Nel nuovo Piano Regolatore Generale stop al consumo di suolo e messa in sicurezza del territorio.
SAN MARINO – Stefano Boeri Architetti firma il Progetto del Nuovo Piano Regolatore Generale della Repubblica di San Marino che definisce gli ambiti, le linee di crescita e di sviluppo di questo territorio con l’obiettivo di delineare un processo che sia un modello europeo di biodiversità culturale, produttiva, faunistica e vegetale.
Lo studio milanese di Stefano Boeri, con la direzione del progetto dell’arch. Corrado Longa, inquadra le azioni che caratterizzano il piano e la sua attuazione nel rispetto dei criteri di sostenibilità definiti dalle direttive delle Nazioni Unite (2030 ONU Sustainable Development Goals – SDG) portando per prima cosa a compimento un sistema di interventi di forestazione, finalizzati in parte alla creazione di fasce di mitigazione dei centri abitati che ne delimitino l’espansione andando così a diminuire drasticamente il consumo di suolo e permettendo solo interventi all’interno dei nuclei esistenti, e in parte all’aumento delle aree boscate in modo da contrastare gli effetti del cambiamento climatico e da assorbire le polveri sottili; e sostenendo, in secondo luogo, lo sviluppo di reti di mobilità leggera per il futuro in modo da incentivare sistemi di trasporto ecologici ed eco-compatibili.
Il Progetto del Nuovo Piano Regolatore prevede l’approfondimento di quattro parti fondamentali che si possono individuare nell’ambito geologico, in quello della sostenibilità ambientale (V. A. S.), in quello della mobilità e infine un ambito operativo dove vengono riportati i vincoli, i servizi, gli ambiti di trasformazione e le norme attraverso cui operare.
La metodologia proposta da Stefano Boeri Architetti prevede la redazione di un Affresco che traccia la visione su 10 pilastri imprescindibili, di un Atlante che determina i 12 progetti strategici da portare a termine e di una Carta che fissa le 21 regole prioritarie per attuarli.
L’Affresco in primis, e di conseguenza l’intero Piano, si strutturano secondo quattro invarianti, quattro punti cardine che dettano le priorità e che mettono in evidenza le urgenze a cui è necessario rispondere. In primis, San Marino è un territorio fragile per cui è indubbiamente necessaria la messa in sicurezza dei suoli a più elevata pericolosità; a seguire il contenimento del consumo di suolo la cui espansione è il 4% in meno del PRG vigente, sarà un elemento fondamentale anche a tutela della qualità eco-sistemica delle diverse aree di sviluppo, così come l’aumento della qualità urbana attraverso il rafforzamento del sistema ambientale anche tramite la piantumazione di 100.000 nuovi alberi al fine di mitigare gli effetti della città costruita e insieme ovviamente alla valorizzazione del patrimonio storico e paesaggistico, un’azione mirata di salvaguardia e valorizzazione degli edifici e degli spazi identitari di San Marino e al tempo stesso la progressiva rivitalizzazione sociale ed abitativa dei nuclei e centri storici.
Tra i 12 progetti strategici presenti nell’Atlante, si trovano l’individuazione delle areea soggette a maggiore pericolosità idro-geologica e degli edifici che vi ricadono in modo tale da poter predisporre, almeno per quelli a maggior rischio, un progetto di ricollocazione; la delimitazione del tessuto urbano al fine di consolidarlo e, al tempo stesso, di limitare il consumo di suolo mediante la realizzazione di fasce di filtro e mitigazione intorno alle aree industriali e potenziando le aree boscate per un totale di 400 ettari; l’individuazione di 10 ambiti di interesse strategico per lo sviluppo della Repubblica all’interno dei quali prevedere nuovi servizi, nuovi spazi pubblici ed aree verdi in aggiunta a 18 ambiti di rigenerazione all’interno del tessuto urbano dove attuare interventi di recupero; la mappatura e la definizione dei centri storici secondo le linee guida dettate dall’UNESCO; la tutela di tutti i corridoi ecologici che si sviluppano nel tessuto urbano per 130 ettari e l’introduzione delle fasce di salvaguardia dei corsi d’acqua; la ri-funzionalizzazione della superstrada e il recupero dello storico tracciato ferroviario attraverso la definizione di una fascia di rispetto e la messa in rete con i percorsi cicloturistici in vista di una San Marino 2030 completamente Carbon Free.