Flavio Benedettini: “Meno quantità rispetto allo scorso anno ma la qualità è ottima”.
“Ci vogliono i riti” disse la volpe. “Che cos’è un rito?” disse il piccolo principe. “Anche questa è una cosa da tempo dimenticata”, disse la volpe. “È quello che fa un giorno diverso dagli altri giorni, un’ora dalle altre ore”. (Antoine de Saint-Exupéry).
San Marino, 25 ottobre 2019. Sono le ore 14.50. Davanti al frantoio della Cooperativa Olivicoltori Sammarinesi il Presidente Flavio Benedettini ascolta divertito il racconto, in dialetto sammarinese, di una persona: una filastrocca imparata 40 anni fa. Il tutto mentre all’interno della struttura si sentono i macchinari lavorare. Il cielo è grigio, coperto, ma non è freddo. Nell’aria si sparge il profumo tipico e riconoscibile dell’olio. “La consegna delle olive è sempre un momento di festa. Si ride, si scherza, si improvvisano piccoli spettacoli, orazioni antiche, battute di spirito – spiega Flavio Benedettini -. Succedeva così anche decenni fa: in fondo l’animo delle persone è rimasto lo stesso, genuino”. Un rito necessita attenzione e rispetto: aspettiamo la fine della lirica prima di chiedere al Presidente della COS una prima impressione sulla stagione 2019 della raccolta delle olive. “Siamo poco più in là della metà dei lavori: quest’anno abbiamo iniziato l’8 ottobre e proseguiremo sino al 10 o al 15 novembre” racconta mentre imbottiglia mezzo litro di olio. “La produzione rispetto allo scorso anno è quantitativamente inferiore. È mancata l’allegagione del fiore e quindi la trasformazione in frutto, quella fase vitale del ciclo delle piante in cui i fiori presenti al termine della fioritura ‘allegano’ e si evolvono in frutticini. Eravamo comunque preparati, è abbastanza naturale nel ciclo di questa pianta”.
Anche nel 2019 il coinquilino meno apprezzato dagli olivicoltori – la mosca – ha fatto visita ai circa 100 ettari coltivati dai 330-340 soci della Cooperativa Olivicoltori Sammarinesi. Il risultato lo esplicita lo stesso Presidente: “Avremo quindi olive sane dalle quali si otterrà ‘l’olio extra vergine’ del Consorzio Terra di San Marino, mentre le olive intaccate dall’insetto, verranno indirizzate per altre produzioni”.
Mancano ancora diversi giorni dalla chiusura del frantoio ma Flavio fa già una prima stima sulla produzione 2019. “Dovremmo arrivare a circa 50 quintali di olio” ci dice prima di soffermarsi sulla varietà delle olive. “Da qualche anno ai ‘classici’ Leccino e al Frantoio si sono affiancate altre piante, più tradizionali: Sursina, Brugnola e Brisighella, per esempio. Sono varietà più tradizionali e storiche: hanno sviluppato nel tempo una resistenza importante sia agli agenti atmosferici che agli attacchi degli insetti o alle malattie. La natura ci dà spesso una lezione di biodiversità”.
Come detto, la produzione è inferiore a quella del 2018. Un “calo” che si riverbera anche negli orari di lavoro del frantoio: non più – come è capitato in passato – un’apertura h 24 bensì con qualche “pausa”, anche la notte. “Apriamo tra le cinque e le sette del mattino e chiudiamo tra le 20 e le 22”.
Quali sono le caratteristiche dell’olio extra-vergine di oliva Consorzio Terra di San Marino di quest’anno? “Molto ‘carico’ direi, piuttosto fenolico. Le piante hanno un meccanismo naturale di protezione del frutto per impedire l’ossidazione. Danno all’oliva un vestito su misura” conclude Flavio Benedettini.