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Consiglio Grande e Generale: un annuncio importante riguardante il Prg

da Redazione

Il piano regolatore è praticamente finito, ma la crisi politica ha fatto saltare i programmi. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – I lavori pomeridiani del Consiglio Grande e Generale sono ripresi dal Comma 1 dedicato alle comunicazioni: si conclude il giro di interventi sullo scioglimento dell’esecutivo, il tavolo istituzionale, il bilancio previsionale e le future elezioni politiche. Da parte del Segretario di Stato al Territori Augusto Michelotti arriva, in risposta al consigliere del Pdcs Canti, un annuncio importante riguardante il Prg: “Il piano regolatore è praticamente finito, ma la crisi politica ha fatto saltare i programmi. Stiamo lavorando alacremente per presentare il Prg in pubblico. Penso che lo faremo in ottobre. Ci sono voluti tre anni perché questo è il tempo per fare un Prg serio, non certo un anno, come nel ’92. Anche se il Governo è caduto, merita di essere valutato dai cittadini”.

Per Alessandro Mancini (Ps) il tavolo istituzionale “resta uno strumento ponte. Illudersi che esso diventi il tavolo delle meraviglie, è una pia illusione”. Gian Carlo Capicchioni (Psd) individua le priorità in agenda: “Imposte indirette, riforme economiche, riforma pensionistica, spending review”. Federico Pedini Amati (MDSI) va all’attacco sul tema delle banche: “La crisi di Asset è stata gestita malissimo. Lo Stato si è fatto carico di 70/80 milioni. Chi paga? Pagano ancora una volta i cittadini sammarinesi. Non venitemi a raccontare che nella liquidazione di Asset Banca tutto è stato fatto bene. Non venitemi a raccontare che nel bilancio di Cassa di Risparmio tutto è stato fatto bene”. Mattia Ronchi (Rf) non risparmia stoccate alla minoranza: “Un organo dello Stato si è arrogato un potere che spetta alla Reggenza: scegliere quando indire le elezioni e cosa inserire nel decreto di scioglimento. Se le linee guida espresse dal tavolo non verranno rispettate, cosa succederà?” Luca Santolini (C10) difende invece il tavolo di confronto: “tutti fino a qualche giorno fa erano concordi nel fare partire. Questa classe politica ha l’ultima possibilità di far vedere al Paese che sa pensare anche al bene comune”. “La cittadinanza vede la politica come nemico assoluto – avverte Gian Matteo Zeppa (Rete) -. A San Marino la politica è sempre stata autoreferenziale, i politici non si sono mai assunti la responsabilità. Se ci si assume la responsabilità, si scongiura il pericolo di restaurazione”. Stefano Palmieri (Rf) si riallaccia alle polemiche della seduta mattutina sul tema della giustizia, affermando: “Il tribunale in una fase della legislatura ha influenzato la politica”.

Terminati gli interventi, l’Aula affronta, in seconda lettura, il Comma 2 (“Progetto di legge “III variazione al Bilancio di Previsione dello Stato, variazioni al Bilancio di Previsione degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2019 e modifiche alla Legge 24 dicembre 2018 n.173”), dopo il mancato accoglimento della procedura d’urgenza nel corso della seduta del 16 settembre scorso. La parola al Segretario di Stato Eva Guidi, che sintetizza i contenuti del provvedimento già illustrati in prima lettura insieme agli emendamenti della Segreteria di Stato. Tra gli emendamenti più rilevanti, quello al comma 2 dell’articolo 10, che stabilisce come “le attività finalizzate alla cessione delle quote di controllo della banca in risoluzione e/o dell’ente ponte costituito dal programma di risoluzione, possano essere avviate solo previo parere della Commissione Consiliare Permanente Finanze e Bilancio e deliberazione del Consiglio Grande e Generale a maggioranza qualificata dei due terzi dei presenti”. Dopo gli interventi di Gatti (Pdcs) e Ciavatta (Rete), i lavori vengono interrotti.

 

Di seguito un resoconto degli interventi.

 

Alessandro Mancini (Partito Socialista): E’ stata una crisi del tutto anomala. Le ragioni possono essere tante, ma forse la più semplice è che questa legislatura era nata in maniera diversa rispetto alle altre, e forse anche l’epilogo doveva essere diverso. Gli effetti di questa crisi così lunga li pagheranno i cittadini e il Paese. Dal punto di vista dei progetti e della concertazione con le associazioni di categoria nulla è stato fatto. Agli errori si sono sommate le cose non fatte. Alcuni protagonisti della maggioranza hanno avuto il coraggio di prendere delle decisioni, e a loro va il nostro rispetto. Il tavolo istituzionale non è un vero tavolo istituzionale, i consiglieri presenti sono tutti dimissionari. Non sappiamo se quel tavolo sarà in grado di elaborare un vero progetto. Certo, ci sarà un’indicazione di massima sui numeri. Più complessa sarà l’elaborazione di indirizzi politici programmatici, quindi una riduzione del deficit. Ma a quel tavolo toccheranno delle sfide importanti: ad esempio la riduzione del comparto previdenziale. Sono sicuro che ci sarà impegno da parte di tutti dentro e fuori dall’Aula, ma andranno fatte delle scelte. Non credo dunque che quel tavolo potrà produrre tutti questi risultati. L’idea è buona, condivido l’impostazione, ma bisogna far sì che quello strumento sia uno strumento straordinario, che abbia un’agenda con cose che si possono realizzare. Una potenzialità del tavolo può essere quella di condividere linee programmatiche che diventino le priorità della prossima legislatura. Oggi dobbiamo stare con i piedi per terra. Il tavolo resta uno strumento ponte. Illudersi che esso diventi il tavolo delle meraviglie, è una pia illusione.

Gian Carlo Capicchioni (Partito dei Socialisti e dei Democratici): Probabilmente la legge sulla risoluzione bancaria è stata una buona cosa, che ha affrontato la crisi di una banca e l’ha tolta da un sicuro fallimento. Quello strumento è sicuramente uno strumento innovativo che entra nel nostro ordinamento. Bene. Però è chiaro ci si è arrivati perché si è stati costretti: eravamo con l’acqua alla gola. Ora è successa una cosa particolare. Nell’ultimo Consiglio è stato votato un Odg che decretava il de profundis alla maggioranza e tutti l’hanno votato: una cosa unica al mondo. Oggi votiamo l’assestamento di bilancio perché l’ultima volta qualcuno non ha rispettato i patti e non si è votata la procedura d’urgenza. Sul bilancio: spero che tutti quanti ci mettano la buona volontà per portare a casa un buon pacchetto di soluzioni utili. Imposte indirette, riforme economiche, riforma pensionistica, spending review: i problemi sono sempre i soliti. Il consigliere Ciacci dice che sono stati combattuti i poteri forti e avviate azioni di responsabilità mai fatte. Non è vero, perché nella scorsa legislatura le azioni di responsabilità nel settore bancario il Governo le ha avviate. Qui si continua a fare la guerra su un cumulo di macerie. Ma quelle macerie devono essere utilizzate per ricostruire.

Sandra Giardi (Rete): Il programma elettorale, a cui molti cittadini si sono affidati, è stato disatteso in molteplici delle sue parti. Torno a parlare del tema delle banche. Tutti i personaggi che hanno orbitato attorno a questo Governo e che hanno agito nelle vicende Asset e Cis forse hanno trovato la strada aperta. Il tavolo istituzionale dovrà coinvolgere le parti politiche, economiche e sociali. Nella prima riunione sono stati elencati otto punti che non possono più essere rimandati. La nostra economia ha necessità di essere aiutata. Le scelte di intervento dovranno essere condivise e la politica dovrà farsi da portavoce. Intervenire su alcune questioni come la riforma delle pensioni e l’Iva richiederà la massima delicatezza. Sarà necessario aprire ad un confronto reale. Speriamo che i prossimi Governi possano dare stabilità al Paese. Mi auguro vengano combattuti quei vecchi personaggi della politica che ancora fanno la questua oltre oceano raccontando un Paese delle meraviglie. Leggendo i giornali, mi viene da pensare che non si voglia veramente voltare pagina, ma solamente buttare fumo negli occhi. Ritengo che ci siano grandi responsabilità politiche ancora in carico a singoli soggetti che fanno politica per puro opportunismo.

Federico Pedini Amati (Movimento Democratico San Marino Insieme): La cosa che mi ha lasciato perplesso è che la caduta del Governo è stata per la prima volta all’unanimità: tutte le opposizioni e poi tutta la maggioranza. Voglio dire che la maggioranza si è resa conto che non c’era più modo di fare le riforme. Civico 10 ha il merito o il demerito di aver staccato la spina al Governo. Io non do la colpa a questa maggioranza di tutte le problematiche. Però non possiamo negare che oltre ai danni che vi siete caricati sulle spalle, in questi due anni e mezzo è stato fatto un ulteriore danno nel settore bancario finanziario. La crisi di Asset Banca è stata gestita malissimo. Lo Stato si è fatto carico di 70/80 milioni. Chi paga? Pagano ancora una volta i cittadini sammarinesi. Abbiamo visto la famosa legge salvabanche, che è andata a creare le condizioni per la risoluzione di Banca Cis. Non venitemi a raccontare che nella liquidazione di Asset Banca tutto è stato fatto bene. Non venitemi a raccontare che nel bilancio di Cassa di Risparmio tutto è stato fatto bene. Il Fondo Monetario ha detto che non possiamo spalmare il debito in vent’anni. La mia valutazione di questo Governo è: 4. Senza considerare le prese di posizione arroganti di alcuni Segretari. Il futuro bilancio previsionale non potrà essere altro che un bilancio tecnico, perché tutte le proposte che arriveranno dalle forze economiche e sociali verranno puntualmente cassate, da una parte o dall’altra. Si è divisa la politica in due, si è diviso addirittura il tribunale in due. Siamo di fronte a una situazione drammatica. Cosa succede ora con la nuova legge elettorale? Succede che due coalizioni devono raggiungere 35 consiglieri, ma credo che questo non sarà possibile. Risultato: ci sarà un ‘governone’. Ci dovrà essere un progetto economico chiaro per aumentare le entrate in questo Paese.

Mattia Ronchi (Repubblica Futura): Avremmo preferito percorrere un’altra strada più rispettosa delle istituzioni. Prima approvare la legge di bilancio, poi andare ad elezioni. Un organo dello Stato si è arrogato un potere che spetta alla Reggenza: scegliere quando indire le elezioni e cosa inserire nel decreto di scioglimento. Essere ligi alle regole istituzionali è un dovere di ogni consigliere. Il tavolo di confronto non può essere definito istituzionale. Chi sarà l’arbitro e a chi spetterà l’ultima parola in caso di paralisi? Se le linee guida espresse dal tavolo non verranno rispettate, cosa succederà? In questa legislatura di investimenti e progetti proposti ce ne sono stati, ma bisogna fare mea culpa, perché in alcuni casi non sono stati portati a termine. Scopriremo presto se il fine del tavolo è quello auspicato. Sulla commissione d’inchiesta: votata all’unanimità, con grandi aspettative, si è riunita pochissime volte, è sparita dai radar.

Luca Santolini (Civico 10): Il consigliere che mi ha preceduto non può conoscere l’attività della Commissione d’inchiesta e quindi il suo intervento è fuori luogo. Dopo tante parole spese sulla responsabilità, quest’Aula – a giudicare da molti interventi che ho sentito – non è cambiata per nulla. Ho sentito sminuire il tavolo di confronto che tutti fino a qualche giorno fa erano concordi nel fare partire. Questa classe politica ha l’ultima possibilità di far vedere al Paese che sa pensare anche al bene comune. Io appartengo a questa classe politica e mi vergogno ogni volta che arrivo qua dentro e trovo la solita ‘politichetta’ del quartierino che se ne frega degli impegni presi. Continuo a sperare che nei prossimi giorni avremo almeno la lucidità di far funzionare quel tavolo.

Gian Carlo Venturini (Pdcs): Le dimissioni erano un atto di chiarezza necessario. In primo luogo va dato atto che alcune forze politiche di maggioranza con senso di responsabilità hanno posto fine a una situazione di stallo. Relativamente al bilancio e al tavolo istituzionale: io sono convinto che sarà difficile trovare una condivisione su alcune tematiche, quando per anni non è stata trovata. Tuttavia dovremo continuare a fare delle verifiche con tutti i partecipanti su alcuni aspetti e alcuni temi. Se non verrà trovata la condivisione, sarà solo un bilancio contabile. Dipenderà dalle forze che parteciperanno al tavolo capire se ci saranno le condizioni di approvare qualcosa di più di un bilancio tecnico. E’ un tentativo che va svolto e va fatto. Ma non dobbiamo stracciarci le vesti se non troveremo la condivisione. Nessun allarmismo su un eventuale esercizio provvisorio, perché non è nulla di diverso da quanto avvenuto nelle ultime legislature, quando si è votato nel mese di novembre.

Adele Tonnini (Rete): La prossima legislatura dovrà iniziare ad affrontare anche il problema del cambiamento climatico, che ha impatti profondi sul nostro mondo. Abbiamo anni con temperature sempre più alte e periodi di piovosità straordinari. Si continua a ragionare di personalismi e di interessi economici dei singoli Paesi. Invece i Paesi devono lavorare insieme per limitare i cambiamenti climatici. Voglio anche evidenziare che sono partite iniziative, anche a San Marino, sul tema dell’ambiente. San Marino non può tenere conto di questo problema e pensare che nel proprio piccolo non possa incidere. Lo sviluppo economico andrà perseguito tenendo conto dello sviluppo sostenibile. La politica in primis dovrà fare una grossa puntata, ma la società tutta dovrà rilanciare con una nuova presa di coscienza, che passa da un cambiamento culturale.

Segretario di Stato Territorio e Ambiente Augusto Michelotti: Quando si fanno determinate critiche si mette in dubbio la professionalità di chi cerca di dare soluzioni. Se continuiamo a dare seguito a ciò che viene dai social, andiamo poco lontano. Questa mattina il consigliere Canti ha chiesto: quanto ci vuole a fare un Prg? Il Prg è praticamente finito, ma la crisi politica ha fatto saltare i programmi. Stiamo lavorando alacremente per presentare il Prg in pubblico. Penso che lo faremo in ottobre. Ci sono voluti tre anni perché questo è il tempo per fare un Prg serio, non certo un anno, come nel ’92: una ciofeca che ha portato i guai che ha portato. Lascerò agli atti un piano regolatore fatto dallo studio Boeri in collaborazione con gli uffici dello Stato. Stiamo facendo le ultime correzioni, la cartografia è quasi finita. E’ mia intenzione farlo valutare da parte dei cittadini. Colui che verrà dopo di me, dovrà andare di corsa a Rimini, dove è stato impostato un tavolo tecnico per la risoluzione dei problemi della Superstrada, si sta lavorando concretamente, i progetti ci sono già. Questa cosa ci tengo a dirla. L’accelerazione con cui si è sviluppata la crisi di Governo non ci ha permesso di portare sul tavolo determinate cose: pagheremo lo scotto di questa fretta.

Giovanna Cecchetti (Gruppo misto): Sono stati tre anni di puro scontro su diversi livelli. Il governo ha creato una spaccatura anche all’interno del potere giudiziario. Vi sono state storture senza eguali, con un parlamento che ha abdicato al suo ruolo, votando ciò che veniva dettato dal Governo. Finalmente si è deciso di porre fine a questa legislatura. E’ impensabile che il tavolo in un mese possa dare vita alle riforme non ancora portate a termine.

Iro Belluzzi (PSD): Mi rivolgo al Segretario Michelotti. Il Prg è di proprietà dello Stato, quindi lei non può impossessarsene e farne strumento di propaganda, ma deve rimanere all’interno della Segreteria. Non ci si assume le responsabilità perché tutto viene rimandato al tavolo istituzionale. Sperando che la popolazione stessa non comprenda cosa sta accadendo dietro questo buonismo e questo confronto. Occorre fare un road map degli interventi necessari a far ripartire il Paese. Io non vedo via di uscita nemmeno per pagare il debito interno che vuole essere trasformato come debito esterno. Alla legge sulla risoluzione delle crisi bancarie non do un grande valore. Era una strada obbligata. La crisi di Cis poteva essere gestita diversamente, senza che il fardello ricadesse sulle spalle dei cittadini. Sono stati compiuti dei disastri e molti, all’interno del Consiglio Grande e Generale, non erano stati nemmeno informati, si sono ritrovati a dover subire, e allora hanno iniziato a cercare delle strategie diverse. Il tavolo istituzionale non può essere il luogo per annacquare le responsabilità.

Denise Bronzetti (Partito Socialista): Continuano a esserci screzi tra le forze che componevano la maggioranza. Mi rivolgo al consigliere Ronchi. Se i decreti non sono stati ratificati i motivi sono due: o non sono stati portati in Aula oppure non c’era la maggioranza. Ora si fa fatica ad affermare che i decreti erano sull’uscio, pronti per essere portati in Consiglio. A queste favole non crede nessuno. Sarebbe meglio dire quali sono stati i motivi che hanno impedito la discussione delle grandi riforme promesse da Adesso.sm. L’opera della maggioranza in questi anni ha toccato essenzialmente due aspetti: giustizia e settore bancario. Ogni volta che veniva portato un provvedimento sul settore bancario, si alzava la pressione sul settore della giustizia, e viceversa. Con queste nuove votazioni ci sarà un tana libera tutti e ci si dimenticherà di quanto è stato fatto per mettere al sicuro la nostra democrazia dai poteri forti? C’è un problema: quando la politica è debole, i poteri forti imperano. I poteri forti non passano quando la politica è capace di sviluppare gli anticorpi. Se i poteri dello Stato non stanno in equilibrio, lo Stato di diritto è finito. Dal punto di vista economico, non possiamo pensare di risolvere una situazione drammatica andando a fare nuovo debito. Se vogliamo parlare di nuovo modello economico, allora sappiate che gli imprenditori seri guardando per prima cosa lo stato della giustizia in un Paese. Dunque abbiamo bisogno di riforme istituzionali e riequilibrio dei poteri. Sono certa che il prossimo esecutivo da qui dovrà ripartire. San Marino di questo ha bisogno perché è questo che ha sempre contraddistinto il nostro Stato nel corso dei secoli. Altrimenti penso che il Paese possa davvero chiudere i battenti.

Gian Matteo Zeppa (Rete): La cittadinanza vede la politica come nemico assoluto. Il problema di questa associazione è che si instaurano delle distorsioni all’interno del sistema economico e sociale, che vanno dal controllo dei mass media al fatto che la capacità di una mala gestio politica possa influenza la cittadinanza. Queste due dinamiche portano a quello che qualcuno chiama pericolo di restaurazione. Restaurazione nel gestire la politica come una lobby personale, solo ed esclusivamente per un proprio interesse. Io non vedo questo pericolo, perché a San Marino la politica è sempre stata autoreferenziale, i politici non si sono mai assunti la responsabilità. Se ci si assume la responsabilità, si scongiura il pericolo di restaurazione. C’è anche una mala gestio della comunicazione. In questa legislatura ne abbiamo avuto ampia dimostrazione. Vi ricordate il ‘cavaliere bianco’? Vi ricordate Alì Turki? Poi abbiamo visto che fine ha fatto. Sempre la TV di Stato che distorce a sua volta un’altra distorsione di un quotidiano sammarinese per creare nuovamente la restaurazione. Serve creare uno scandalo per non vedere l’ingerenza che la politica ha su certi ambienti. Santolini parla di forzature alla Reggenza. Parliamo del fatto che nel Consiglio di pre-scioglimento si era deciso di mettere nell’ordine del giorno le cose più importanti e straordinarie. Solo i primi dieci commi erano straordinari. Ora invece a Consiglio chiuso ci ritroviamo un ordine del giorno differente da quello scaturito nella riunione di venerdì scorso dell’Udp. C’è evidentemente una ingerenza e una non indipendenza tra i vari ruoli istituzionali. La politica diede mandato all’avvocatura dello Stato di indagare quello che i partiti politici dicevano con i propri comunicati. Noi eravamo la parte in causa. Però non avete preso posizione quando la politica doveva difendere un consigliere.

Stefano Palmieri (Repubblica Futura): Siamo tornati alle offese personali. Se il presupposto del senso di responsabilità dobbiamo misurarlo con il Consiglio di oggi, allora qualcuno ha sbagliato il tiro. Viene fuori con limpidezza che il tavolo istituzionale è uno specchietto per le allodole. Portare un bilancio politico sarà a mio avviso impossibile. Qualcuno si è avventurato in previsioni elettorali, dando Repubblica Futura già confinata all’opposizione: la faremo tranquillamente come abbiamo fatto in passato. Si è parlato più volte e a sproposito del tribunale come se l’influenza della maggioranza sia stata catastrofica. Nonostante questo, documenti che dovevano rimanere secretati sono stati usati come spada di Damocle dalle opposizioni. Penso al contrario che il tribunale in una fase della legislatura abbia influenzato la politica. Stesso discorso vale per i legami con i poteri forti. Porteremo il nostro contributo a quel tavolo e siamo curiosi di vedere quali saranno i risultati.

Alessandro Cardelli (Pdcs): Palmieri fa un’affermazione grave, ovvero che possono esserci state delle ingerenze del tribunale nella politica, ma fa confusione perché non conosce il tema e fa errori grossolani. L’accordo di Adesso.sm non nasce per il Paese ma per andare all’opposizione la Democrazia Cristiana. Le dichiarazioni del Governo hanno spinto i risparmiatori a portare i soldi fuori da San Marino e gli investitori ad allontanarsi. Se la commissione d’inchiesta si fosse insediata quando lo chiedevamo noi, molte cose nel sistema bancario non sarebbero successe. Anche sulla giustizia è avvenuta una grave forzatura. Parlo della revoca del magistrato dirigente. Revoca che fu fatta con un ordine del giorno per poi arrivare alla nomina dell’attuale dirigente del tribunale. Quali sono stati i grandi risultati di Adesso.sm in materia di urbanistica? Ha portato un testo unico che non ha prodotto nessun tipo di indotto. Un testo unico che blocca le compravendite immobiliari per più di un anno, tanto che sono intervenuti gli ordini professionali per sanare un errore grossolano del Governo. Non abbiamo visto nulla di politiche turistiche: molti soldi investiti, ma i risultati non sono stati ottenuti. Abbiamo assisto alla legge di liberalizzazione del mercato del lavoro, con assunzione indiscriminata di cittadini italiani a discapito dei sammarinesi. Ma cito infine anche la questione targhe irrisolta o i crediti Delta. Detto questo, bisogna guardare avanti. Dobbiamo dimostrare al di fuori dei confini che San Marino è un paese affidabile in cui esistono regole, stabilità e speranza.

Alessandro Bevitori (SSD): Con la risoluzione di Banca CIS abbiamo visto che facendo squadra e unendo le forze il Paese riesce a dare le risposte. Abbiamo chiesto alle opposizioni di proseguire in questo percorso di responsabilità: ci è stato risposto che il percorso poteva essere portato avanti solo se fossimo stati sullo stesso piano. Io non mi voglio soffermare sul nome del tavolo, ma sui contenuti. Solamente una forza responsabile avrebbe rinunciato al proprio ruolo di privilegio. I problemi ci sono da tempo. Si riparte da un ordine del giorno. E’ importante fare sistema coinvolgendo tutte le parti sociali. Il rischio di mettere a repentaglio la sovranità della nostra Repubblica è un rischio serio che non possiamo permetterci di correre. Non ci sono scappatoie. Spero che tutti si siano convinti che questo è l’unico modo per risolvere le gravi crisi che affliggono il nostro Paese: dobbiamo fare sistema, fare squadra, già da domani con l’appuntamento con gli organismi internazionali.

 

COMMA 2 – Progetto di legge “III variazione al Bilancio di Previsione dello Stato, variazioni al Bilancio di Previsione degli Enti del Settore Pubblico Allargato per l’esercizio finanziario 2019 e modifiche alla Legge 24 dicembre 2018 n.173” (II lettura).

 

Segretario di Stato alle Finanze Eva Guidi: Questo progetto di legge va a recepire gli adeguamenti in entrata ed uscita degli stanziamenti a seguito di verifiche tecniche con i competenti enti. E’ quindi una fotografia aggiornata alla data attuale di quello che è lo stato del bilancio 2019. Il progetto di legge è strutturato in due Capi, il Capo I è relativo alle norme di semplificazione e sviluppo economico e il Capo Il riguarda le disposizioni per la gestione del bilancio. L’articolo l consente l’accesso ai contributi pubblici da parte di associazioni, enti e organismi di diritto sammarinese, mediante la deroga all’articolo 12, comma 3 della Legge n. 75/2016, ovvero al superamento dell’iscrizione al Registro della Consulta. Inoltre, con deroga all’articolo 12, commi 3 e 4 della medesima Legge è consentita la concessione di contributi nei confronti di organizzazioni internazionali, enti di diritto internazionale ed enti e organizzazioni a cui San Marino aderisce, non aventi sede nel territorio della Repubblica di San Marino e operanti all’estero. L’articolo 2 disciplina la durata dei contratti pluriennali, stabilendo che essi possano anche superare il periodo triennale previsto dal Bilancio di Previsione Pluriennale qualora si evidenzi un’economicità della spesa particolarmente rilevante in termini percentuali rispetto a quella conseguibile con la stipula di contratti di durata inferiore. Questa disposizione ha lo scopo di perseguire maggiori risparmi di spesa nei contratti di servizi aventi ad oggetto la fornitura di servizi di noleggio e/o manutenzione di attrezzature medico sanitarie. L’economicità della spesa deve essere attestata dalla Commissione di Controllo della Finanza Pubblica e comunicata al Consiglio Grande e Generale nella prima seduta utile, oltre alla predisposizione di apposito elenco da allegare al Rendiconto Generale dell’Ente contraente che evidenzi annualmente tutti i contratti pluriennali, di questa tipologia, stipulati. L’articolo 3 prevede regole di semplificazione per la registrazione dei contratti stipulati con la p.a., gli Enti Pubblici e le Aziende Autonome di Stato, L’articolo 4 dispone, nelle more dell’adozione della riforma dell’Ordinamento contabile dello Stato e degli Enti del Settore Pubblico Allargato, la delega per l’emissione di un decreto delegato per la modifica del Regolamento di contabilità al fine di semplificare le procedure contabili e autorizzatorie, l’aggiornamento dei limiti di spesa, la gestione del fondo a rendere conto e la disciplina delle autorizzazioni di spesa. Devo dire che in tal senso il lavoro è già ad una fase molto avanzata. San Marino riuscirà ad approdare ad un sistema di contabilità pubblica moderno ed aggiornato che permetterà di operare il miglior sistema di controllo e gestione. L’articolo 7 prevede la delega per la revisione della normativa in materia di antiriciclaggio, in particolare tale provvedimento si rende necessario in quanto le disposizioni della vigente normativa necessitano di essere armonizzate con i continui aggiornamenti degli standard internazionali del GAFI anche in vista prossima valutazione del Comitato Moneyval del Consiglio d’Europa, Inoltre, mediante la suddetta delega, le Autorità di San Marino potranno valutare se e quali disposizioni previste dal Joint Committee possano trovare un rapido recepimento nell’ordinamento sammarinese, così da favorire la conformità agli standard GAFI sia quella alle Direttive e Regolamenti dell’Unione europea in materia antiriciclaggio. Questo è un percorso cominciato una decina di anni fa e che ci ha portato ad uscire da tutte le blacklist. Sarà quindi più facile adeguarsi agli standard in una materia molto importante. L’articolo 8 prevede una modifica alla Legge 16 dicembre 2013 n.166 per consentire l’allineamento della normativa sammarinese a quanto previsto dalla disciplina internazionale sul tema della deducibilità fiscale degli accantonamenti per rischi su crediti che gli istituti bancari registrano nel proprio bilancio. L’articolo 9 del presente progetto di legge consente la modifica del Decreto Delegato 11 dicembre 2018 n.156 che permetterà di introdurre le innovazioni nelle modalità operative della gestione della partecipazione della Repubblica di San Marino ad Expo 2020 Dubai che consentiranno economie nella gestione del progetto. In sede di emendamenti è stata introdotta una disposizione che permette di parificare il trattamento economico delle strutture residenziali sammarinesi con quelle fuori territorio. C’è poi una disposizione sull’eventuale modalità di vendita di Banca Nazionale Sammarinese, che può avvenire solo previo parere favorevole della Commissione permanente e con deliberazione del Consiglio Grande e Generale: il senso è quello di rimettere allo Stato la decisione sulla vendita di questa banca, ma la norma potrà essere applicata in altre casistiche in cui è intervenuto lo Stato per la rimozione del deficit. Altri emendamenti riguardano l’accesso della Banca Centrale al servizio elettronico dei recapiti certificati, la diffusione e trasmissione di sentenze e i provvedimenti giudiziali penali, civili e amministrativi, l’acquisto di fabbricati da parte di cittadini stranieri, i convenzionamenti per prestiti agevolati.

Marco Gatti (Pdcs): Vedo che lo stanziamento per l’AASS è stato incrementato rispetto alla previsione fatta nel 2018. Doveva essere presentata alla Commissione Finanza una relazione scritta. Questi stanziamenti dovranno servire a migliorare le infrastrutture, come ad esempio la fibra. Mi sento di chiede al Segretario: quali sono i progetti che l’azienda intende finanziare attraverso l’utilizzo delle proprie riserve. Mi piacerebbe capire se il miglioramento del conto economico è dovuto a questioni straordinarie. E’ chiaro che è un bilancio di variazione che viene presentato in un momento particolare. Siamo al termine di una legislatura. Credo che la variazione di bilancio possa essere occasione per introdurre dei correttivi a quelle che sono delle situazioni di norme che nella loro applicabilità hanno dimostrato dei limiti. Vedo che la Segreteria di Stato ha elaborato in questo senso alcuni provvedimenti: ad esempio in merito alla legge sulla privacy, che effettivamente dà dei problemi. Per chi lavora nel settore della giustizia non poter disporre delle sentenze crea una problematica.

Roberto Ciavatta (Rete): Alcuni di questi articoli sono assolutamente condivisibili, inclusi gli emendamenti. Altri destano qualche perplessità. Contrarietà da parte nostra all’emendamento su Asset banca: la volontà di reinserire la legge sulle subordinate Asset. C’è accordo sull’emendamento al comma 2 dell’articolo 10, che aggiunge la tutela del Consiglio Grande e Generale nel caso di risoluzioni bancarie, ed è certamente valido nella situazione attuale. Nulla da dire sulla possibilità di inviare le cartelle esattoriali in formato digitale.

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