Home FixingFixing Una famiglia su due ha un reddito inferiore a quello di 10 anni fa

Una famiglia su due ha un reddito inferiore a quello di 10 anni fa

da Redazione

L’indagine sugli “Stili di vita” mette in luce le conseguenze che le difficoltà dell’economia hanno generato sui cittadini.

indagine stili di vita 2018-39

 

di Daniele Bartolucci

 

Calano ancora i consumi interni , ma a preoccupare di più è il fatto che almeno il 50% dei nuclei famigliari ha avuto un reddito, nel 2018, pari ad almeno 35.000 € (dieci anni prima, nel 2008, il valore della mediana era risultato di 38.000 €). Aumentano dunque le differenze tra ricchi e poveri, visto che il reddito medio annuale della famiglia sammarinese è di 41.825,58 € (+7,5% rispetto al 2017 e -0,9% rispetto al 2016). Questi i principali dati della “Indagine sui consumi e lo stile di vita delle famiglie sammarinesi” riferita al 2018, che l’Ufficio Statistica ha pubblicato in questi giorni, “i cui risultati rispecchiano la situazione economica che sta attraversando la Repubblica di San Marino”. La conferma è arrivata, sempre dall’UPECEDS, quando nel Bollettino trimestrale è stato certificato che “il totale delle imprese presenti ed operanti in Repubblica, al 30 giugno 2019, è pari a 5.004 unità registrando, rispetto al 30 giugno 2018, un decremento di 52 aziende (-1%)”.

 

CRESCE LA SFIDUCIA DELLE FAMIGLIE

 

“Dai dati ottenuti”, analizzano dall’Ufficio Statistica, “si evince che nelle famiglie prevale l’atteggiamento di sfiducia ; tutto ciò si può notare dai seguenti risultati: i consumi sono rimasti stazionari, ma è diminuita la percentuale di spesa in territorio; è aumentata la spesa per beni di prima necessità, ma è diminuita sensibilmente quella per attività sportive, ricreative e vacanze; le famiglie che risparmiano sono diminuite, come è diminuita la percentuale di reddito risparmiato, e continuano a scegliere forme di investimento meno rischiose, evitando il mercato azionario e andandosi a collocare maggiormente nei depositi bancari, assicurazioni e fondi comuni di investimento”. Inoltre, “nonostante la maggior parte delle famiglie sammarinesi (52,8%) dichiari di ritrovarsi in una situazione economica “stazionaria” rispetto al 2017 il giudizio complessivo vede uno spostamento verso una condizione peggiorativa. Aumentano”, infatti, “le famiglie che dichiarano una situazione “molto peggiorata” (10,0%) e diminuiscono i nuclei che ritengono la propria situazione economica lievemente migliorata rispetto all’anno precedente (10,7%)”.

 

CRESCE IL REDDITO MA NON PER TUTTI

 

Il reddito medio annuale della famiglia sammarinese è di 41.825,58€ (+7,5% rispetto al 2017 e -0,9% rispetto al 2016)”, ma “un’ampia percentuale (pari al 27,6%) delle famiglie ha dichiarato che il proprio reddito si attesta tra i 16.000 e i 30.000€”. Diventa dunque “molto interessante”, analizzano dall’Ufficio di Statistica, “anche la valutazione della mediana, cioè quel valore che suddivide il totale delle famiglie, ordinate in base al reddito, in due parti eguali; la prima metà con redditi inferiori alla mediana e la seconda metà con redditi superiori alla mediana. Il valore mediano per il 2018 è di 35.000€: quindi si può dire che almeno il 50% dei nuclei famigliari ha avuto un reddito, nel 2018, pari ad almeno 35.000€ (nel 2008 il valore della mediana era risultato di 38.000€)”. In pratica, se è vero che il reddito medio è cresciuto ma il 50% se l’è visto ridurre, probabilmente è aumentato, non di poco, il divario tra ricchi e poveri.

 

CONSUMI IN CALO, GLI “INTERNI” A PICCO

 

Se “la spesa media mensile della famiglia sammarinese nel 2018 è stata di €2.428,52, registrando una leggerissima diminuzione del -0,04% rispetto all’anno precedente”, va fatta una distinzione tra acquisti in territorio e acquisti oltre confine. Da questo confronto emerge che “nel 2018 la percentuale dei consumi in territorio ha subito una diminuzione rispetto all’anno precedente attestandosi al 71,9% (nel 2017 era pari al 72,9%)”. Più nello specifico, “le categorie di spesa con la percentuale maggiore in territorio sono quelle per: le utenze domestiche (97,4%), l’abitazione (94,6%) e i trasporti (88,0%)”, mentre “le categorie dove la spesa avviene prettamente fuori territorio sono: ricreazione e spettacoli, pasti e consumazioni fuori casa, abbigliamento e calzature”. Un trend che non accenna a invertirsi e che funge anche da motivazione alle recenti polemiche sulle differenze di prezzo tra San Marino e Italia. Paradossalmente, infatti, sembra costi di più fare la spesa oltre confine.

 

IL “TERMOMETRO”: SPARITI QUASI TREMILA VEICOLI


Nel Bollettino trimestrale viene fornito un altro dato interessante al fine di comprendere la situazione economica del Paese: il “termometro auto”. “Al 30 giugno”, infatti, “il totale dei veicoli registrati è di 52.940 (2.762 veicoli in meno in un anno) e le immatricolazioni di veicoli, 1.667 nei primi sei mesi del 2019, hanno registrato una diminuzione di 309 unità (-15,6%) rispetto al primo semestre 2018; un decremento imputabile prevalentemente alle automobili, che da gennaio a giugno 2019 hanno raggiunto 1.218 immatricolazioni, 253 in meno rispetto allo stesso periodo del 2018; le registrazioni di auto usate sono diminuite del 12% e quelle di auto nuove del 22%”. Inoltre, “nel primo semestre 2019, sono diminuite le immatricolazioni di mezzi di lavoro, 163 mezzi rispetto ai 198 dello stesso periodo 2018, come pure quelle dei veicoli a due ruote, pari a 286 (-21 in più rispetto al primo semestre 2018)”.

 

SEMPRE PIÙ DIFFICILE ANCHE RISPARMIARE


Dall’analisi sui risparmi è emerso che, rispetto al 2017, “il numero di famiglie dedite al risparmio è lievemente diminuito (52,5% del totale) ed è anche diminuita la percentuale di reddito medio risparmiato (pari al 21,8%)”. Le forme di investimento preferite dalle famiglie sammarinesi sono sempre le stesse: depositi bancari (57,5%), assicurazioni (35,5%) e fondi comuni di investimento (18,4%). Ma “aumentano alcune forme di risparmio come le azioni (+1,7 punti percentuali rispetto al 2017), i titoli di stato (+2,2 punti percentuali) e i pronti contro termine (+3,4 punti percentuali)”. Mentre “rimangono costanti gli investimenti in immobili”.

 

CRESCONO I DEBITI E I PRESTITI PERSONALI

 

“Il 18,2% delle famiglie (valore aumentato rispetto al 2017) ha dichiarato di aver contratto debiti nel 2018 per i seguenti motivi: l’acquisto o la ristrutturazione di immobili (39,7%), l’acquisto di auto, moto (22,5%), il sostentamento (17,9%)”. Purtroppo “risulta in aumento la percentuale di debito medio rispetto al reddito (34,4%)”. Le tipologie di indebitamento più comune sono il “Prestito personale” (il 41,8% delle famiglie indebitate ne ha fatto ricorso), il “Mutuo ipotecario” (36,7%), i “Fidi in conto corrente” (21,5%). Il 19,0% delle famiglie che hanno contratto debiti hanno dichiarato che non sono riuscite a far fronte all’indebitamento con il proprio reddito, mentre il 3,0% (il doppio del 2017) delle famiglie ha dichiarato che con il proprio reddito mensile non riesce a coprire le spese dello stesso periodo temporale”.

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