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Unione Sammarinese dei Lavoratori entra nel Consiglio Sindacale Interregionale

da Redazione

SAN MARINO – L’anno 2019 ha segnato l’adesione di USL alla CES Confederazione Sindacale Europea e a seguito di questo USL ha presentato all’assemblea straordinaria dei soci Fondatori del CSIR, tenutasi il 30 settembre 2019, richiesta di adesione di Usl a tale organismo. Il 10 gennaio c.m. è stato formalizzato l’ingresso di Unione Sammarinese dei Lavoratori in CSIR questo importante organismo di cooperazione transfrontaliera tra le Organizzazioni Sindacali Italiane e Sammarinesi, con la nomina di Enrico Biordi Segretario Federazione Industria, che parteciperà ai lavori dell’ufficio di Presidenza. USL conta di poter dare un fattivo contributo per condividere l ‘impegno, le scelte, le politiche, le iniziative del CSIR a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici di frontiera. A San Marino oggi lavorano più di 6.000 frontalieri. L’UPECEDS a fine 2019 riporta come dato la presenza di 6.342 frontalieri, circa 440 in più rispetto al 2018 (pari al 33% circa del totale dei lavoratori dipendenti). Partendo dal presupposto che l’aumento dell’occupazione rappresenta uno degli obiettivi più importanti per il rilancio di un Paese riguardo le politiche economiche e di sviluppo, e che ridurre la disoccupazione interna è un obiettivo altrettanto rilevante, sicuramente occorre ribadire che l’aumento dell’occupazione in generale è un dato comunque positivo per il sistema paese (gettito fiscale, fondi pensioni). E’ comprensibile e legittimo che piccoli paesi come la Repubblica di San Marino vogliano tutelare il lavoro per i cittadini e residenti, ma deve essere chiaro che una volta entrati nel mondo del lavoro, il lavoratore di frontiera non dovrà mai più essere un lavoratore di serie B ma deve avere stessi identici diritti sia sul piano fiscale, sociale e giuridico. Il lavoro del frontaliere è da tutti riconosciuto come un valore fondamentale per l’economia del paese in cui il lavoratore svolge la sua prestazione e pertanto crediamo sia fondamentale continuare ad adoprarsi per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori e delle lavoratrici di frontiera, contrastare le discriminazioni, sanare le diversità di trattamento, promuovere formazione e cultura, ridurre occupazione precaria ed incerta, proporre modifiche legislative, promuovere normative sociali e contratti. Condividiamo la necessità di approvare uno Statuto dei Frontalieri per un vero riconoscimento giuridico della figura del frontaliere che lo tuteli dal punto di vista della sicurezza sociale, della fiscalità, della legislazione del lavoro. “Siamo del tutto favorevoli, afferma il Segretario Generale Giorgia Giacomini, e accogliamo con entusiasmo l’idea di creare un osservatorio permanente che si proponga di studiare e analizzare ogni rilevante aspetto del lavoro partendo da una raccolta dati e monitoraggio del fenomeno, e che attraverso una stretta e fattiva collaborazione fra le parti, riesca a valutare e comprendere le problematiche connesse al lavoro frontaliero e formuli proposte a livello istituzionale al fine di favorirne la soluzione facendosi parte attiva a livello politico nei confronti di tutte le istituzioni e tutti gli attori coinvolti.” San Marino ha oggi, più che mai, la necessità di ristabilire un dialogo forte e stabile con l’Italia e le regioni limitrofe e al tempo stesso portare avanti il negoziato in corso con l’Unione Europea. Il lavoro di frontiera, così come quello della libera circolazione delle persone, saranno perciò temi di grande attualità anche nei prossimi mesi. Credo pertanto che l’attenzione doverosa verso i lavoratori di frontiera e le soluzioni ai loro problemi dovranno sempre più essere tenuti in debita in considerazione.

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