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“La scortecata”: uno spettacolo di Emma Dante in scena al Teatro Titano

da Redazione

SAN MARINO – Domenica 12 gennaio, alle ore 21 al Teatro Titano, prosegue la rassegna Teatranti con “La scortecata”: per la prima volta sulle scene sammarinesi, uno spettacolo di Emma Dante. Autrice, attrice, regista d’avanguardia, due premi UBU, un premio scenario, un golden Gral, è stata definita da “Le monde” donna vulcano, è la più significativa autrice di teatro emersa in Italia negli ultimi anni ed ha conquistato in pochi anni la scena teatrale europea, ottenendo i consensi della critica internazionale.

“La scortecata” è “Lo trattenimento decemo de la iornata primma” (la decima fiaba della prima giornata) de “Lo Cunto de li Cunti” di Giambattista Basile, raccolta meravigliosa di 50 favole popolari, scritte in una lingua barocca napoletana secentesca: così Emma Dante riscrive l’antica fabula nera dal titolo “La Vecchia Scortecata” e lo fa in maniera originale, grottesca ed essenziale, confermando il successo già ottenuto in occasione della prima dello spettacolo andato in scena nel 2017 al Festival dei Due Mondi di Spoleto.

“La scortecata” narra la storia di un re che s’innamora della voce di una vecchia, la quale vive in una catapecchia insieme alla sorella più vecchia di lei. Il re, gabbato dal dito che la vecchia gli mostra dal buco della serratura, la invita a dormire con lui. Ma dopo l’amplesso, accorgendosi di essere stato ingannato, la butta giù dalla finestra. La vecchia non muore ma resta appesa a un albero. Da lì passa una fata che le fa un incantesimo e diventata una bellissima giovane, il re se la prende per moglie. In una scena vuota, due uomini, a cui sono affidati i ruoli femminili come nella tradizione del teatro settecentesco, drammatizzano la fiaba incarnando le due vecchie e il re.

Basteranno due seggiulelle per fare il vascio, una porta per fare entra ed esci dalla catapecchia e un castello in miniatura per evocare il sogno. Le due vecchie, sole e brutte, si sopportano a fatica ma non possono vivere l’una senza l’altra. Per far passare il tempo nella loro miseria vita inscenano la favola con umorismo e volgarità, e quando alla fine non arriva il fatidico: “e vissero felici e contenti…” la più giovane, novantenne, chiede alla sorella di scorticarla per far uscire dalla pelle vecchia la pelle nuova.

La regista palermitana attinge a tutte le forme espressive della rappresentazione popolare. Chiama sul palcoscenico due bravissimi attori (Salvatore D’Onofrio e Carmine Maringola), nel rispetto della tradizione settecentesca che voleva i ruoli femminili interpretati da uomini. Costruisce gag esilaranti, imponendo ai protagonisti movenze esasperate ed innaturali e una performance fisica che li lascia ansimanti e madidi di sudore al termine dello spettacolo. Sfronda il volgare dalla bugiarda accezione negativa e ne mostra la forza espressiva, tessendo dialoghi salacissimi, fatti di continue schermaglie ed insulti, cui solo la potenza immaginifica del dialetto napoletano è capace di donare valenza d’opera d’arte.

Eppure, grazie alla inesauribile fertilità della sua inventiva e alla prestanza fisica e verbale dei suoi ottimi attori, in un’ora di spettacolo costruisce un fuoco di fila estenuante e coinvolgente, dal ritmo forsennato di una tammurriata. E il suo omaggio al teatro popolare diventa un tripudio dell’essenza stessa del teatro.

Sarà possibile acquistare i biglietti sul sito www.sanmarinoteatro.sm, il giorno stesso dello spettacolo dalle ore 17 presso la biglietteria del Teatro Titano.

Da quest’anno sarà possibile effettuare gli acquisti anche attraverso smartphone e tablet.

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