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San Marino, suor Gloria incanta Villa Manzoni con i suoi “Ritratti del Fondatore”

da Redazione

SAN MARINO – La storia di uno Stato attraverso l’esegesi storico artistica delle immagini del suo Fondatore Marino. Una storia per certi versi inedita e una lettura originale, ricostruita attraverso l’interpretazione delle opere pittoriche che ci sono state lasciate dagli artisti di ogni tempo.

Nell’arco della serata promossa da Ente Cassa di Faetano, Suor Maria Gloria Riva – raffinata esperta d’arte, storica e saggista – è andata a scovare i ritratti attraverso i quali il mito che sottende le origini della Repubblica, è diventato storia. Tra il pubblico, che ha riempito tutte le sale della Villa, anche l’Ambasciatore d’Italia Guido Cerboni.

Attenzione e entusiasmo, sottolineati da continui applausi, hanno accompagnato una conferenza costruita attraverso immagini spesso sconosciute. Come quelle rappresentate nel ciclo pittorico conservato a Rimini, nella chiesa dei Santi Bartolomeo e Marino, realizzato da Giorgio Picchi. Sono immagini semplici, ma dense di simbolismo, che rappresentano i primi anni di vita di Marino in terra riminese, fino alla costruzione del sacello sul crinale del monte Titano e l’episodio di Verissimo. In seguito al quale, con la conversione di sua madre, donna Felicissima e dell’intera famiglia, Marino assume la funzione di “battezzatore”. Non a caso, in altre immagini è raffigurato accanto a San Giovanni Battista. È un Santo lavoratore, molto spesso dipinto con gli arnesi del suo mestiere di scalpellino.

Poi le immagini si evolvono e con esse il ritratto del Fondatore, a volte rappresentato giovanissimo, con la dalmatica intarsiata dalle figure di San Pietro e Sant’Agata; a volte è un anziano, in atteggiamento ieratico, come quando solleva la Repubblica e allontana le nuvole dell’occupazione alberionana. E poi il San Marino del Retrosi, nella sala del Consiglio, ritratto mentre lascia la sua eredità di libertà all’intero popolo.

Suor Gloria è generosa e coinvolgente, dottissima e allo stesso tempo grande comunicatrice. Il pubblico è conquistato da questo “ciclone di monaca”, come è stata definita dai giornali.

Lei sorride e spiega: “È normale essere così, la passione con cui si fanno le cose, genera esperienza”. Su questa scia, le sue consorelle della comunità monastica delle Adoratrici Perpetue del SS Sacramento, hanno regalato, sul finale, una graditissima sorpresa. Ovvero, alcuni canti religiosi ricostruiti e reinterpretati dalle Sacre Scritture e dai cartigli dipinti nei quadri, addirittura con strumenti d’epoca.

La bellezza che si trasmette attraverso le parole, la musica, la pittura, ma soprattutto attraverso la passione. Il mistero della fede che diventa arte.

Una serata davvero unica all’interno dell’ormai lungo calendario del Salotto di Villa Manzoni, che Ente Cassa Faetano promuove proprio per offrire momenti di approfondimento culturale e di scoperta della bellezza.

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