Home FixingFixing Ecco dov’è in realtà la vera casa natia del Maestro Federico Fellini

Ecco dov’è in realtà la vera casa natia del Maestro Federico Fellini

da Redazione

Si trova sempre in viale Dardanelli a Rimini, ma al numero civico 60. Intervista al dott. Davide Bagnaresi dell’Università di Bologna.

Bagnaresi Davide

 

di Alessandro Carli

 

Il viale è sempre quello, Dardanelli, a Rimini. Cambia però il numero civico, dal 10 al 60. È lì che si trova in realtà la casa natale del Maestro Federico Fellini, nato il 20 gennaio del 1920. A dirlo è il dottor Davide Bagnaresi, docente a contratto in “Storia dei consumi e delle imprese turistiche” all’Università di Bologna. In attesa che la ricerca venga resa pubblica – a marzo 2020, tra Roma e Rimini, si terrà il convegno “Ho bisogno di credere. Federico Fellini e il sacro” e per l’occasione il dottor Bagnaresi spiegherà tutti i particolari proponendo anche documenti dell’epoca e immagini di repertorio – lo abbiamo sentito per saperne qualcosa di più.

 

Una scoperta che è stata ripresa anche dai giornali italiani. Come è nata?

 

“Rispetto a quello che si è sempre, la casa in cui è nato Federico Fellini si trova più verso il mare. Il Maestro ne ‘La mia Rimini’ lo aveva accennato. C’è un passaggio in cui spiega che un giorno, mentre era in carrozza, il padre gli indicò l’edificio. Va ricordato che all’epoca tutte le abitazioni di quella zona della città erano tutte uguali: erano ‘case popolari’ costruite negli anni Dieci, verso la fine quindi della ‘Belle époque’. Erano le case dei ferrovieri”.

 

Qui nasce il Maestro.

 

“Fellini nasce in una casa che aveva una numerazione civica diversa da quella di oggi. La proprietaria, Clara Canuti, è anche la sua madrina di battesimo, celebrato il 25 gennaio 1920 nella parrocchia di San Nicolò da don Gaetano Pesaresi”.

 

Eppure la famiglia Fellini non era di Rimini…

 

“La nascita di Fellini è particolare. La madre, Ida Barbiani, era romana. Urbano Fellini, il padre, è figlio di piccoli proprietari terrieri di Gambettola che per motivi di lavoro si trasferisce nella Capitale. Ida è figlia di un importante commerciante di uova, Urbano, invece fa il garzone. I due giovani sono dirimpettai. Si innamorano, anche se appartengono a classi sociali diversi. I genitori di lei non sono d’accordo su questa relazione e così i due giovani scappano prima a Gambettola e poi a Rimini, in viale Dardanelli. Si fermano lì per pochi mesi. È un passaggio temporaneo perché dopo poco tornano a Roma con la speranza di riappacificarsi con i genitori di Ida”.

 

Una ricerca non proprio facile…

 

“La ricerca parte da un progetto ideato dalla Facoltà di scienze della comunicazione sociale dell’Università Pontificia Salesiana, sono loro ad avermi coinvolto più di un anno fa. La ricerca della casa è invece partita dagli Uffici comunali e dagli archivi parrocchiali. In seguito, anche grazie all’aiuto dei funzionari dell’Archivio di Stato di Rimini, è stato trovato il corretto numero dell’antico catasto: foglio 66, particella 416. Oggi il Foglio 66 particella 416 corrisponde al civico 60”.

 

Poi cosa accadde?


“Nella seconda metà del 1920, con Federico in fasce, la famiglia Fellini tenta una nuova riappacificazione con il ramo dei Barbiani, trasferendosi per qualche mese a Roma. Il fallimento di questo tentativo porterà i Fellini a ritornare definitivamente a Rimini, dove affitteranno una nuova casa, in Corso d’Augusto. Di quella in viale Dardanelli si perde per questo motivo la memoria”.

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