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San Marino, il nuovo PRG guarda anche al mondo delle imprese

da Redazione

In “SM 2030” verranno riclassificate e ridefinite le aree industriali. Spazio anche alla sostenibilità e alla messa in sicurezza della “Superstrada”.

PRG

 

di Alessandro Carli

 

Dare un limite al consumo urbanistico, la messa in sicurezza del territorio, la valorizzazione del patrimonio storico e una revisione delle aree dei servizi pubblici. Lungo queste linee si svilupperà – con orizzonte decennale (2030) il nuovo Piano Regolatore Generale della Repubblica di San Marino, presentato ufficialmente il 29 ottobre all’interno del Centro Congressi Kursaal e che ha visto il coinvolgimento dello studio Stefano Boeri Architetti e delle società Mobility in Chain e Nuova Qualità Ambientale. Stefano Boeri che, in occasione di una presentazione di qualche tempo fa proprio nella Repubblica di San Marino aveva sottolineato che il nuovo piano avrebbe “affrontato le sfide legate all’ambiente, all’energia, alla mobilità sostenibile, anche in chiave turistica e di ritorno economico per il territorio”.

 

PER UNA NUOVA IMMAGINE DEL TITANO


Dopo ventisette anni dall’approvazione dell’ultimo PRG, a diciassette anni dalla sua naturale scadenza prevista per legge, ha visto la luce il nuovo progetto che, nei fatti, darà una nuova immagine al Monte Titano. Il lavoro elaborato – in virtù della caduta del Governo – è e resterà comunque Patrimonio dello Stato e quindi dei cittadini. L’auspicio del Segretario di Stato al Territorio Augusto Michelotti è che possa essere riproposto e approvato nella prossima Legislatura.

 

IL NUOVO PRG IN QUATTRO PUNTI

 

“Ci abbiamo lavorato all’incirca 3 anni – spiega Corrado Longa dello studio ‘Stefano Boeri Architetti’ – durante i quali sono stati organizzati una serie di incontri pubblici con i cittadini. In questi tre anni sono inoltre state effettuate nove passeggiate nei nove Castelli di San Marino: momenti importanti per capire le criticità e i punti di forza di ogni singola zona del territorio”.

Rispetto al PRG del 1992, quello nuovo presenta aspetti innovativi di rilievo. Sono quattro, in estrema sintesi, i punti-chiave. “Il nuovo Piano Regolatore pone una serie di limiti al consumo del suolo – prosegue Corrado Longa -. Lo sviluppo urbano erode spazi agricoli, molto importanti per San Marino”. Il secondo punto riguarda la messa in sicurezza del territorio attraverso “uno strumento di controllo che definisce il grado di pericolosità e il grado dei possibili interventi in ogni singola area”. Si passa poi (punto numero 3) alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale del Paese.

“La Repubblica di San Marino, dal 2008, è Patrimonio mondiale dell’Unesco, un ‘titolo’ che dà molta visibilità a livello mondiale e che rappresenta un’opportunità per il Titano, soprattutto per il suo centro storico. In questo senso sono stati aggiornati gli elenchi degli edifici storici. Edifici che hanno un valore di caratura turistica e culturale”.

Infine “la città pubblica. Dal 1992 San Marino è molto cambiata. 27 anni fa erano presenti diverse aree dedicate ai servizi pubblici. Oggi, con una crescita demografica piuttosto ridotta, vanno riviste. Il nuovo PRG contiene un piano di riqualificazione ad hoc”. Due esempi su tutti, il parcheggio di Borgo Maggiore e il Polo scolastico di Fonte dell’Ovo. Il primo avrà un “taglio” sociale e turistico e prevede una serie di spazi integrati. Il secondo invece si candida a diventare un centro di rilievo nel campo dell’innovazione. “Il Polo sarà il collegamento con le attività produttive e agricole, in un’ottica di mutuo scambio tra i ragazzi e le realtà locali. Nel progetto ci sarà anche la presenza dell’Università degli Studi della Repubblica di San Marino”. Una sorta di campus quindi in cui, anche grazie al CFP, si terranno corsi di formazione e di aggiornamento.

 

IL MONDO DELLE IMPRESE: CRITICITÀ E PROSPETTIVE

 

Nel nuovo PRG – che contempla una dinamicità tra il settore pubblico e quello privato – trova spazio anche il mondo delle imprese. Le criticità sono state elencate nella relazione del Segretario Michelotti: la presenza di numerose aree industriali sparse all’interno del territorio agricolo, e talvolta sotto utilizzate e l’alto impatto ambientale delle aziende sul territorio.

Tra le proposte del nuovo piano troviamo quindi il riuso degli spazi sottoutilizzati. Verranno quindi riclassificate e ridefinite le aree industriali e quelle artigianali in quanto le dotazioni e le necessità infrastrutturali sono diverse. Non mancherà il tema della sostenibilità, uno dei fil rouge del progetto. “È prevista una ‘mitigazione ambientale’, una ‘fascia-filtro’ che modulerà le due aree” aggiunge Corrado Longa. Non solo: nel nuovo Piano Regolatore Generale viene trattata anche la produzione energetica e la messa in sicurezza della “Superstrada” attraverso nuove rotonde di rallentamento e smistamento del traffico e l’interramento del tratto che collega Dogana a Ponte Mellini.

Il nuovo PRG è il frutto di un lungo lavoro che ha costantemente impegnato la Segreteria di Stato, il Dipartimento Territorio e Ambiente, gli Uffici competenti, oltre che, naturalmente, i consulenti incaricati dello Studio Boeri.

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