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Influencer marketing: le aziende ci investono

da Redazione

Sandro Menin (Bee Social): “Gli utenti si fidano di loro e dei prodotti che promuovono. Tramite il seguito sui social, possono davvero spostare le opinioni”.

ferragni

 

di Daniele Bartolucci

 

Chiara Ferragni per molti è “solo” la moglie di Fedez, magari una ragazza da copertina di giornali di moda o gossip, ma la verità è che è una professionista, anzi, per i volumi di affari che muove, è lei stessa il business. E nel mondo non è che una dei tanti. Sono gli influencer, ovvero, letteralmente “persone che influenzano”, nella maggior parte dei casi l’acquisto di determinati beni, dati in offerta dagli sponsor, che poi sono le aziende che grazie alla loro popolarità, si fanno pubblicità. Ovviamente non gratis, quindi più è “forte” l’influencer, più costa fargli promuovere i propri beni e servizi. Nel mondo ma anche in Italia, e perché no, anche a San Marino. Un tempo si usavano i testimonial, oggi gli influencer, ma, avverte Sandro Menin di Bee Social, azienda di San Marino specializzata in web marketing , “si tratta di strategie completamente diverse che tuttavia hanno risvolti piuttosto simili sugli utenti. L’influencer svolge tale attività sfruttando il proprio seguito (ovvero i followers) attraverso i social, dove ha la vera e propria possibilità di spostare le opinioni degli utenti su specifici prodotti/servizi semplicemente parlandone bene. I followers tendenzialmente ascolteranno i proprio influencer effettuando acquisti o comunque fidandosi del brand che stanno proponendo. Il testimonial di un tempo, invece, semplicemente ci metteva la faccia, ma non aveva la possibilità di convincere i propri fan nell’effettuare determinate azioni”.

 

I TOP ITALIANI: TUTTI DIETRO LA FERRAGNI


La regina incontrastata del settore è Chiara Ferragni, che è riuscita in pochi anni a trasformare il suo blog di moda in un impero che oggi dà lavoro a diversi giovani. Si definisce oggi “imprenditrice digitale”, è conosciuta in tutto il mondo e la sua case history è stata raccontata persino a Harvard. Dietro di lei tanti volti noti dello spettacolo (Elisabetta Canalis è una delle showgirl più seguite, insieme all’inseparabile amica Maddalena Corvaglia) e artisti (Fabio Rovazzi ne è l’esempio più popolare oggi: dopo la hit “Andiamo a comandare”, ha investito tantissimo sui video, come quello futurista e divertentissimo di “Faccio quello che voglio”, che ha 39 milioni di visualizzazioni e un parterre di artisti come protagonisti). Poi ci sono gli influencer “tematici”, come Clio Zamatteo, più celebre come “ClioMakeup”, la “regina del beauty”, che collabora con alcuni dei brand di make up più famosi al mondo e da quest’anno produce anche la sua linea di cosmetici. O Nicolò Balini, conosciuto come “Human Safari”, è uno dei più potenti travel blogger italiani, che collabora con enti del turismo, tour operator, compagnie aeree e agenzie. Tra i più giovani spopola invece CiccioGamer89, un appassionato di videogame che svela tutti i segreti dei giochi più famosi. Oppure Luis, youtuber di professione che seleziona i video più bizzarri e geniali del web, sfiorando il milione di iscritti (ne ha “solo” 932mila, per ora).

 

PERCHÉ LE IMPRESE LI CERCANO E LI USANO


A San Marino non sembra aver preso piede questa strategia di marketing, perché? “Senza scendere nei classici luoghi comuni, credo semplicemente che l’influencer marketing debba essere portato avanti solo se si dispone di budget consistenti. Risulta infatti del tutto inefficace partire con piccoli influencer per spendere poco nel loro ingaggio sperando di vederne i primi risultati. Occorre puntare in alto (non per forza ai top influencer mondiali) coinvolgendo influencer a target e con un seguito importante. Se si parla di brand prettamente locali invece ha sicuramente senso coinvolgere micro-influencer del luogo a budget ridotto al fine di accrescere la notorietà della propria marca su un target di utenti geograficamente delimitato”. Ma quali sono i vantaggi per un’azienda? “Tanti. A partire dall’incremento del fatturato attraverso un canale non ancora esplorato: scegliendo gli influencer giusti è possibile arrivare al target di utenti desiderato e creare fatturato su di essi. Inoltre gli utenti si fidano quasi ciecamente dei propri influencer tanto da imitarne movenze, battute… creando anche un passaparola positivo dato dall’opinione dell’influencer, del quale appunto gli utenti si fidano”.

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