Home FixingFixing San Marino, IVA: “Facciamo chiarezza per riuscire a fare la scelta migliore”

San Marino, IVA: “Facciamo chiarezza per riuscire a fare la scelta migliore”

da Redazione

Il 25 ottobre il seminario organizzato da ANIS, valido per i crediti formativi dell’ODCEC. Relatore il Dottor Giampaolo Giuliani: “Valutiamo lo strumento, senza preconcetti”.

Giampaolo Giuliani

 

di Daniele Bartolucci

 

“IVA, approfondire per scegliere”. Questo il titolo del convegno che si svolgerà venerdì prossimo, 25 ottobre, alla Sala Montelupo di Domagnano, a cui sono stati invitati tutti gli stakeholder sammarinesi, a iniziare dai rappresentanti dei partiti politici che in questi giorni stanno mettendo a punto i loro programmi elettorali, a quelli delle altre associazioni economiche e sindacali, per arrivare all’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, che ha accreditato l’evento per i crediti formativi ai propri iscritti. Quello delle imposte indirette è infatti un tema fondamentale per tutto il Paese, per questo ANIS ha organizzato questo approfondimento tecnico, condotto dal Dottor Giampaolo Giuliani, uno dei maggiori esperti a livello nazionale sulla disciplina dell’IVA in Italia (è stato docente presso la Scuola superiore di Economia e delle finanze a Roma, Esperto del Sole 24 Ore), inoltre conosce profondamente anche il sistema sammarinese, avendo già ricoperto in passato l’incarico di consulente per il Governo. Sarà quindi in grado di confrontare i due sistemi e di allargare l’orizzonte all’Unione Europea, ai suoi meccanismi, sia quelli di oggi che quelli futuri, a cui San Marino deve guardare con attenzione.

“Non è la prima volta che affronto questa materia a San Marino”, spiega il Dottor Giampaolo Giuliani, “e devo ammettere che ho riscontrato spesso dei pregiudizi sull’IVA, tali da ipotizzare che vi sia nella maggioranza della popolazione una scarsa conoscenza di questa imposta e soprattutto delle sue caratteristiche e potenzialità. Questo convegno, nel quale sarà lasciato molto spazio al dibattito e alle domande che perverranno dai partecipanti, si pone come obiettivo principale di mettere in chiaro le caratteristiche di questa imposta. La speranza è di fare cadere in questo modo i tanti equivoci che ne hanno accompagnato da sempre le accese discussioni per una sua eventuale introduzione in San Marino. Del resto è solo migliorando la conoscenza di questo strumento che San Marino potrà fare una scelta più consapevole e ponderata per rispondere alle sfide che inevitabilmente il futuro presenterà. Sotto questo profilo è opportuno rammentare che questa scelta è stata fatta da 150 Paesi nel mondo da quelli più piccoli a quelli più grandi. L’imposta sul valore aggiunto è nata in Francia nel 1954, nel 1968 diventa un imposta unionale che viene gradualmente adottata da tutti i Paesi membri. In Italia è stata introdotta nel 1973, uno degli ultimi Paesi ad averla adottata è stata l’India nel luglio del 2017. Tra i piccoli Paesi dell’Unione che hanno adottato l’IVA ci sono, ad esempio, Malta e Cipro ed in questo modo hanno permesso alle proprie aziende ed imprenditori di accedere più facilmente al mercato unico europeo e di essere maggiormente competitive sui mercati internazionali. Perché è questo il contesto odierno e non potrebbe essere altrimenti: in pochi Paesi il solo mercato interno consente di mantenere e sviluppare la propria economia, a maggior ragione per San Marino, dove purtroppo non ci sono risorse naturali o turistiche tali da garantire sufficienti entrate per lo Stato”. Guardare all’esterno e decidere come presentarsi sui mercati, diventa una scelta ineluttabile e non più procrastinabile, stante anche le diverse scadenze che implicheranno nuovi cambiamenti sui mercati, come sta accadendo nell’Unione Europea: “Nel 2021, ad esempio, entreranno in vigore nella UE nuove Direttive in materia di imposta sul valore aggiunto in tema di vendite a distanza e per San Marino queste novità determineranno importanti cambiamenti. In questo mondo di tumultuose trasformazioni il Paese ha la necessità di cambiare atteggiamento nei confronti delle innovazioni, diversamente potrà solo subire le conseguenze di scelte prese altrove. Sotto il profilo fiscale è dunque evidente l’importanza di avere un osservatorio rivolto all’Italia e all’Unione Europea che consenta di comprendere e anticipare i fenomeni che potrebbero coinvolgere direttamente o indirettamente il Paese”. L’altro grande tema è l’impatto sull’economia: “L’IVA è un’imposta sui consumi e una delle sue caratteristiche principali è la trasparenza e la neutralità per gli operatori”, ricorda il Dottor Giuliani, “per cui una volta comprese le potenzialità dello strumento e le possibili applicazioni è relativamente facile comprenderne le ricadute sull’economia del Paese e dunque fare delle scelte ponderate che naturalmente spettano alla politica”.

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