Home NotizieMondo Vincenzo Boccia a Radio 24: “Collaborazione banche-imprese cruciale per competitività”

Vincenzo Boccia a Radio 24: “Collaborazione banche-imprese cruciale per competitività”

da Redazione

Il rapporto tra banche e imprese è meno conflittuale di quanto non lo fosse dieci anni fa e questo “fa parte di un metodo con cui ci siamo voluti approcciare con tante parti, agli attori sociali e al sistema bancario in senso lato”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, parlando a Focus Economia su Radio 24, in concomitanza del roadshow di “Imprese Vincenti”, il programma di Intesa Sanpaolo per valorizzare le Pmi di eccellenza italiane, in corso a Milano. Secondo il numero uno degli industriali, occorre “sentirsi parte di una comunità Paese, senza rinfacciarci le sconfitte e senza esaltarci per le vittorie, ma sentendoci responsabili come Paese, senza pensare alla questione mediatica e del conflitto”. Boccia, parlando del rapporto tra banche e imprese, ha sottolineato che “siamo chiamati a portare soluzioni e in questo senso la collaborazione per la competitività tra due mondi come imprese e industrie da un lato e sistema bancario dall’altro diventa rilevante. Questa è una necessità”.

 

“GOVERNO, DALLE DICHIARAZIONE CHE LEGGIAMO NON DOVREBBERO ESSERCI NE’ CONTRACCOLPI NE’ POLEMICHE SULLA NOSTRA AGENDA”


“Dalle dichiarazioni che leggiamo non dovrebbero esserci i contraccolpi nel Governo. Quello che abbiamo detto è che cambiano i Governi e restano le nostre idee e i nodi sullo sviluppo da risolvere di questo paese.” Lo afferma il Presidente Vincenzo Boccia a Focus Economia di Sebastiano Barisoni su Radio 24. “Abbiamo avuto la possibilità di incontrare tre volte il Presidente Conte prima dell’estate, con gli altri attori sociali e quell’agenda per noi resta ancora attuale ed ha delle priorità importanti, condivise da tanti di noi. E sono: il cuneo fiscale, riduzione delle tasse sui salari dei lavoratori italiani per permettere una riattivazione della domanda ed elevare i salari dei lavoratori italiani, un grande piano di inclusione giovani, una dotazione infrastrutturale all’altezza di questo paese, usando al meglio le risorse che già abbiamo e che non fanno ricorso al deficit. Invece di andare a chiedere in Europa più deficit per fare più debito, che non è nell’interesse del paese, a nostro avviso, occorrerebbe proporre una grande operazione transnazionale infrastrutturale eventualmente finanziabile con Euro bond. Questi asset sono determinanti, c’è un nodo sulle risorse da affrontare non marginale e la nostra idea di affrontarlo è con un metodo diverso di approccio sia in chiave italiana sia europea. O meglio porsi degli obiettivi nella cosiddetta economia reale: più occupazione, più incremento dell’occupazione dei giovani e quindi definire provvedimenti, individuare risorse ed intervenire sui saldi di bilancio”.

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