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Consiliare Permanente Finanze: la visita del Fondo Monetario Internazionale

da Redazione

Il Segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti: “Non è un segreto. Abbiamo un debito legale intorno ai 360 milioni di euro”. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – La Commissione Consiliare nella sua prima seduta dopo quella di insediamento si sofferma sulla visita del Fondo Monetario Internazionale e sull’incontro in programma il 30 gennaio prossimo. Ad aprire il dibattito è il Segretario di Stato per le Finanze Marco Gatti, che elenca quelli che saranno i temi che verranno affrontati nei prossimi giorni dal FMI. A cominciare dal debito: “Non è un segreto. Abbiamo un debito legale intorno ai 360 milioni di euro”. A tal proposito “abbiamo avanzato una ipotesi di ristrutturazione” con l’eventuale possibilità di “portare il debito da interno a estero”. Per fare ciò sono state individuate tre possibili fonti di finanziamento. “Una è quella di mercato. La seconda: altri Stati. La terza: programmi del FMI”. “La visita del ministro russo Lavrov – evidenzia Gatti – è stata interessante a livello di relazioni internazionali ma ha ingenerato una serie di tensioni in Paesi europei”. Il Segretario si sofferma quindi sul tema delle banche, il “cui primo problema è quello della redditività. Occorre fare l’accordo con Banca d’Italia per fare in modo che gli operatori sammarinesi possano vendere i loro servizi in Italia e viceversa e forse anche a livello europeo”. “I competitor – avverte Gatti – saranno le banche degli altri Paesi. Oggi le nostre banche sono a quel livello oppure no?” Inoltre “dobbiamo interrogarci su Cassa di Risparmio. E’ molto distante dal punto di equilibrio. Chiederemo urgentemente di portare a definizione il progetto di bilancio, possibilmente entro il mese di febbraio”. A proposito del superamento del sistema monofase, “la riforma dell’Iva è nel programma del governo. Ma le riforme non devono aumentare il cuneo fiscale e non devono aggravare la capacità di acquisto dunque essere sostenibili”. Un altro intervento, infine, “riguarda la necessità di rivisitare lo statuto di Banca Centrale”.

Si apre quindi il dibattito. Rossano Fabbri (Libera) punta il dito sulla questione “dei beni immobili che hanno in pancia i vari istituti di credito. C’è chi sostiene che i beni immobili rappresentano un problema perché la valutazione non è più in linea con i prezzi di mercato e vendere un bene sotto al valore economico che ha iscritto a bilancio significherebbe riconoscere una minor valenza e quindi che quella banca vale meno. Io credo – sostiene Fabbri – che il Fondo non reagirà bene se andiamo lì senza una idea di come intervenire”. “Il tema di fondo è che le banche da un sistema di ricavi sono diventate un sistema di costi. – è il parere di Andrea Zafferani (Rf) -. Ritengo impossibile inventarci qualcosa che possa ridarci la redditività delle banche di un tempo”. Secondo William Casali (Pdcs) il modo per incrementare la redditività delle banche è legato “allo sviluppo della fintech” con strumenti quali “le criptovalute e il sandbox”. “Nel contesto internazionale c’è un accreditamento su un nuovo modello di finanza che richiede attenzione e controllo”. Secondo Giovanni Maria Zonzini (Rete) sarà importante “riparametrare le tasse: gli sgravi vanno dati a chi ne ha bisogno e non a chi ne potrebbe fare a meno”. Nicola Renzi apre a una condivisione dei temi con la maggioranza, ma prima chiede una serie di risposte al Governo su “alcuni macrotemi che sono sul tavolo da dieci anni: “credito di imposta, bail-in, banca nazionale, occupazione all’interno di Cassa di Risparmio ed ex Banca Cis, restituzione dei 55 milioni a Banca Centrale”. Rivolge un appello esecutivo chiedendo di “fare una vera e propria operazione verità su Cassa di Risparmio”. Quindi un appunto al Segretario Gatti sulla visita del ministro russo Lavrov: “Ora ha il compito di dirci quali sono i Paesi che si sono lamentati”. Eva Guidi (Libera) condivide l’ipotesi legata al debito estero, a patto però “che prima vengano attuate le riforme” e che non venga usato “per pagare la spesa corrente”.

Spazio quindi alle repliche con il Segretario Marco Gatti che assicura “entro il primo semestre vogliamo trovare le condizioni per ristrutturare il debito e mettere nelle disponibilità di Banca Centrale i 55 milioni. Riconvertire il debito, senza aumentarlo, può portare liquidità al sistema”. A proposito della visita di Lavrov, riferisce, “quando sono andato in Consiglio d’Europa, un mese dopo la visita, nel PPE hanno chiesto spiegazioni”. “Questo Governo preferisce inanellare una gaffe dopo l’altra prima con la Cina poi con la Russia” osserva Nicola Renzi (Rf). Quindi le considerazioni finali del Segretario di Stato: “Sul finanziamento estero: la vedo come una necessità impellente ma intendo condividere con l’Aula ogni tipo di scelta. Sul discorso fintech penso questo: sicuramente sono temi che vanno affrontanti con serietà e controllo, ma San Marino può essere un laboratorio per nuove tecnologie ed economia green”.

 

Di seguito una sintesi degli interventi.

 

Comma 2

 

Segretario di Stato Marco Gatti: La visita del Fondo è iniziata ieri. Il fatto che sia già iniziata ci dà modo di fare delle riflessioni sugli obiettivi principali. Oggi ho ritenuto che la priorità fosse discutere dei temi oggetto della visita del Fondo. Con la delegazione ci siamo incontrati ieri mattina: sostanzialmente ci hanno fatto un primo quadro generale della missione. Essa è incentrata sull’analisi delle criticità del sistema bancario, che hanno dei riflessi sul bilancio dello Stato. Le problematiche si concentrano su punti che conoscevamo. Una è legata al debito. Non è un segreto. Abbiamo un debito legale intorno ai 360 milioni di euro. Da una analisi che abbiamo fatto è strutturato in una maniera complessa per il nostro bilancio. E’ tutto interno e di corto respiro. Questo ha riflessi negativi sulla liquidità del sistema Paese. Abbiamo avanzato al Fondo l’ipotesi di ristrutturazione del debito. Trasformare il debito in un debito non interno ma estero, di media – lunga durata. L’altra problematica è legata alle fonti di finanziamento. Abbiamo tre ipotesi. Una è quella di mercato. La seconda: altri Stati. La terza: programmi del FMI. Sul mercato vuol dire rivolgersi al settore finanziario internazionale con dei progetti precisi e piani di ammortamento sostenibili. Cercare una collaborazione con altri Stati vuol dire cercare di finanziare progetti che possono avere una rilevanza comune. Opere o progetti più strutturati. La visita del ministro russo è stata interessante a livello di relazioni internazionali ma ha ingenerato una serie di tensioni in Paesi europei. San Marino ha un interesse a livello politico rispetto al suo posizionamento. C’è un interesse geopolitico su quello che fa San Marino. Programmi del FMI. Il passaggio dal sistema monofase al sistema Iva ha dei costi a livelli di adeguamento e degli sbilanci di natura finanziaria. Questo potrebbe essere un qualcosa sul quale con il FMI si potrebbe ragionare per gestire e accompagnare la transazione di una riforma. La visita sarà molto incentrata sul sistema finanziario. L’ultimo intervento fatto su ex Banca Cis ha risvolti forti. Il primo problema è la redditività delle banche sammarinesi. Questo deve essere soppesato dal momento che siamo convinti che il sistema bancario si deve internazionalizzare. Dobbiamo fare l’accordo con Banca d’Italia per fare in modo che gli operatori sammarinesi possano vendere i loro servizi in Italia e viceversa e forse anche a livello europeo. I competitor saranno le banche degli altri Paesi. Oggi le nostre banche sono a quel livello o no? In quanto tempo ci possono arrivare? L’altro problema che abbiamo, comune a molti Paesi, è quello degli Npl. Incidono fortemente sulla redditività delle banche. Poi c’è il problema delle scelte fatte per tutelare i risparmiatori. C’è il tema del Cinque Ter di Cassa di Risparmio. Sono masse critiche che non fanno parte del debito ma ne dobbiamo tenere conto. Rispetto alle banche estere le nostre hanno anche questa difficoltà. Bisogna ragionare sul tipo di soluzione che può essere portata avanti. Dobbiamo interrogarci molto su Cassa di Risparmio. E’ molto distante dal punto di equilibrio. Abbiamo necessità che la governance intervenga in maniera seria sull’aspetto economico. Ha in seno molti crediti di imposta e anche la problematica del Cinque Ter. Il Cinque Ter è un aspetto su cui il FMI ha posto l’attenzione. Determina una massa attiva che non genera ricavi. Chiederemo urgentemente a Cassa di Risparmio di portare a definizione il progetto di bilancio – possibilmente entro il mese di febbraio – perché abbiamo necessità di fare approfondimenti prima di andare in approvazione. Dobbiamo capire come il conto economico è strutturato e le ragioni della non profittabilità. Quali scelte per arrivare il prima possibile in regime di profittabilità. Una banca, anche se dello Stato, non può permettersi di non essere profittevole. Un’altra problematica è legata alle riforme. La riforma dell’Iva è nel programma del governo. Ma le riforme non devono aumentare il cuneo fiscale e non devono aggravare la capacità di acquisto dunque essere sostenibili. Devono essere incentivanti. Se ragioniamo in termini di risorse per aumentare la cassa non facciamo la cosa giusta. Dobbiamo ragionare di riforme che fanno sì cassa, ma essere migliorative nel senso di maggiore equità. Serve un sistema più leggibile dove investitori di altri settori hanno interesse a venire. Ci sono riforme che devono e possono favorire la messa in discussione della macchina pubblica. Ad esempio, la fatturazione elettronica: obiettivo nel breve periodo. Strumento di snellimento importantissimo. Ma non possiamo pensare che tutti potranno fare fatture elettroniche. Oggi non è solo la leva fiscale che incentiva gli investimenti ma anche la sburocratizzazione. Il FMI vuole affrontare questo aspetto: come il Governo intende riaffrontare la riorganizzazione della Pa e la contabilità dello Stato. Quest’ultima oggi è basata su un sistema prettamente finanziario. La precedente legislatura aveva avviato un percorso per trasformarlo in un sistema economico-patrimoniale. Stiamo ragionando nell’ottica di una migliore gestione degli Npl. Sono stati richiesti dei cambiamenti di norma. Le procedure di recupero dei crediti hanno dimostrato dei limiti. Un altro intervento sicuramente riguarda la necessità di rivisitare lo statuto di Banca Centrale. Per due ragioni. Uno: da tanti anni c’è una serie di richieste legate alla necessità di avere una Banca in grado di garantire livelli di indipendenza. Ad esempio per quanto riguarda le società di revisione. Il tavolo allargato ha portato a casa dei provvedimenti importanti. Occorre dare una copertura normativa chiara a quelle che potrebbero essere necessità di confronto e creare un ambito regolato e normato dalla legge in cui l’autorità possa dialogare con le forze politiche e centrali. Una legge chiara di come questo deve avvenire. Sarà mio compito portare all’attenzione del legislatore una proposta.

Pasquale Valentini (Pdcs): Ritengo sia importantissimo per il Fondo vedere come noi ci poniamo in questa fase della vita del Paese. L’incontro con la commissione parlamentare mette davanti al FMI il quadro politico. Un paese può farcela a superare le proprie difficoltà quando alla soluzione di quelle difficoltà convergono le forze politiche di quel Paese. Difficilmente si riescono a fare degli interventi di svolta notevoli quando non c’è stabilità sul piano politico. Il Fondo ha bisogno di sentire che siamo nella posizione di chi con decisione vuole affrontare queste cose, non con una visione estemporanea. Facciamo quello che può cambiare la sostenibilità economica del paese. Questo è in gioco. A fronte dell’individuazione di una serie di interventi che inevitabilmente dovranno avere una gradualità, dovremo impostare la situazione in maniera tale che le problematiche latenti vadano verso la soluzione. Per fare questo un Governo non può presentarsi dicendo abbiamo già la soluzione. Non sarebbe realistico. Ma è realistico dire: individuiamo insieme al Fondo alcune delle priorità per partire col piede giusto e diamoci un tempo necessario per definire gli interventi.

Rossano Fabbri (Libera): Il Segretario ci ha parlato di tutte le problematiche che coinvolgono il sistema bancario. Un’altra questione che va aggiunta è quella relativa ai beni immobili che hanno in pancia i vari istituti di credito. E’ un problema non indifferente. E’ emersa una teoria. C’è chi sostiene che i beni immobili rappresentano un problema perché la valutazione non è più in linea con i prezzi di mercato e vendere un bene sotto al valore economico che ha iscritto a bilancio significherebbe riconoscere una minor valenza e quindi che quella banca vale meno. Il rischio è quello di una necessità di ricapitalizzazione delle banche. C’è un altro punto di debolezza. Quanto ai crediti di imposta. Non è ora di iniziare a vedere quanto ci sono costate le azioni di recupero e quanto abbiamo recuperato sul singolo meccanismo che ad oggi non ha assolutamente dato i risultati sperati? Io credo che il Fondo non reagirà bene se andiamo lì senza una idea di come intervenire. Il Governo dovrebbe avere ben chiaro oggi in linea ipotetica quali saranno gli interventi che sicuramente verranno fatti. Se lei non presenta un bilancio che dà una speranza di ritorno indietro del prestito, nessuno le darà, Segretario, quei soldi. Idee chiare su come riportare in linea i bilanci dello Stato. Dovete avere la forza politica di presentare quei provvedimenti e parlo di quelli più dolorosi. Se saranno giusti, noi saremo al vostro fianco.

Iro Belluzzi (Npr): Sicuramente è una situazione molto difficile quella in cui si trova il Governo. Già l’anno scorso il FMI aveva parlato di 890 milioni di euro di disavanzo. Mi chiedo quanto potrà pesare la riforma pensionistica sul costo del lavoro e sulla capacità di reddito dei sammarinesi. Così come la razionalizzazione della Pa. Sono i processi che devono essere sviluppati. Vorrei qualche delucidazione su alcune cose che la politica può dire ma non può dimostrare. Mi piacerebbe sapere se le amministrazioni hanno svolto funzioni di avanguardia rispetto alla politica. Mi riferisco a Banca Centrale. Un elemento base è il memorandum con Banca d’Italia. Quando lo si raggiunge? Esso potrà dare una speranza al sistema bancario e quindi al sistema Paese. La norma salva banche potrebbe essere vista come un elemento di criticità perché andrà a pesare sul bilancio dello Stato. Qual è era la visione della Cassa di Risparmio come banca di Stato? C’è stata sempre l’indicazione che doveva essere un elemento temporaneo che doveva essere superato velocemente, purtroppo la chiusura del sistema non l’ha permesso. Abbiamo nazionalizzato per salvaguardare l’immagine del Paese. La preoccupazione di come raccontare e come dare valore a una scelta che ci è sembrata necessaria per non generare quell’ecatombe. La maggioranza è larga nei numeri, ma non è tutto il Paese: faccio un richiamo alle opposizioni per costruire insieme la possibilità di farcela.

Andrea Zafferani (Rf): Sul tema del bail-in. La legge salva banche non sarà attendista. Non solo perché non è andata nella direzione del bail-in, ma nella direzione opposta. Ci sono indicazioni note che la politica consapevolmente non ha voluto rispettare. Nel caso del bail-in giustamente secondo me. Il tema di fondo è che le banche da un sistema di ricavi sono diventate un sistema di costi. Il FMI ci pone davanti a questa problematica. Ritengo impossibile inventarci qualcosa che possa ridarci la redditività delle banche di un tempo. La riforma fiscale non ha aumentato di molto le entrate. C’è un problema della politica, che è la responsabile finale di tutto. Questa maggioranza ha i numeri per fare le riforme. Bisogna cercare di aumentare le entrate, ma essere consapevoli che sarà impossibile tornare ai livelli che ci garantiva il segreto bancario. Dal Segretario non ho sentito quelle linee politiche mi aspettavo di sentire. Gli interventi bisogna averli chiari in testa. Ho sentito che si convertirà il debito interno in debito estero e questa è l’unica cosa concreta anche se un po’ mi preoccupa. Sul Cinque Ter: si dice di volerlo superare ma non si dice come. Spending review e statuto di Banca Centrale: sono state fatte enunciazioni ma senza dettagli. Comprendo che il Governo possa prendersi del tempo anche se è evidente che il FMI non si accontenta delle enunciazioni.

William Casali (Pdcs): Ritengo sia importantissimo per il sistema finanziario porre un’attenzione particolare su interventi che vanno ad ammodernare il sistema. Ritengo che l’apertura verso i mercati, vista in una chiave di fusione, non sia quella che interpreti in modo corretto l’apertura stessa. Ritengo molto più efficace fare in modo che i nostri operatori possano intercettare nuova clientela mediante gli strumenti finanziari. Una fusione bancaria è un atto di forza non proprio strategico. L’elemento propulsivo è mettere in campo una nuova strategia di business all’interno del fintech. C’è un indirizzo politico nel programma di Governo. C’è il tema delle criptovalute. Era già stato fatto un riferimento in termini generici al FMI. Nel momento in cui andiamo ad affrontare in modo chiaro gli aspetti delle criptovalute, andiamo a fare un’operazione che dà un forte indirizzo a uno sviluppo finanziario. La finanza ha la necessità di evolversi. In tutto questo dobbiamo cogliere delle opportunità. Nel contesto internazionale c’è un accreditamento su un nuovo modello di finanza che richiede attenzione e controllo. Si chiede di attivare uno strumento nuovo, quello del sandbox.

Giovanni Maria Zonzini (Rete): Occorre andare verso una tassazione più equa che tenga conto non solo del reddito ma anche della situazione patrimoniale delle famiglie. Bisogna riparametrare le tasse allo stato effettivo di ricchezza anche per quanto concerne l’erogazione di servizi sociali, che non devono essere limitati per quanto riguarda le fasce più povere. Gli sgravi vanno dati a chi ne ha bisogno e non a chi ne potrebbe fare a meno. Per affrontare questa situazione difficile bisogna distribuire all’interno del nostro Paese i carichi. Sarà necessario portare l’immagine di un Paese unito.

Michela Pelliccioni (Domani – Motus Liberi): Gli Npl sono il grosso problema del sistema bancario. Nella presentazione che si farà si dovrà tenere conto di un dato fondamentale. Prima di tutto tenere conto come finanziare un eventuale veicolo di gestione degli Npl. E’ importante avere chiaro che occorre una specializzazione precisa. Non credo che società di equity siano interesse a mettere risorse in un veicolo che sia già funzionale. Serve una normativa affinché questi Npl possano produrre un rendimento.

Nicola Renzi (Rf): La domanda delle domande è: cosa dirà il Governo al FMI? Se questa collaborazione con l’opposizione ci vuole essere, cosa dirà il Governo sui macrotemi che sono sul tavolo da dieci anni? Il dato di essersi insediati non esime dal fatto che ci sono problematiche che esistono da tempo. Non siamo qui per dare assenso o dissenso. Se il lavoro voleva essere fruttuosa, mi sarei aspettato di toccare almeno alcuni elementi. Il credito di imposta. Io sono sempre stato contrario a una conversione di esso. Potrebbe avere un impatto fortissimo. Secondo tema: il bail-in. Come si porrà il Governo in base a questo? Sono pienamente d’accordo con le valutazioni di Belluzzi sulla legge salva-banche. Cosa sta succedendo oggi nella banca nazionale? Un riferimento dovrà essere fatto. E poi c’è il tema dell’occupazione, che riguarda Cassa di Risparmio e l’ex Banca Cis. Noi abbiamo cercato di garantirla il più possibile. Ora serve un piano. I 55 milioni che devono essere ristornati a Banca Centrale: quali saranno le azioni del Governo per ridarli o non ridarli? Io lo voglio sapere per sapere se ci sarà la posizione di tenere delle posizioni comuni. Il rimborso dei fondi pensione. Il Segretario Gatti ci ha detto che potremo usare posizioni di geopolitica per chiedere il prestito a questo o quel Paese. Ha detto che ci sono state manifestazioni diplomatiche di Paesi europei per la visita del ministro russo. Siccome è un Segretario di Stato, ora ha il compito di dirci quali sono i Paesi che si sono lamentati. Per tre anni ci avete detto che il bilancio di Cassa di Risparmio non era veritiero. Oggi fate una vera e propria operazione verità e scoprirete che quei 500 milioni di perdita c’erano. Il dato di oggi è che il governo intende andare verso una esternalizzazione del nostro debito pubblico consolidato con una collocazione fuori dalla Repubblica di San Marino. Noi saremo interessati ad approfondire questa situazione”.

Eva Guidi (Libera): Il FMI si aspetta delle risposte concrete e tempestive. Come farete a sostenere un bilancio che presenta un deficit strutturale? Cosa intendete fare con la necessità di stabilità del sistema finanziario e bancario? Massima attenzione alla situazione di Cassa di Risparmio che necessita di risposte particolari. Il FMI ritiene che sia necessaria una strategia complessiva e coordinata. Stiamo vedendo in Italia fusioni per incorporazioni. Questo rafforzamento all’interno del nostro sistema deve avvenire. La cosa importante sarà presentare un progetto in tempi rapidissimi sugli Npl: mille e cinquecento milioni. Efficientamento del sistema con una forte riduzione dei costi operativi. Cassa di Risparmio necessita di un focus tutto particolare per i problemi che presenta. Sul bilancio dello Stato vorrei fare una considerazione. Occorrono delle riforme. Devono essere delle riforme non improntate sull’austerity. Solo dopo aver fatto le riforme si dovrebbe accedere a un debito estero. Prima bisogna fare le riforme anche per trovare il modo di ripagare i debiti. Il debito pubblico non va usato per pagare la spesa corrente, semmai per accompagnare le riforme all’entrata in vigore. Altrimenti oltre al deficit si trova ulteriore debito.

Emanuele Santi (Rete): Credo che noi oggi dobbiamo delineare la linea da tenere quando ci appresteremo all’incontro con il FMI. In questa occasione noi come Commissione Finanze dovremo tenere un atteggiamento propositivo. Abbiamo un debito ‘nascosto’ relativo al conteggio del Cinque Ter e ai 300 milioni del credito di imposta che sorregge i bilanci delle banche. Ho accolto con molto favore l’impegno che Gatti ha voluto mettere in questa commissione anche rispetto a Cassa di Risparmio. Il bilancio presenta ancora una perdita di diversioni milioni di euro ma in questa fase è indispensabile la conoscenza dei dati in cui versa il Paese. Credo che come Commissione si debba tenere una posizione di ascolto ma anche di proposta perché dalle riflessioni che verranno fatte anche in base al nostro programma potremo cercare di dare una serie di risposte alle varie criticità.

Segretario di Stato Marco Gatti (replica): Nell’incontro il FMI illustrerà le considerazioni che ha fatto sul sistema bancario e poi sarà pronto ad ascoltare riflessioni. Ritengo che la visita del FMI da una parte può aver creato delle difficoltà ma dall’altro lato è una grande opportunità. L’approccio usato è volto al risanamento. Punto uno: condivisione delle analisi. Abbiamo portato l’analisi dal nostro punto di vista. Questo ragionamento andrà avanti per tutta la visita del fondo perché è dalla condivisione e dall’analisi che si passa ad ipotesi di risoluzione. Non presentiamo soluzioni senza aver approfondito l’analisi. Il rischio è quello di presentare soluzioni non sufficienti. Le ipotesi di soluzione vanno simulate. Dunque abbiamo chiesto al fondo la disponibilità ad aiutarci nella simulazione. Una volta fatto questo, la politica dovrà tracciare la strada dell’implementazione. Ci saranno delle scelte che spettano al Governo e delle scelte che spettano agli attori del sistema. Stando inermi il sistema non si sana. Se non ci sono interventi il sistema va a deteriorarsi. Sui beni immobili c’è un problema di svalutazione. La risposta è creare la domanda. Qualcosa il precedente Governo ha fatto, lo riconosciamo: bisogna capire se si può fare di più. Credo che il Fmi abbia almeno al momento dimostrato la modalità in cui ci siamo posti. L’alternativa è continuare a finanziarci all’interno ma non c’è più liquidità. Riconvertire il debito, senza aumentarlo, può portare liquidità al sistema. Allora è giusto da parte di Banca Centrale rientrare nel più breve tempo possibile. Non siamo in grado di restituirli in due giorni, ma entro il primo semestre vogliamo trovare le condizioni per ristrutturare il debito e mettere nelle disponibilità di Banca Centrale i 55 milioni e sbloccare una parte di risorse al finanziamento delle imprese. Non siamo riusciti ad approfondire cosa ha fatto Banca Centrale. La brutta esperienza della scorsa legislatura è stato l’appiattimento su Banca Centrale che dettava le strategie senza spiegare le strategie. Il FMI ci chiede come intendiamo risolvere la questione di Cassa di Risparmio oggi che i crediti non ci sono più. Paghiamo le scelte fatte su Asset. Oppure Banca Cis. Io non so cosa risponderemo se ci propongono il bail-in. Entreremo nel merito delle soluzioni facendo noi delle proposte dopo esserci confrontati con il Paese. Sul discorso di Lavrov. Quando sono andato in Consiglio d’Europa, un mese dopo la visita, nel PPE hanno chiesto spiegazioni. Per quali ragioni è venuto in visita? Chiaramente delle domande se le sono fatte. La cosa positiva è che ho registrato un interesse su San Marino da parte di altri Paesi. Si può trasformare in una opportunità.

Nicola Renzi (Rf) replica: Sono ancora più preoccupato da quello che ha detto il Segretario Gatti su Lavrov. La sovranità della Repubblica va sempre difesa non alimentando voci o altro. C’è stata assoluta chiarezza nella visita di Lavrov. Lo confermano i complimenti ricevuti dal sottoscritto da Pedini Amati e Belluzzi, oggi membri dell’esecutivo. Questo Governo preferisce inanellare una gaffe dopo l’altra prima con la Cina poi con la Russia. Apprezzo la volontà di rivedere lo statuto di Banca Centrale, ma purtroppo non ce l’abbiamo mai fatta. Questo lo dico dopo aver visto tre dirigenze diverse. Il memorandum con Banca d’Italia è un finto problema. Per ampliare il sistema e l’orizzonte del sistema bancario non dobbiamo perseguire da soli il memorandum ma nell’ottica della completa partecipazione al mercato unico europeo.

Eva Guidi (Libera) replica: Capisco la volontà di procedere con la ristrutturazione del debito ma è indispensabile da questo punto di vista farlo nel più breve tempo possibile. Si cerchi di utilizzare il debito per il sostegno agli investimenti. Investimenti in infrastrutture interne ma anche altre proposte incluse nel Prg. Parcheggi e viabilità. L’investimento in nuovi sistemi stando molto attenti alla normativa: tutta la famiglia del fintech. Sarebbe una tentazione, ma facciamo le cose in armonia con gli organismi internazionali. Infine il sostegno alle imprese già presenti sul nostro territorio.

Segretario di Stato Marco Gatti (replica): L’accordo UE fa parte del nostro programma e lo porteremo avanti nel migliore dei modi. Ci sono delle problematiche riguardanti l’accordo con BCE: terrò informata la Commissione su questo punto. La mia sensazione è stata che il Fondo avesse un atteggiamento differente perché il precedente Segretario Celli aveva impostato una sorta di programma. Noi abbiamo adottato un approccio differente. Non abbiamo chiesto a loro un programma. Sul finanziamento estero: la vedo come una necessità impellente ma intendo condividere con l’Aula ogni tipo di scelta. Sul discorso fintech penso questo: sicuramente sono temi che vanno affrontanti con serietà e controllo, ma San Marino può essere un laboratorio per nuove tecnologie ed economia green.

Denise Bronzetti (Npr): C’è disponibilità da parte mia nel mostrare quella che è la ricostruzione storica degli incontri degli ultimi anni con il FMI. Ciò non toglie che questa commissione, visti anche i temi trattati, ha la necessità di vedersi nella sua interezza all’incontro di giovedì prossimo con il FMI.

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