Nella sua composizione le casette sono di legno e i monumenti in pietra di San Marino.
di Alessandro Carli
E sono 27. Esattamente da 27 anni (“Tranne uno” puntualizza l’artista) il presepe di Massimo Agostini accoglie i visitatori e i cittadini subito dopo la Porta del Paese, sulla destra. “Lo faccio per passione e per amore per la Repubblica di San Marino – prosegue -, a tempo perso e in maniera del tutto volontaria. Quest’anno sono riuscito a completarlo in occasione dell’accensione delle luminarie”.
Massimo “entra” nella sua opera d’arte. Le Tre Torri, Palazzo Pubblico, la Pieve e la Porta del Paese emergono in tutta la loro bellezza. “Non ho inserito nuove costruzioni rispetto a 12 mesi fa ma ho portato i simboli del Monte più in primo piano. Lo scorso anno li avevo posizionati dietro alla capanna, ora invece spiccano con maggior decisione. In attesa del 2020…”. Già, perché Massimo Agostini è già proiettato verso il futuro. “Vorrei provare a creare due piani. Gli spazi sono sempre gli stessi quindi c’è la possibilità di sviluppare la composizione verso l’alto”.
Ma come nasce il suo presepe? “Per me rappresenta il Natale più dell’albero: il presepe esprime l’anima più vera di questa ricorrenza. Per anni l’ho fatto su terrazza del ristorante ‘Il ritrovo dei lavoratori’. Poi, e siamo nei primi anni Novanta, il Capitano di Castello di Città di allora mi propose di farlo lì dove si trova ancora oggi. È partito quasi come un gioco, poi mi sono appassionato”.
Un piccolo, grande capolavoro. “Le statuine sono fatte di vetroresina, le casette in legno e i monumenti del Titano in pietra di San Marino, così come i mattoncini e i sassi delle stradine”.