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Editoriale: San Marino, Finanziaria. Che cosa dobbiamo aspettarci?

da Redazione

La politica ha deciso di confrontarsi con le parti sociali ma il dubbio rimane.

editoriale cannocchiale

 

di Alessandro Carli

 

Il lavoro sul tavolo istituzionale è giunto ormai al termine e adesso attendiamo, con attenzione e un pizzico di curiosità, i risultati per vedere che progetto di legge per la Finanziaria del 2020 verrà fuori perché questo era il primo obiettivo di questo tavolo. In verità avrebbe dovuto anche affrontare le principali criticità del sistema, ma ci accontenteremo di una buona Legge di Bilancio. I tempi però sono risicati: la Finanziaria deve essere approvata entro il 18 novembre, la data che dà il là alla campagna elettorale e che si concluderà con la chiamata alle urne dell’8 dicembre.

La politica ha deciso di confrontarsi con le parti sociali ma il dubbio rimane: verranno recepite le istanze sulla necessità di approvare un bilancio che salvaguardi i conti e che dia una prospettiva alla Repubblica di San Marino, oppure ci dobbiamo aspettare un progetto blando, in pratica un bilancio “tecnico” con qualche punto programmatico o poco più? È ovvio che non possiamo permetterci un aumento del deficit (certamente non alle cifre milionarie di cui si sente parlare nei corridoi), ma rimandando le decisioni non si può pretendere che le cose migliorino da sole: piuttosto, vanno trovate tutte quelle soluzioni che portino verso un contenimento della spesa corrente e un incremento delle entrate al fine della riduzione del debito pubblico.

Ci aspettiamo quindi dalla politica dei risultati concreti, coerenti con l’impegno importante che si è assunta: ha promesso alle parti sociali di lavorare alla stesura di un progetto di Legge che contenga una serie di interventi – anche difficili e forse impopolari, ma che devono essere comunque prese – in grado di dare finalmente una prospettiva al Paese.

Se si vuole dare un senso a questo mese (o poco più) di “attesa” che ci separa dalle elezioni, servono decisioni forti, condivisione e senso di responsabilità. La politica si mostrerà finalmente matura o rimanderà ancora una volta?

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