Home FixingFixing Repubblica di San Marino, in un anno sono nate 16 nuove imprese

Repubblica di San Marino, in un anno sono nate 16 nuove imprese

da Redazione

UPECEDS: al 31 dicembre 2019 quelle operanti sono risultate essere 4.934. Segnali positivi anche dall’occupazione (+ 564 unità) trainata dal privato.

UPECEDS frontalieri

 

Il totale delle imprese presenti ed operanti in Repubblica, al 31 dicembre 2019, è pari a 4.934 unità registrando, rispetto al 31 dicembre 2018, un incremento di 16 aziende (+0,3%). Analizzando il trend dell’ultimo anno solare, si rilevano variazioni esigue del numero delle imprese nei vari settori, saldi positivi si sono registrati nei settori “Noleggio, Agenzie di viaggio, Servizi di supporto alle imprese” (+14 unità pari al +8,2%) e “Sanità e Assistenza sociale” (+8 unità pari al +6,1%). In leggera diminuzione sono le imprese dei settori: Agricoltura (-2 unità pari al -3,3%) e Manifatturiero (-10 unità pari al -1,9%). A dicembre 2019 la forma giuridica più diffusa, pari al 54% delle imprese, è quella societaria con 2.675 unità, le attività libero professionali sono 753 (15% del totale) e le imprese artigianali 395 (8% del totale). La maggior parte delle imprese sul territorio, si legge nel report dell’UPECEDS, ha piccole dimensioni, il 42% ha da 1 a 9 addetti e il 51% non ha dipendenti.

 

OCCUPAZIONE

 

Al 31 dicembre 2019 le forze di lavoro complessive sono pari a 22.967 unità e rispetto al 31 dicembre 2018 si evidenzia un incremento di 562 unità (+2,5%), imputabile prevalentemente ai lavoratori dipendenti del settore privato, che hanno raggiunto il valore di 16.319 e, insieme a quelli del settore pubblico, rappresentano l’86,9% della forza lavoro.

Le altre componenti della forza lavoro registrano delle variazioni meno significative, 1.692 sono lavoratori indipendenti (7,3% della forza lavoro) ed infine, 1.333 sono i disoccupati totali (5,8%), di cui 1.041 sono disoccupati in senso stretto.

I lavoratori dipendenti del settore privato, nell’ultimo anno sono aumentati complessivamente di 647 unità (+4,1%); l’aumento più consistente risiede principalmente nel settore “Attività Manifatturiere” (+297 lavoratori pari al +4,8%), seguito dal settore “Noleggio, Agenzie di Viaggio, Servizi di supporto alle imprese” (+84 lavoratori pari al +12,6%) e dal “Commercio” (+69 lavoratori pari al +2,6%).

In aumento anche i settori “Servizi di Informazione e Comunicazione (+46 lavoratori pari al +6%), “Attività dei Servizi di Alloggio e Ristorazione” (+42 lavoratori pari al +4,4%) e “Fornitura di Acqua, Reti Fognarie, Attività di gestione rifiuti e Risanamento” (+25 lavoratori pari al +47%). Il settore per il quale si è registrata la maggiore diminuzione di lavoratori è “Attività Finanziarie e Assicurative” con 26 lavoratori in meno, pari al -3,7%.

Nel Settore Pubblico Allargato il numero dei lavoratori è aumentato di 23 unità rispetto a fine 2018, assestandosi a 3.643, la media annuale dei lavoratori aumenta di 3 unità rispetto all’anno precedente.

Considerando la variazione del numero di lavoratori all’interno degli Enti nel corso del 2019, si rileva che presso l’Istituto di Sicurezza Sociale i lavoratori impiegati sono aumentati di 45 unità, mentre nella Pubblica Amministrazione si registra una diminuzione di 4 unità così come presso l’Azienda Autonoma di Stato per i lavori pubblici e l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi Pubblici dove la variazione negativa ammonta a 9 unità per ciascuna Azienda.

 

FRONTALIERI

 

Negli ultimi dodici mesi il numero di frontalieri è aumentato del 7,7%, raggiungendo la cifra di 6.355 lavoratori (+452 rispetto a dicembre 2018), pari al 31,8% del totale dei lavoratori dipendenti (un anno fa la stessa proporzione si attestava sul 30,6%), mentre nel settore privato tale percentuale è del 38,3%. Nella ripartizione per qualifica, i frontalieri sono principalmente “Operai” (56,1%) e “Impiegati” (41,7%), mentre solo l’1,6% rientra tra i dirigenti.

 

DISOCCUPATI

 

Al 31 dicembre 2019 i disoccupati totali ammontano a 1.333 unità (-82 rispetto al 31 dicembre 2018); di questi, 1.041 sono disoccupati in senso stretto (-76 rispetto al 31 dicembre 2018), ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro. Tra i disoccupati in senso stretto, il titolo di studio prevalente è il diploma di maturità (35,4% del totale), mentre la percentuale di disoccupati laureati è pari al 10,5% con 109 unità.

 

C.I.G.

 

La cassa integrazione guadagni liquidata, nel periodo gennaio – settembre 2019, ammonta a € 2.124.694, con un totale di 288 aziende che ne hanno fatto ricorso. Rispetto allo stesso periodo del 2018, si registra un decremento del -15,6% in termini di importo liquidato e un decremento del -7% di aziende che ne hanno fatto ricorso.

 

TURISMO

 

Nel 2019 l’afflusso turistico è stato pari a 1.904.490 visitatori (+1,6% rispetto al 2018). Si rileva un aumento sia in febbraio che in marzo; maggio ha invece registrato un saldo negativo (-10,3%) a causa del maltempo che lo ha caratterizzato. I mesi estivi con saldo positivo rispetto all’anno precedente sono giugno (+3,8%) e settembre (+5,7%), mentre a luglio si rileva un calo del 1,7% e ad agosto un lieve aumento (+0,9%). L’ultimo trimestre si è rivelato positivo per tutti è tre i mesi, in particolare a ottobre si registra un aumento del +4,8% e a dicembre del 2,1%.

Per quanto riguarda il turismo di sosta, nel 2019 si sono registrati 111.371 arrivi (+32% rispetto al 2018) per un totale di 204.735 pernottamenti (+26%), con una media di 1,84 notti trascorse per ogni persona arrivata. I turisti che nel 2019 hanno scelto di pernottare a San Marino provengono per l’ 86,6% dall’Europa, il 5,6% dall’America, il 6,6% dall’Asia e il restante 1,2% suddiviso tra Africa e Oceania. L’Italia è il paese di provenienza della maggior parte di turisti.

Forse potrebbe interessarti anche:

Lascia un commento