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E adesso prenditi un momento e smetti finalmente di chattare

da Redazione

Tra i buoni propositi del nuovo anno anche un riavvicinamento ai libri. Un “faccia a faccia” con la fantasia di Bruce Chatwin e di Herman Melville.

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di Simona Bisacchi

 

Ogni gennaio porta con sé una lista di buoni propositi, da attuare nell’arco dell’anno appena iniziato.

Si comincia con qualcosa di semplice, come i classici “mangiare sano e fare attività fisica”.

Ci sono poi i propositi di carattere esortativo, stile “non arrabbiarti”, “lascia correre”, che sottintendono un chiarissimo – ma non esternato – “anche se sai benissimo di avere ragione tu!”.

E in qualche lista, tra “chiama più spesso tua madre” e “riguarda daccapo La casa di carta“, compare anche un timido “leggi di più”.

Un proposito che non esprime semplicemente un’azione. Esprime una rivoluzione.

“Leggi di più” significa: prenditi un momento in cui smetti di parlare, chattare, elucubrare, organizzare, e tuffati in quella storia, o dentro quel trattato. Conquistati un tempo – che siano pochi minuti o un’ora, che sia l’attesa in fila alle poste o l’attimo prima di addormentarti – in cui apri il libro, e rimanete soli tu e lui.

Significa anche: vai in libreria, fai la tessera della biblioteca, perditi tra gli scaffali, prendi tra le mani titoli che ti incuriosiscono, dai un’occhiata alla trama e sbircia l’incipit per capire se ti piace lo stile. Non pensare a quello che sarebbe più utile leggere per il tuo lavoro o per lo studio. Lascia le esigenze fugaci del sopravvivere fuori dalla porta e scegli in base all’umore, allo stato d’animo, al bisogno di leggerezza o conoscenza che caratterizzano il momento. Anche lo scrittore Daniel Pennac rende noto che “Un libro ben scelto ti salva da qualsiasi cosa, persino da te stesso”.

“Leggi di più”. E ti ritrovi faccia a faccia con la fantasia.

Anche se credi di non averne, anche se non la usi mai o ti sembra solo un gioco da bambini, la sfoderi senza ritegno per imbarcarti su una baleniera, seguendo Ismaele che decide di navigare per un po’, “per cacciare la malinconia e regolare la circolazione”, e finisci terrorizzato, affascinato e vinto dal capitano Achab che “ammucchiava sulla gobba bianca della balena la somma di tutta la rabbia, di tutto l’odio sentito dalla sua razza sin dai tempi di Adamo; e poi, come se il suo petto fosse stato un mortaio, le sparava addosso la carica del suo cuore ardente” (Moby Dick, Herman Melville).

Quella stessa fantasia ti accompagnerà in luoghi in cui la tua realtà non ti ha mai fatto appoggiare. Piccoli paesi svedesi resi magici dalla penna di Astrid Lindgren.

Percorsi invisibili tracciati dagli aborigeni australiani, lungo Le vie dei canti di Bruce Chatwin. E poi, “Leggi di più”, così man mano scoprirai che ci sono pensieri talmente inaspettati, talmente diversi dai tuoi, che anche se non li condividi ti costringeranno a farti delle domande. Aspetto da non sottovalutare, dato che farsi giuste domande è molto più utile che darsi risposte sbagliate.

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