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Riscatto della laurea? Si può ma senza agevolazioni

da Redazione

In Italia “tagli” sino al 50%, a San Marino invece nessuno “scivolo”. 48mila euro per una “quadriennale” con 33 anni di anzianità di servizio.

laurea

 

di Alessandro Carli

 

Riscattare gli anni dell’Università (completata, ovviamente, ed escluso i periodi “fuori corso”) conviene solamente per gli italiani e non per i sammarinesi. Già, perché mentre Roma sta valutando di ampliare il ventaglio di chi può chiedere un’agevolazione economica per far rientrare il periodo di formazione nei fini pensionistici (pagando un certo importo che per il 2020 è stato quantificato in 5.260 euro all’anno), sul Titano, spiega l’Istituto per la Sicurezza Sociale, “non sono previsti incentivi o agevolazioni per il riscatto degli anni universitari ai fini dell’assegno previdenziale”.

 

ITALIA: UN TAGLIO DEL 50% SULL’IMPORTO

 

L’INPS, a latere della circolare nr. 6 del 22 gennaio 2020, oltre ad allargare la platea (sono stati inseriti anche gli over 45), propone un esempio concreto ed indicativo, utile cioè per capire di che cifre si parla. “Ipotizziamo un soggetto voglia riscattare 4 anni di laurea e che abbia presentato domanda di riscatto nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti; considerando una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi meno remoti pari a 32.170 euro l’importo da pagare per riscattare 4 anni è pari a 42.464,4 euro (32.170 x 33% = 10.616,1 x 4 anni = 42.464,4)”.

Il Sole 24 Ore ha affrontato nei giorni scorsi l’argomento e ha spiegato che “il costo del riscatto agevolato sarà invece di poco superiore ai 21mila euro, con un risparmio di circa il 50% e tenendo conto che anche questa forma di riscatto è fiscalmente deducibile, in realtà il soggetto avrà un ulteriore risparmio d’imposta calcolato sulla sua aliquota marginale (dal 23 al 43%, senza tenere conto delle addizionali regionali e comunali)”.

I versamenti all’INPS avranno il solo effetto di far conseguire il diritto alla pensione, ma non serviranno per aumentarla a pieno titolo.

Uno “scivolo” che piace agli italiani: da marzo a dicembre 2019 le domande arrivate sono state 67.680 contro le 2.320 del 2018.

 

SAN MARINO, “ASSEGNO” DA MOLTI ZERI

 

Il Monte Titano, attraverso la Legge 47/2008, prevede che si possa “riscattare, versando la relativa somma, il periodo del corso legale dei diplomi universitari di durata almeno biennale rilasciati dall’Università di San Marino. Sono equiparati la laurea conseguita all’estero purché sia riconosciuta o abbia valore legale a San Marino; le lauree in teologia o in altre discipline ecclesiastiche conseguite presso facoltà riconosciute dalla Santa Sede”. Sono altresì riscattabili, sempre che non siano coperti da contribuzione, i periodi corrispondenti alla durata dei corsi di studio universitario a seguito dei quali sono stati conseguiti i diplomi di specializzazione di durata non inferiore ad un anno; i dottorati di ricerca, successivi alla laurea, di durata non inferiore ai due anni.

Il “problema” è tutto nelle tabelle che stabiliscono gli importi da versare, contenute nel D.D. nr 96 del 2016.

Come sottolineato dall’ISS, in Repubblica non sono previsti “sconti”. Per il calcolo “incide sia l’anno di anzianità lavorativa della persona che vuole riscattarlo, sia lo stipendio al momento del riscatto”.

Nel 2019 sono state presentate all’Istituto per la Sicurezza Sociale 22 domande. Quella per il riscatto per una laurea quinquennale da parte di un sammarinese con 5 anni di anzianità lavorativa e in base al suo stipendio, ammonta a 19.678.83 euro mentre quella per una laurea quadriennale, con 33 anni di anzianità di servizio, il totale per il riscatto risulta oggi di 48.344.56 euro. Chi è interessato e decide di riscattarli, può comunque anche dilazionare il pagamento.

 

LA DOMANDA VA INVIATA ALL’ISS

 

La domanda, che può essere presentata in qualsiasi momento, va presentata all’ISS direttamente dall’interessato compilando l’apposito modulo e allegando il certificato rilasciato dall’Università che attesti il conseguimento del diploma di laurea o il tipo di diploma universitario e gli anni in cui si è effettivamente svolto il corso legale di studi; la dichiarazione, nel caso di lavoratore subordinato, rilasciata dal datore di lavoro che attesta la retribuzione percepita al momento della domanda oppure, nel caso di lavoratore autonomo, copia della dichiarazione dei redditi IGR; autocertificazione di non avvenuta richiesta presso altri sistemi pensionistici.

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