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Clan Spada, Federica Angeli a Radio24: “Mia scelta ripagata da sentenza storica”

da Redazione

La scelta di andare avanti con le inchieste sulla mafia a Roma nonostante la vita sotto scorta e la paura per sé e per la propria famiglia, è stata ripagata da questa sentenza storica. Cosi la giornalista di Repubblica Federica Angeli a Effetto Giorno di Alessio Maurizi su Radio 24, ha commentato la sentenza della Corte d’Assise di Roma contro il clan Spada.

“Secondo me è una sentenza veramente importante – racconta Federica Angeli a Radio 24 – Umanamente, per tutte le angherie che ho subìto, la paura, le minacce per i miei figli, posso dirvi che la mia scelta di andare avanti malgrado la paura e malgrado io sia una madre, è stata ripagata da questo riconoscimento molto importante con delle pene molto severe. Io all’inizio ero sola, quando è iniziato questo processo ero sola nell’aula (di tribunale, ndr); ieri c’erano una sessantina di cittadini”.

Quanto è importante l’aggravante mafiosa per questa sentenza? “Prima di questa sentenza era impossibile che qualcuno potesse riconoscere l’esistenza di una mafia autoctona, romana, che non parlasse l’accento del Sud. E invece l’impossibile è diventato possibile: la mafia non è un fenomeno solo del Sud ma esistono gruppi che da criminali passano alla criminalità organizzata e che quindi sono altrettanto pericolosi – e mafiosi – come le mafie storiche. E’ ovvio che quando c’è un vuoto in un territorio si fa a gara per coprirlo. Il rischio è che una mafia di quelle storiche e, da quel che investigo io, la più probabile su Roma è la ndrangheta (possa occupare questo vuoto, ndr). L’importante è che i cittadini abbiano incominciato a farsi gli anticorpi e quindi che ci sia una ribellione sul nascere, non solo nelle istituzioni: io in questo ci credo” ha concluso Federica Angeli ad Effetto Giorno di Alessio Maurizi, su Radio 24.

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