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BCSM, raccolta del risparmio: “bruciati” 86 milioni di euro

da Redazione

Al 30 settembre 2019 si è attestata a 3.725 mln (-2,3% rispetto al trim. precedente). I debiti rappresentati dagli strumenti finanziari evidenziano una diminuzione di 100 mln.

BCSM

 

di Alessandro Carli

 

Un trimestre, il terzo del 2019, “fortemente caratterizzato dalla situazione di difficoltà di un intermediario bancario (Banca CIS) verso il quale sono state indirizzate diverse attività che hanno sviluppato, in accordo con le altre Istituzioni, un nuovo approccio per la soluzione di certe problematiche”. Con queste parole la Banca Centrale della Repubblica di San Marino presenta il report sullo stato di salute del sistema per il periodo “1 luglio – 30/09/2019”.

 

LA VICENDA BANCA CIS E LE AZIONI SVOLTE

 

“In piena coerenza con le finalità statutarie di tutela del risparmio e promozione della stabilità sistemica”, spiega BCSM, l’istituto “ha continuato ad operare anche nel trimestre di riferimento con un approccio fortemente incentrato a criteri di trasparenza e condivisione nella gestione delle attività di competenza della predetta situazione di difficoltà. Tale approccio, che ha peraltro concorso nel secondo trimestre 2019 ad agevolare l’emanazione di una legge sulla risoluzione bancaria, ha consentito di mantenere un ampio coinvolgimento di tutti gli stakeholders e quindi di procedere nel percorso di stabilizzazione e di mitigazione dei suoi potenziali effetti sistemici. Per tale gestione, Banca Centrale ha seguito quanto previsto dalla sopra citata normativa in materia di risoluzione, ricercando in primo luogo soluzioni di mercato in grado di permettere il risanamento dell’istituto, da attuarsi, in particolare, tramite un’immediata ed effettiva rimozione del deficit patrimoniale. Le iniziative di potenziali investitori si sono nel tempo ridotte in numero e solo una di queste si è concretizzata in una formale istanza di autorizzazione a Banca Centrale secondo i criteri e le modalità previste dal quadro regolamentare vigente in materia. Tale istanza non è risultata conforme ai requisiti posti dalla regolamentazione vigente per essere autorizzata dall’Autorità di Vigilanza. Pertanto, valutata l’assenza di soluzioni di mercato, Banca Centrale ha avviato, in data 22 luglio 2019, e su istanza del Commissario Straordinario di Banca CIS, la procedura di Risoluzione prevista dalla Legge 102/2019”. Importante rimarcare la “piena consapevolezza di tutti i soggetti coinvolti circa la rilevanza di un tempestivo sforzo comune”, che “ha permesso di ottenere importanti risultati per la procedura di Risoluzione, a partire dall’accordo tra lo Stato e i Fondi pensione per la segregazione dei depositi di questi tramite un apposito veicolo pubblico, così come la deliberazione, operata in maniera unanime, della Commissione Finanze per la rimozione del deficit patrimoniale, elemento necessario per l’avvio del programma di risoluzione”. Nelle settimane successive, “Banca Centrale ha supportato l’impegno di tre intermediari bancari sammarinesi che, nell’ambito di in una complessa attività di acquisizione di attivi e passivi dalla banca in risoluzione, ha visto tra i suoi primi effetti la migrazione, avviata ad inizio settembre, dei depositi protetti dal Fondo di Garanzia, da Banca CIS alle tre banche cessionarie”. Poi, “con la conclusione del trimestre di riferimento, oltre alla prosecuzione delle attività previste dal programma di Risoluzione, tra cui il distacco di una parte del personale della Banca CIS presso le tre banche cessionarie, sono state altresì avviate le attività di valutazione da parte dei vari soggetti stakeholders circa la revisione del modello di business di Banca CIS, al fine di delineare una prospettiva di sviluppo all’intermediario”.

 

I DATI DEL SISTEMA BANCARIO


Premesso che al 30 settembre 2019 risultavano iscritte nel Registro dei Soggetti Autorizzati 15 società, mentre in pari data erano 39 gli intermediari assicurativi e riassicurativi iscritti nel relativo registro di competenza, nel terzo trimestre 2019 la raccolta del risparmio, attestatasi a 3.725 milioni di euro, ha registrato un decremento di 86 milioni rispetto alla fine del trimestre precedente (-2,3%), interamente determinato dal trasferimento da Banca Nazionale Sammarinese SpA, che ha proseguito l’attività bancaria svolta da Banca CIS sottoposta a risoluzione, al “Veicolo pubblico di segregazione Fondi Pensione S.p.A.” delle passività riconducibili al Fondo di Accantonamento Gestione Pensioni e a FONDISS a fronte del conferimento di rapporti giuridici attivi della medesima banca. Le passività in questione trasferite al veicolo pubblico sono state pari a circa 101,84 milioni di euro, importo che – dalla fine di settembre – non viene pertanto più segnalato nell’ambito della raccolta diretta delle banche. Con riguardo alle componenti della raccolta del risparmio, i debiti rappresentati da strumenti finanziari, pari a 1.375 milioni, evidenziano una diminuzione di 100 milioni (-6,8%), mentre i debiti verso clientela registrano un incremento di 14 milioni (+0,6%). “Sulle predette dinamiche incide la preferenza della clientela verso forme di risparmio maggiormente liquide nonché l’attività di risoluzione che ha comportato l’estinzione di strumenti finanziari (per la successiva conversione in obbligazioni di Banca Nazionale Sammarinese) e il trasferimento dei depositi protetti , ai sensi dell’art. 100 della LISF, a tre istituti di credito sammarinesi a fronte della cessione di attivi.”

La raccolta interbancaria registra un incremento di 21 milioni, in ragione della contabilizzazione tra i debiti verso banche, effettuata dall’istituto cedente, del differenziale tra il valore delle passività protette trasferite ai citati tre istituti e l’ammontare, ancora parziale, delle attività conferite nell’ambito del programma di risoluzione. L’incremento è stato parzialmente compensato dall’estinzione di finanziamenti accordati. La raccolta indiretta ha mostrato una diminuzione di 25 milioni, attestandosi a 1.642 milioni (-1,5%).

A fronte dell’incremento dell’attività di banca depositaria (+9 milioni) si è registrata una diminuzione di valore sia delle gestioni patrimoniali (-22 mln) sia della custodia e amministrazione di strumenti finanziari (-11 milioni). Sulla dinamica dell’aggregato hanno inciso le vendite e i trasferimenti di strumenti finanziari disposti dalla clientela.

La raccolta totale ha registrato una contrazione di 91 milioni (pari a -1,6%), attestandosi a 5.416 milioni.

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