giorni scorsi il capo politico del Movimento 5 Stelle e viceministro agli Interni Vito Crimi ha incontrato gli esponenti del governo di San Marino, impegnandosi a risolvere la questione al più presto possibile nell’interesse dei cittadini italiani che lavorano per le aziende sammarinesi”. Un alleato in più per San Marino, dunque, che si aggiunge ai già dichiarati Forza Italia, PD e Lega. Non resta che veder concretizzata questa modifica, attesa da oltre un anno e mezzo.

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