I dati contenuti nel report “Dinamiche evolutive del sistema bancario sammarinese”. Dal 2015 al 2018 la raccolta del risparmio è diminuita del 25%: da 5,1 a 3,9 miliardi di euro.
Il sistema bancario della Repubblica di San Marino ha presentato negli ultimi 10 anni dinamiche evolutive caratterizzate da un alto tasso di criticità, in capo a singoli intermediari e per il sistema, a causa di una serie di determinanti esterne ed interne. Nel complesso queste cause hanno comportato un fenomeno importante di disintermediazione del sistema bancario, con riflessi anche per altri comparti del sistema finanziario come ad esempio quello delle società finanziarie, che ha determinato a sua volta l’insorgere di criticità generali, quali ad esempio la pressione sulla liquidità del sistema e l’emergere con rilevanza sempre maggiore del fenomeno dei crediti dubbi (NPL).
Il sistema bancario del Monte Titano evidenzia, a metà aprile 2019, una posizione di liquidità a 7 giorni pari a euro 538 milioni. È quanto si legge nel report “Dinamiche evolutive del sistema bancario sammarinese” di Banca Centrale della Repubblica di San Marino. Il coverage ratio della posizione di liquidità a 7 giorni sulla raccolta del risparmio a 7 giorni è pari al 26,7%. Va precisato che i dati si riferiscono al sistema bancario nel suo insieme e che la situazione di liquidità presenta sostanziali differenze tra le varie banche. La posizione di liquidità a 7 giorni di sistema si attesta sui livelli simili a quelli della seconda parte del 2017, pur in fase di sostanziale stabilizzazione, dopo aver raggiunto un picco a quota 1,2 miliardi nell’agosto 2015, con coverage ratio superiore al 50%. Gli ingenti deflussi registrati a partire dal 2015 sono legati principalmente all’introduzione della misura legislativa italiana sul rientro dei capitali dall’estero (c.d. Voluntary Disclosure) e da un contesto nuovo, caratterizzato anche dagli accordi sullo scambio automatico di informazioni a livello fiscale tra Paesi.
Dal 2015 al 31.12.2018 la Raccolta del Risparmio è diminuita di un quarto (circa 1,3 miliardi di euro) da 5,1 a 3,9 miliardi.
Con riguardo alla scomposizione dei depositi per fascia di vita residua, si registra, a partire da inizio 2015, un marcato calo della componente a più lunga scadenza (oltre tre mesi) e una maggiore stabilità delle componenti a più breve termine, con quella entro 7 giorni che rappresenta attualmente il 53% della raccolta totale. Una parte significativa della liquidità del sistema bancario proviene dai fondi pensione: la raccolta ascrivibile ad essi si attesta, a fine 2018, a 433 milioni (356 milioni ISS e 77 milioni FondISS), costituendo circa l’11% della raccolta totale di sistema.
Il sistema bancario di San Marino ha affrontato in questi anni sfide importanti, in grado di comprometterne la sua stessa esistenza e il ruolo di supporto e volano per l’economia. Tali minacce sono state superate con un “approccio di sistema”, in cui tutte le componenti hanno contribuito, in maniera coordinata, alla determinazione delle migliori risposte tempo per tempo necessarie per fronteggiare la crisi imminente. Allo stato attuale permangono criticità che hanno radici lontane, ma che possono di nuovo compromettere le capacità di sviluppo del sistema, fino a minare la sua stessa stabilità e con essa la tenuta del quadro economico. La Banca Centrale, quale Autorità di Vigilanza unica della Repubblica di San Marino, è in prima linea nella strategia di stabilizzazione e sviluppo del sistema, operando al medesimo tempo per contribuire alla realizzazione, in linea con quanto fatto in passato, di un approccio globale, conforme anche alle migliori pratiche internazionali, nella piena consapevolezza che solo tramite uno sforzo condiviso e concertato di tutte le componenti, le attuali situazioni di criticità potranno essere superate, ponendo le basi per un nuovo percorso di stabile sviluppo.