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Assemblea ANIS, il professor Mauro Marè: “Stabilizzate il debito pubblico”

da Redazione

Le riforme più urgenti? Per l’ecomomista sono quella delle pensioni e l’introduzione dell’IVA.

Assemblea ANIS Mauro Marè

 

di Alessandro Carli

 

Passaggio all’IVA, adesione all’Europa, riforme strutturali e consolidamento della stabilità del sistema bancario. Non ha dubbi l’economista Mauro Marè, ospite all’Assemblea ANIS del 3 dicembre. Nel suo intervento “Una finanza pubblica per la crescita economica” il professore della Luiss, dopo aver fotografato la situazione dell’Italia, si è soffermato su alcuni aspetti (e alcune criticità) della Repubblica di San Marino.

A partire dalle pensioni, che in Italia sono già passate dal metodo retributivo (sino al 1995) a quello contributivo (dopo il 1995). “La sostenibilità del sistema pensionistico a ripartizione dipende dal numero degli attivi (delle persone che lavorano, ndr) che pagano i contributi, ma anche dal salario medio su cui vengono messi i contributi e dal numero dei pensionati e dall’importo medio delle pensioni. Se si riduce la popolazione attiva e aumenta il numero die pensionati il sistema non è in equilibrio. O si aumenta il numero degli attivi oppure si riducono le pensioni”.

Marè poi si è soffermato sulla finanza pubblica e sul sistema fiscale: “In Italia serve una riforma fiscale che riduca il prelievo complessivo”. Va rivisto il ‘tax mix’, occorre cioè alleggerire il prelievo sul lavoro e sulle imprese: in questo modo crescono i consumi. Altre azioni che devono essere messe in campo sono la riduzione dell’evasione, una semplificazione del sistema e un potenziamento della qualità e dell’efficienza dell’amministrazione tributaria. Anche sul rapporto tra invecchiamento e pensioni il professore ha fornito qualche soluzione: aumentare la popolazione attiva, aumentare la produttività e riformare il welfare.

Il professor Mauro Marè poi si è focalizzato sul Monte Titano, cercando di fare un parallelo tra i due Paesi. Due, in estrema sintesi, le priorità: “crescita economica” e “stabilizzazione del debito pubblico”. “A San Marino serve”, ha spiegato l’economista alla numerosa platea, “realizzare una serie di riforme strutturali” a partire da quella fiscale, ma va anche ridotta “la spesa pubblica”. Il sistema pensionistico inoltre “va adeguato” al contesto attuale. In questo senso, l’economista italiano ha dato anche qualche suggerimento sul sistema pensionistico sammarinese. Premesso che occorre “mettere sotto controllo la dinamica della spesa per le pensioni”, per Marè il Titano dovrebbe passare al “sistema contributivo”, rivedere i “criteri di pensionamento” e indicizzare “l’età pensionabile all’allungamento della speranza della vita”.

Nel suo intervento Marè ha approfondito il passaggio all’IVA, un sistema che ha “molti pregi e qualche criticità”. In prima battuta permette una “omogeneizzazione al sistema europeo”, ma anche di “applicare tassi zero sulle esportazioni” e di “tassare le importazioni”.

La monofase sammarinese, ha aggiunto, “è sull’importazione, non come la Retail Tax degli USA che invece colpisce solo la fase finale, quindi il consumo”.

Con l’IVA quindi “si possono rendere più competitivi i settori produttivi che esportano: l’imposta non ‘passa’ sui prezzi all’esportazione e si colpiscono le importazioni”. Gli “spunti di riflessione”, quindi sono diversi: la criticità del sistema bancario che ha molto indebolito l’attività economica e che minaccia la sostenibilità finanziaria e la stabilità fiscale; la ricapitalizzazione del sistema finanziario ma senza compromettere la stabilità fiscale; le riforme fiscali e pensionistiche abbinate a misure che potenzino la crescita e la riforma del mercato del lavoro.

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