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Editoriale: “Doing Business 2020”, una finestra sul mondo economico da aprire

da Redazione

Anche World Bank ha evidenziato come gli interventi adottati nell’ultimo anno non hanno contribuito a rendere il sistema Paese più attrattivo e competitivo.

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di Alessandro Carli

 

Due indizi non fanno una prova ma sono comunque un’indicazione precisa sull’operato svolto dalla politica sammarinese nell’ultimo anno di Governo. Il primo, in ordine cronologico, è il responso dell’agenzia Fitch che solo qualche settimana fa ha confermato al Titano il “BBB-” a medio-lungo termine con outlook “negativo”. Un “voto” – trascinato dalle difficoltà del settore bancario sammarinese, definito “molto debole” e che non ha saputo mettere in campo quelle “ristrutturazioni necessarie” – che l’ex Maggioranza ha voluto “leggere” in chiave positiva.

Nessun commento invece è stato fatto a seguito della pubblicazione del “Doing Business 2020”, il report di Banca Mondiale che analizza la facilità di fare impresa in 190 Paesi e che ha visto San Marino scivolare di quattro posizioni: in 12 mesi il Monte Titano è passato dall’88esimo al 92esimo posto (l’Italia invece è 58esima). L’unico indicatore che è cresciuto è quello che riguarda l’avvio di un’impresa in Repubblica, dalla 113esima piazza alla 92esima. Una vittoria di Pirro: siamo ancora a metà classifica, più o meno “in mezzo al gruppo” ma comunque davanti all’Italia che, su questa specifica “voce” è al 98° posto.

Davvero una magra consolazione…

Come Fitch – che ha rimarcato una serie di criticità tra cui la crescita vertiginosa del debito pubblico, che passerà dal 32,3% del 2019 al 63,1% del PIL a fine 2022 – così anche World Bank ha evidenziato come gli interventi adottati nell’ultimo anno non hanno contribuito a rendere il nostro sistema paese più attrattivo e competitivo. La montagna di interventi, nei fatti, ha partorito non il classico “topolino” ma addirittura un gambero.

Dal nuovo Governo che uscirà dalle urne l’8 dicembre e che sarà chiamato a guidare il Paese ci aspettiamo un’azione più decisa, un autentico “cambio di passo”: le criticità sono note, come ci ricordano sia Fitch che, soprattutto, Banca Mondiale. Adesso vanno quindi risolte: la vetrina del “Doing Business”, lo ricordiamo ancora una volta, è una finestra aperta sul mondo, una classifica che, chi vuole fare impresa, osserva con grande attenzione prima di decidere dove portare la propria attività. Facciamo quindi – e ci rivolgiamo naturalmente alla politica – che da quella finestra entri qualche raggio di sole. Le potenzialità ci sono. E allora che la risalita inizi. Già dai prossimi mesi: il 2020 deve essere l’anno dell’inversione di rotta.

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