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San Marino, Tavolo istituzionale: la CSU chiede pari dignità

da Redazione

SAN MARINO – Ha debuttato nel tardo pomeriggio di ieri, con la sua prima riunione, il tavolo istituzionale previsto da un ordine del giorno votato dalle forze politiche in Consiglio Grande e Generale. Erano presenti le rappresentanze di tutti i partiti dell’arco consiliare, le organizzazioni sindacali e le categorie economiche, con il coordinamento del Segretario di Stato per le Finanze.

La CSU ha chiesto in premessa quali siano le reali intenzioni delle forze consiliari rispetto a questo tavolo, tenendo conto che è stato convocato in una fase di crisi politica conclamata, con il Consiglio dimissionario e con le elezioni per il rinnovo del Parlamento già indette per l’8 dicembre, e su quali temi si dovrà focalizzare il confronto.

Ciò, tenendo conto dei contenuti dello stesso ordine del giorno consiliare, che stabiliscono alcuni temi tra i quali il Bilancio previsionale 2020 e il problema degli NPL, e che la Reggenza – nel Decreto di scioglimento del Consiglio – ha stabilito due sessioni straordinarie del parlamento che dovranno compiere una serie di adempimenti. La seconda sessione dovrà approvare il Bilancio previsionale 2020.

Una domanda più che legittima, quella posta dalla CSU, visto che i problemi del paese sono talmente grandi e complessi, e richiedono riforme così articolate e profonde che è difficile pensare che si possano affrontare con una legislatura al termine e un Consiglio decaduto.

La CSU in sostanza vuole capire su cosa la politica intende confrontarsi, con tutti i limiti insiti nell’assumere orientamenti o decisioni in una fase in cui non si sa quale maggioranza uscirà vincitrice dalle elezioni e con quale programma andrà a governare.

La condizione fondamentale posta dalla CSU è quella di stare al tavolo in condizioni di pari dignità. La politica non deve, come ha fatto finora in fin troppe occasioni, sfilarsi dai tavoli di confronto nel momento in cui emergono sostanziali divergenze con le forze sociali, per assumere scelte unilaterali e non condivise. La stessa politica deve invece impegnarsi di fronte a tutto il paese a ricercare le più ampie convergenze e i necessari punti di intesa tra le parti, rispettando lo spirito e le finalità istituzionali di questo tavolo.

Se il tema centrale del confronto sarà il Bilancio previsionale 2020, la CSU ha posto una condizione molto chiara; se si vuole trovare condivisione, occorre che anche la politica prenda atto che l’enorme debito pubblico è stato determinato solo in piccola parte dalla spesa per la macchina dello Stato, mentre la gran parte è stata prodotta dal notevole esborso di risorse pubbliche per salvare le banche.

Occorre un progetto complessivo per il risanamento e rilancio del settore bancario, e al contempo vanno portate avanti tutte le azioni di accertamento penale e civile delle responsabilità di coloro che hanno creato il dissesto bancario o la bancarotta degli istituti di credito.

Oltre a ciò, la CSU ha ribadito per l’ennesima volta che nessuno pensi di utilizzare le risorse dei Fondi pensione per fare fronte a necessità di bilancio. I dubbi e le domande poste dalla CSU alle forze politiche non hanno sostanzialmente trovato risposte.

Il prossimo impegno per il tavolo istituzionale è in programma domani con l’incontro con la delegazione del Fondo Monetario Internazionale. È stata altresì annunciata verbalmente la convocazione di una nuova riunione del tavolo per mercoledì 2 ottobre alle ore 16.30.

 

CSU

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