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Fondo Indennizzo Risparmiatori, le risposte di Massimiliano D’Alleva (Consap) a Radio 24

da Redazione

Dal 22 agosto è possibile inoltrare alla Consap le domande per ottenere gli indennizzi a favore dei risparmiatori vittime delle risoluzioni bancarie tra il 2015 e il 2017, operazione per la quale sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro. Secondo le associazioni dei consumatori, però, la procedura telematica messa a disposizione dei richiedenti è complessa e non intuitiva. Alla trasmissione Due di Denari condotta da Debora Rosciani e Mauro Meazza su Radio 24 è intervenuto Massimiliano D’Alleva, titolare del servizio FIR, il Fondo Indennizzo Risparmiatori, la cui operatività è affidato a Consap, la società del Ministero dell’Economia incaricata di gestire varie tipologie di fondi di risarcimento.

“Il sistema di inserimento delle richieste nel portale è complesso perché la norma lo richiede”, ha spiegato D’Alleva a Radio 24. “Si tratta di coniugare un duplice interesse: da un lato il sacrosanto diritto dei risparmiatori ad ottenere il ristoro del danno sofferto, dall’altro l’erogazione di fondi pubblici. Il sito appositamente creato, raggiungibile all’indirizzo fondoindennizzorisparmiatori.consap.it ricalca pedissequamente lo schema del decreto, che prevede una serie di documenti che devono essere caricati” – continua a Radio 24 – “Chiaro che, considerando la mole e il flusso, se tutti accedono nelle ore di punta e contemporaneamente una sorta di rallentamento può registrarsi. Questo non vuol dire che non abbiamo noi stessi riscontrato – anche attraverso il nostro contact center – delle problematiche in fase di registrazione, che sono state affrontate e risolte. Altre ce ne saranno e le affronteremo volta per volta. Questo non vuol dire che l’utente sia stato danneggiato in alcun modo. Tant’è vero che il termine è ancora lungo: ci sono 180 giorni che non sono decorsi e ad oggi riscontriamo una facilità di registrazione dell’utente sicuramente maggiore rispetto a quella del 22 agosto.”- D’alleva prosegue a Due di Denari su Radio 24 – “In questo momento capiamo l’impatto mediatico, l’ansia e tutto . Ma nulla è perduto, anzi. Devono aver cura di reperire la documentazione dalla banca con cui noi interagiamo, sollecitiamo e collaboriamo affinché rilascino un unico documento esaustivo che ci consenta di poter definire l’esito istruttorio in maniera più rapida. Il motivo per cui è stata scelta la modalità telematica è proprio per favorire l’utente”.

 

“2.200 DOMANDE INOLTRATE, 6000 IN FASE DI COMPILAZIONE, 1300 REGISTRAZIONI AL GIORNO”


Le domande al fondo indennizzo risparmiatori (Fir), lo strumento creato dal governo e dotato di 1,575 miliardi nel triennio 2019-2021 per risarcire i risparmiatori coinvolti nei crac bancari del 2015-2017, potranno essere presentate entro 180 giorni dal 22 agosto scorso.

Durante il programma Due di Denari condotta da Debora Rosciani e Mauro Meazza su Radio 24 è intervenuto Massimiliano D’Alleva, titolare del servizio FIR per Consap (società del Ministero dell’Economia incaricata di gestire varie tipologie di fondi di risarcimento) fa un bilancio delle domande pervenute alla Consap: “2.200 domande già inoltrate, circa 6000 in fase di compilazione, evidentemente perché manca qualche documentazione ancora da allegare, e oltre 13mila utenti registrati. Gli utenti in fase di registrazione sono in costante aumento di circa 1000 – 1500 al giorno. Il sistema che è partito dal 22 agosto non ha mai subito blocchi sostanziali. Il primo giorno c’erano circa 1000 utenti registrati” – continua a Radio 24 – “Abbiamo ogni giorno oltre 1300 registrazioni in più rispetto al giorno precedente. Questo ci fa presumere che i risparmiatori si stiano giustamente attivando. Alcuni non si sono registrati perché attendono di avere in mano tutta la documentazione per poterla inviare già completa e non incorrere in rischi di integrazione istruttorie. Mi aspetto, statisticamente, che come sempre nel periodo finale ci sia sempre l’afflusso più consistente di registrazioni e quindi di domande”.

 

“ENTITÀ DEGLI IMPORTI SI CONOSCERÀ SOLO DOPO I 180 GIORNI”


Dal 22 agosto è possibile inoltrare alla Consap le domande per ottenere gli indennizzi a favore dei risparmiatori vittime delle risoluzioni bancarie tra il 2015 e il 2017, operazione per la quale sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro. Secondo le associazioni dei consumatori, però, la procedura telematica messa a disposizione dei richiedenti è complessa e non intuitiva.

Massimiliano D’Alleva, titolare del servizio FIR, il Fondo Indennizzo Risparmiatori, la cui operatività è affidata a Consap, la società del Ministero dell’Economia incaricata di gestire varie tipologie di fondi di risarcimento, è intervenuto a Radio 24 nel programma Due di denari condotta da Debora Rosciani e Mauro Meazza, provando a chiarire i termini della questione dell’erogazione dell’indennizzo. “Il compito di erogare l’indennizzo (l’esito istruttorio, ndr), lo dà evidentemente la commissione tecnica, perché Consap farà l’istruttoria e porterà l’esito istruttorio alla commissione tecnica. Per sapere quanto si possa erogare a un avente diritto la commissione deve avere contezza di quale importo sia impegnabile, altrimenti si correrebbe il rischio di indennizzare chi non ha diritto, nelle istruttorie ci sarà anche qualcuno che non ha dimostrato di essere un soggetto legittimato. Quindi sicuramente l’esito istruttorio va analizzato e devono scadere i termini, i 180 giorni, per sapere qual è l’importo impegnabile”- e infine conclude a Radio 24 – “Volta per volta noi daremo un esito istruttorio e l’avente diritto riceverà la comunicazione del suo esito. Poi materialmente si dovrà attendere per la materiale erogazione dell’indennizzo. E’ un procedimento amministrativo che va definito come tale. Arriverà quindi un accoglimento, un rigetto o una richiesta di integrazione”.

 

“NON CI RISULTANO BANCHE ESCLUSE DALLA PIATTAFORMA”


Dal 22 agosto è possibile inoltrare alla Consap le domande per ottenere gli indennizzi a favore dei risparmiatori vittime delle risoluzioni bancarie tra il 2015 e il 2017, operazione per la quale sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro. Alla trasmissione Due di Denari su radio 24 condotta da Debora Rosciani e Mauro Meazza, è intervenuto Massimiliano D’Alleva, titolare del servizio FIR, il Fondo Indennizzo Risparmiatori, la cui operatività è affidata a Consap, la società del Ministero dell’Economia incaricata di gestire varie tipologie di fondi di risarcimento. D’Alleva ha smentito quanto risulta ad alcuni organi di stampa e cioè alcune banche – presso le quali i risparmiatori hanno sottoscritto azioni e obbligazioni degli istituti risolti – sarebbe escluse dalla procedura.

“Secondo alcune fonti sarebbero escluse dalla procedura alcune banche, ma a noi non risulta. Fra l’altro, il caso segnalato anche dal Sole 24 ORE, riferito al Credito Veneto, è invece espressamente previsto nel sito. L’elenco ci è stato fornito in via ufficiale dalla Banca d’Italia con i relativi provvedimenti di messa in liquidazione nel periodo di riferimento. Se ce ne fossero altre rimaste fuori verificheremo e aggiorneremo. Ricordiamo che ci sono 180 giorni dal 22 agosto, quindi nessuno ha perso assolutamente alcun diritto.”

 

“PROCEDIMENTO INTERAMENTE TELEMATICO, EVENTUALE DELEGA NON DEVE ESSERE AUTENTICATA”

 

Dal 22 agosto è possibile inoltrare alla Consap le domande per ottenere gli indennizzi a favore dei risparmiatori vittime delle risoluzioni bancarie tra il 2015 e il 2017, operazione per la quale sono stati stanziati 1,5 miliardi di euro. Secondo le associazioni dei consumatori, però, la procedura telematica messa a disposizione dei richiedenti è complessa e non intuitiva. A Due di Denari condotta da Debora Rosciani e Mauro Meazza su Radio 24, Massimiliano D’Alleva, titolare del servizio FIR, il Fondo Indennizzo Risparmiatori, la cui operatività è affidato a Consap, la società del Ministero dell’Economia incaricata di gestire varie tipologie di fondi di risarcimento. D’Alleva ha spiegato come funziona la procedura per i risparmiatori che hanno riscontrato delle difficoltà nel farsi accettare la pratica in quanto delegata a terzi e necessaria di autenticazione.

“Il procedimento è telematico. Laddove la domanda è presentata in via telematica anche la delega deve seguire le modalità di presentazione delle domande, quindi non occorre delega autenticata. Ci siamo fatti parte attiva con la commissione tecnica, che è l’unica a cui fa capo l’intero procedimento amministrativo che può deliberare in tal senso. La commissione già dalla settimana scorsa ha eliminato il vincolo della delega autenticata per cui – continua a Radio 24 – se Mario Rossi vuole delegare Bianchi alla presentazione della domanda, e solo a questo, perché il ristoro verrà comunque erogato a favore del Mario Rossi, lo può fare senza recarsi presso gli uffici competenti comunali e apporre la marca da bollo. Questo è stato già divulgato al nostro contact center e verrà fatto oggetto di un’apposita news sul sito del portale.”

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