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“Paesaggi laterali”, Massimo Salvucci e il Monte Titano di oggi

da Redazione

L’autore: “San Marino, con un abitato che ha dilagato in una campagna mossa e articolata, è un habitat privilegiato”.

Salvucci Massimo

 

di Alessandro Carli

 

“San Marino – Paesaggi laterali”, le visioni sul paesaggio contemporaneo della Repubblica, è la concretizzazione materica – è uscito in formato cartaceo per Bookstones – di un viaggio compiuto con la macchina fotografica da Massimo Salvucci. “San Marino, con un abitato che ha dilagato in una campagna mossa e articolata, è un habitat privilegiato per situazioni che vanno dalle architetture temporanee a secco con materiali anche di risulta, ad accumuli conservativi spesso gestiti con grande cura e reiterazioni generazionali – scrive l’autore -. Ma anche giardini decorativi votivamente con un’impudicizia esplosiva figlia del benessere e dell’esuberanza del vivere, convivenze architettoniche spudorate, ritratti ai automobili, bene iconico e indispensabile. San Marino quindi come ‘iper Romagna’, anch’essa figlia di un certo ‘american way of life’ dove la vita lungo la strada si manifesta attraverso richiami e segnali identitari. Un territorio circoscritto ma esaustivo, meno strangolato da regole e normative sempre più esigenti. Il monte Titano d’altra parte, per le sue bellezze naturalistiche e monumentali, è stato ed è ampiamente fotografato; meno indagata mi pare proprio questa realtà interstiziale, privata ma anche pubblica, prova di una vitalità creativa e autoreferenziale: una strategie di sopravvivenza”.

Così il Parco di Torraccia, ma anche la rupe della Baldasserona, l’Admiral point di Dogana, il supermercato di Fiorentino, l’Ospedale e Rovereta, il bocciodromo di Acquaviva: intervalli o frammenti catturati al volo, scoperti o alla luce del sole, che raccontano un territorio che è Repubblica e Stato.

Il libro si chiude con un saggio, “Stile libero”, scritto da Luca Morganti: “Le foto di Massimo (…) non possiedono luoghi – di qui la sua preoccupazione a designarli ad ogni immagine alla stregua degli enunciati di Magritte – ma di dizionario di un nuovo lessico urbano”.

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