Alla luce delle verifiche effettuate è emerso che la differenza tra gli aumenti già corrisposti e l’inflazione reale registrata nel periodo 2013 – 2019 è del 1,4%, quindi inferiore al parametro prestabilito del 2%, per cui sono stati confermati gli aumenti già programmati per il 2020 e il 2021 nella misura dello 0,50% ognuno.
SAN MARINO – È stato sottoscritto il 22 gennaio tra ANIS e CSU l’accordo riguardante gli aumenti retributivi per il prossimo biennio, a seguito degli impegni assunti nel rinnovo contrattuale siglato nel 2015 in base ai quali la “flessibilità” nella prestazione dell’attività lavorativa e “il mantenimento del potere d’acquisto delle retribuzioni” sono elementi contrattuali imprescindibilmente correlati tra loro.
Lo strumento della flessibilità ha permesso a numerose aziende di adattarsi in maniera efficace rispetto alle dinamiche di mercato.
ANIS e CSU si sono quindi incontrate per constatare la reale incidenza dell’inflazione rispetto agli aumenti retributivi corrisposti al fine di verificare se dover apportare i necessari correttivi a fronte di un eventuale consistente scostamento.
Alla luce delle verifiche effettuate è emerso che la differenza tra gli aumenti già corrisposti e l’inflazione reale registrata nel periodo 2013 – 2019 è del 1,4%, quindi inferiore al parametro prestabilito del 2%, per cui sono stati confermati gli aumenti già programmati per il 2020 e il 2021 nella misura dello 0,50% ognuno.
Nel periodo 2017 – 2019 la differenza tra gli aumenti corrisposti e l’inflazione era pari al 2,5% e oggi si è ridotta all’1,4% perché l’inflazione reale è stata maggiore di quella programmata: in sostanza è stata recuperata una parte di quanto già corrisposto.
Premesso che questo patto tra imprese e lavoratori potrà essere riconfermato anche in futuro, la scadenza dell’accordo è fissata per il 31 dicembre 2021 e a quella data le parti procederanno ad una nuova verifica per allineare gli aumenti retributivi erogati all’inflazione reale. Entro la stessa data c’è l’impegno a redigere il testo unico del Contratto Industria al fine del riconoscimento della sua efficacia erga omnes.
Al tal fine è assolutamente necessario che il Consiglio Grande e Generale provveda alla nomina dei due membri del Comitato Garante indicati dalle parti sociali, affinché gli stessi possano poi procedere ad individuare la figura del Presidente, rendendo pienamente operativo questo istituto e dare il via ai rinnovi dei tanti contratti di lavoro scaduti, alcuni dei quali ormai da diversi anni.