Home FixingFixing L’Italia lo dice al mondo: “San Marino è un Paese sicuro in cui fare impresa”

L’Italia lo dice al mondo: “San Marino è un Paese sicuro in cui fare impresa”

da Redazione

Anche per il 2020 il sito “Infomercatiesteri” della Farnesina promuove la Repubblica. Tra i settori di forza anche la manifattura: meccanica, software aziendali, mobili e servizi.

Infomercatiesteri

 

di Alessandro Carli

 

Mentre sale l’attesa per la pubblicazione dell’edizione 2020 del “Doing business”, il documento stilato da World Bank dedicato ai Paesi in cui è più facile “fare impresa”, l’Italia conferma che anche il prossimo anno che San Marino è un Paese in cui si può investire in sicurezza. Per Infomercatiesteri (che fa riferimento direttamente alla Farnesina) l’outlook del Titano è positivo: nella pagina dedicata al Monte si può leggere che “non si evidenziano rischi operativi, economici e politici” e che non sono presenti “punti di debolezza”.

Uno strumento piuttosto importante, quello del Ministero degli Affari Esteri italiano, che “grazie al costante lavoro di analisi delle Ambasciate e dei Consolati, con la collaborazione delle Unità dell’Agenzia ICE in essi integrate, e ai contributi dell’ENIT e delle Camere di Commercio italiane all’estero, mette a disposizione del sistema produttivo uno strumento ricco di informazioni utili per le scelte di internazionalizzazione”.

Nella home page scorrono “a tendina”, tra le altre cose, le semplificazioni per chi vuole fare impresa e il programma economico (aggiornato però al 2018) mentre nell’overview viene rimarcato che “alla luce dell’avvenuta ratifica anche da parte italiana della Convenzione bilaterale per evitare le doppie imposizioni fiscali, San Marino è stata espunta dalla ‘black list’ italiana. San Marino è inoltre entrato nel Sepa, l’Area unica dei pagamenti in Euro e nella white list fiscale italiana”.

 

ELEVATA QUALITÀ DEI SERVIZI


Per il portale della Farnesina “San Marino può vantare una elevata qualità dei servizi e una snellezza amministrativa, in particolare per quanto riguarda i tempi necessari al rilascio delle licenze imprenditoriali”.

La “Corporate tax” è del 17% e possono essere applicate detassazioni degli utili in caso di reinvestimenti in innovazione tecnologica, risparmi energetici, riduzioni di agenti inquinanti, miglioramento dei processi produttivi esistenti o introduzione di nuove produzioni. Un sostegno è accordato anche alle attività di ricerca e sviluppo.

 

GLI ACCORDI DOGANALI

 

A seguito degli Accordi stipulati con i Paesi UE, “vale anche per San Marino la soppressione dei dazi doganali sugli scambi all’interno dell’Unione Europea. Per quanto riguarda le importazioni da Paesi extra UE, gli importi dei dazi sono gli stessi stabiliti dai Paesi UE. Le formalità doganali di importazione sono espletate presso le dogane italiane abilitate”.

 

I PUNTI DI FORZA


La Repubblica è apprezzata dall’Italia per la “posizione geografica”, il “contesto ambientale” e gli “accordi doganali”. Alla voce “opportunità”, Infomercatiesteri offre un elenco che spazia da “cosa vendere” a “dove investire”. Nel primo caso si trovano “articoli di abbigliamento (anche in pelle e in pelliccia)” e “prodotti delle altre industrie manifatturiere”.

Per quanto riguarda il “dove investire” invece, l’elenco comprende il “commercio all’ingrosso e al dettaglio”, “le riparazioni di autoveicoli e motocicli”, “altre attività dei servizi”, “flussi turistici”, “prodotti delle altre industrie manifatturiere” e “altre attività dei servizi”. Dopo aver evidenziato che la Repubblica realizza prodotti di fascia medio-alta (abbigliamento, autoveicoli, vacanze, oreficeria, arredamento, elettronica, eccetera)” e che “turisti (…) si rivolgono anche a prodotti di largo consumo”, la fotografia si sofferma sulla manifattura. Il sito spiega che “il tessuto imprenditoriale sammarinese si sviluppa in un ampio raggio di settori, che includono la meccanica, le costruzioni, mobili, ceramiche, packaging, software aziendali, commercio, servizi, alberghiero e ristorazione”.

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