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Rimini: ecco il progetto definitivo del Museo Internazionale Federico Fellini

da Redazione

RIMINI – La Giunta comunale ha approvato il progetto definitivo del primo dei quattro stralci previsti per la realizzazione del Museo Fellini, che ha iniziato il proprio cammino nel febbraio del 2017 con l’obiettivo ambizioso di aprire i propri battenti nel 2020.

Quello che si andrà a realizzare è il più grande progetto museale dedicato al genio di Federico Fellini, un Museo del ‘tutto si immagina’, capace di restituire tutto quello che il cinema vuole essere fin dalla sua origine e che i film di Fellini esprimono nel modo più compiuto: stupore, fantasia, spettacolo, divertimento. Un Museo capace di interpretare il cinema del Maestro riminese non come opera in sé conclusa, ma come chiave per connettere tradizione e contemporaneità.

Si tratta di un intervento al centro di una strategia più ampia di rinnovamento infrastrutturale e valorizzazione del patrimonio culturale e architettonico che sta ridisegnando il futuro urbanistico della città e del suo centro storico.

Tre gli assi del suo sviluppo: Castel Sismondo, la rocca del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi; Palazzo Valloni, un edificio di origine settecentesca recentemente restaurato, dove a piano terra ha sede il cinema Fulgor; il terzo e ultimo asse è costituito da una grande area urbana, una vera e propria Piazza dei Sogni, che, attraverso un percorso di installazioni e scenografie felliniane, farà non solo da tessuto connettivo ma da creativo ‘fil rouge’ tra questi due edifici dallo straordinario valore architettonico e simbolico. Il progetto è finalizzato al recupero funzionale e relazionale di questa piazza, con la creazione di aree a verde, arene per spettacoli all’aperto, percorsi urbani di qualità che determineranno una visioni ed usi innovativi della parte storica tra le più significative della città, sia in termini di identificazione per i cittadini che di attrazione storico/turistica. Un’esperienza visiva e interattiva che caratterizza gli spazi della relazione quotidiana per residenti e ospiti.

Un Museo, dunque, inteso come centro della creatività, luogo di formazione e informazione, di ricerca e divulgazione, spazio espositivo innovativo, spettacolare e poetico, capace di elaborare e produrre nuove progettualità nel segno della visionarietà felliniana, del cinema, del rapporto con le arti, in dialogo permanente tra innovazione e tradizione. “Nelle nostre intenzioni – commenta il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi – il Museo Fellini dovrà avere lo stesso ruolo e centralità del Museo Guggenheim per Bilbao. Un motore e attrattore di cultura e d’arte, che ha l’ambizione di coprire un suo spazio preciso nella grande rete museale internazionale. Non sarà un sacrario immobile ma l’esaltazione dinamica e mai ferma dell’eredità più elevata lasciata dal Maestro: il ‘tutto si immagina’. Questo diceva Fellini, e questa sarà la chiave di questo museo diffuso. Una piattaforma su tre assi che potrà essere immaginata e interpretata da artisti di tutto il mondo. A questi geni, creativi di ogni provenienza e settore, sarà consegnata di volta questa chiave per un’interpretazione sempre differente dell’arte di ogni tempo e del mondo”.

Il progetto ha avuto un importante contributo dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, posizionandosi come fulcro di un rilancio territoriale in grado di attirare nuovo turismo e cultura.

Quattro gli stralci in cui è suddiviso l’intervento complessivo che il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo ha finanziato con 12 milioni di euro nell’ambito del Piano Strategico “Grandi Progetti Culturali”. Accanto al primo stralcio oggi approvato nella sua fase esecutiva che, con un importo di 6.360.000 euro si occuperà della fase Allestimenti e installazioni, altri tre completano l’intervento complessivo: quello denominato Giardino del Castello (già realizzato); lo step dedicato a Accessi Museo Fellini – Castel Sismondo (in corso di esecuzione); il quarto suddiviso nel primo lotto Connessioni Urbane e nel secondo Piazza Malatesta, entrambi in fase avanzata di progettazione. A questi si aggiunge un ulteriore intervento finanziato dal Comune di Rimini e finalizzato alla rifunzionalizzazione a uso museo di Palazzo Valloni – Fulgor e propedeutico all’intervento oggi approvato dalla Giunta. Da evidenziare come tutti gli interventi di riqualificazione urbana sono stati o saranno preceduti dal completo rifacimento dei sottoservizi esistenti, intervento seguito da Hera Spa in collaborazione con Adrigas e Enel.

Obiettivo del nuovo Museo Federico Fellini di Rimini è una narrazione che restituisca l’intero universo creativo e umano di Fellini, del quale sono ricostruiti i progetti, i sogni, le poetiche, insieme alle geografie, alle relazioni e agli scambi professionali e amicali. Un obiettivo affrontato dal gruppo di progettazione con il rigore del metodo scientifico, una grandissima quantità di materiali, per distillare da questi il racconto completo, complesso, sfaccettato e armonico, di quelli che sono stati le opere, la vita, le relazioni, l’eredità di Federico Fellini: non solo uno dei più grandi cineasti del Novecento, ma anche il testimone e l’interprete lucidissimo di una intera epoca della nostra storia nazionale.

Gli spazi di Palazzo Valloni e di Castel Sismondo e tra questi alcuni snodi esterni, diventano così nel progetto luogo di una narrazione coinvolgente che utilizza, offrendo più livelli di lettura e di approfondimento, materiali documentari di diverso tipo: i film naturalmente, messi in relazione e fatti dialogare con altre fonti audiovisive (documentari, interviste, filmati di repertorio). E insieme a questi i disegni – che tanta parte hanno avuto nel processo ideativo del Maestro – sceneggiature, epistolari, spartiti, qualche oggetto di scena, costumi, a documentare anche la qualità e l’originalità delle collaborazioni e delle maestranze coinvolte in ognuno dei progetti di Fellini.

In questo senso il Museo Internazionale Federico Fellini si configurerà come un centro di interesse mondiale per tutto ciò che riguarda l’analisi e la fruizione dell’opera del Maestro e, allo stesso tempo, un polo culturale nella direzione di produzione di materiali inediti riguardanti le tematiche, le poetiche, le ossessioni artistiche, l’eredità cinematografica e intellettuale di Federico Fellini. Nel ‘cinemino’ ricostruito al secondo piano di Palazzo Valloni, un ‘calco’ del Fulgor originale, saranno proiettati senza soluzione di continuità, durante ogni giorno della settimana, i 24 film ufficiali diretti da Federico Fellini. In altri spazi del Museo, tra Castello e cinema Fulgor, avranno parte e spazio da protagoniste le circa 300 ore di filmati e montaggi inediti e esclusivi per il Museo riminese, ideati e realizzati da Studio Azzurro.

Sulla base della precisa committenza da parte del Comune di Rimini, si è incardinato amministrativamente un lavoro complesso e articolato che, per la sua ideazione, progettazione, produzione e fornitura dei contenuti e prodotti multimediali e dei servizi di progettazione degli allestimenti e delle tecnologie interattive, è passato attraverso un bando, aggiudicato con procedura aperta a un gruppo di progettazione costituito da Lumiere & Co srl, Anteo spa, C.S.G. Palladio srl, Setin Servizi Tecnici Infrastrutture srl, SRP Engineering srl, Studio Azzurro Produzioni srl, Marco Bertozzi, Anna Villari, Federico Bassi, Tommaso Pallaria, Orazio Carpezano, Alessandra Di Giacomo, Studio Dismisura Balducci Marcoaldi Architetti Associati, Studio Leoni Grandi Opere & Sicurezza srl.

Per arrivare alla stesura di questo progetto definitivo, le proposte del gruppo si sono quindi confrontate con gli otto componenti del Comitato tecnico-scientifico del Museo Fellini (Paolo Fabbri, Luca Beatrice, Vincenzo Trione, Stefano Della Torre, Mario Sesti, Laura Delli Colli, Francesca Fabbri Fellini, Sergio Metalli), con la componente tecnica del Comune di Rimini e con l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia e Belle Arti.

Il progetto si snoda omogeneamente e mette in relazione e sinergia, a favore di una riqualificazione interna e esterna che si sposa all’arte e alla meraviglia dello sguardo, precise linee d’intervento ispirate alla poetica e all’eredità culturale e artistica di Federico Fellini. Le soluzioni ad altissima tecnologia, per favorire processi immersivi dello spettatore, si intersecano nel castello, nel Fulgor, nelle piazze a meravigliose ‘macchine’ e installazioni in bilico tra l’età d’oro del cinema e anticipazioni di futuro. Da questo ‘incontro’ scaturiscono scenari di grande poesia universale che, attraverso sofisticati processi di realtà aumentata, vengono trasmessi e condivisi dai visitatori, non più chiamati solo a ‘guardare’ ma a ‘vivere’ completamente gli spazi. La sala della nebbia di ‘Amarcord’ con l’incontro con il nonno e quella del ‘Mare a Rimini’; le pagine del Libro dei Sogni che, grazie a un soffio, si spargono virtualmente nella stanza; il la grande ‘vela dell’acqua’, un enorme schermo cinematografico ‘liquido’ realizzato nella piazza con un progetto complementare e integrato; convivono come in un capolavoro di Fellini con il candore pauperistico della moto di Zampanò o le lanterne magiche o la sala delle altalene o la gigantesca ‘Sognante’ a riprodurre l’iconica posa di Silvia ne ‘Le tentazioni del dottor Antonio’ e che occupa una stanza intera di Castelsismondo o la sfilata dei costumi ecclesiastici dal film ‘Roma’.

A fare da ‘cornice’ a questo museo diffuso, non solo nei luoghi fisici, ma metaforicamente lungo secoli di storia (castello malatestiano, teatro verdiano, il liberty col Fulgor, la piazza moderna) le tecniche messe in campo per una rigenerazione urbana a fortissimo stampo creativo come il protiro a vestire sinuosamente il ‘cinema più famoso al mondo’ insieme all’enorme schermo retroilluminato e sul quale proiettare film e immagini.

 

1. Castel Sismondo

 

All’interno delle sale di Castel Sismondo è previsto l’allestimento di veri e propri set felliniani, mediante la ricostruzione di materiali scenici e l’utilizzo delle più avanzate tecnologie digitali; in tale ambito saranno ospitate, in esposizioni temporanee, opere originali di artisti internazionali chiamati a rievocare e rielaborare l’immaginario felliniano.

 

2. Il Fulgor – Casa del Cinema (Palazzo Valloni)


Il Fulgor rappresenta il punto di partenza per la conoscenza della poetica cinematografica di Fellini, del rapporto con la sua città e della scoperta del territorio riminese. Uno spazio che appartiene già al percorso museale ed espositivo. Un’anticamera, per prepararsi all’esperienza di visita principale, l’inizio di un viaggio spettacolare nell’immaginario Felliniano, per la scoperta di una città unica e sorprendente.

All’interno dei tre piani di Palazzo Valloni – Fulgor, recentemente ristrutturato, è invece prevista la realizzazione della Casa del Cinema. Gli spazi di Palazzo Valloni avranno molteplici funzioni e saranno destinati principalmente all’esposizione di materiali originali, a laboratori, a proiezioni, grazie alla presenza di archivi digitali e alle strumentazioni interattive. Strumentazioni la cui vocazione allo sviluppo per categorie di temi e argomenti non sarà tuttavia in conflitto con il linguaggio sognante e magico che caratterizza l’opera di Fellini.

Nei suoi spazi, il Fulgor – Casa del Cinema contiene e mette a disposizione dei visitatori del Museo una serie di strumenti visivi, tecnologici e interattivi, per avviare la propria ricerca personale sul mondo del cinema in generale, su quello di Fellini in particolare, su Rimini e i dintorni, partendo da un punto di vista e di visita particolare e originale e con strumenti assolutamente innovativi.

 

3. La piazza urbana dei sogni


L’area delimitata tra Piazza Malatesta, Castel Sismondo, Teatro Galli e Fulgor – Casa del Cinema, è il terzo asse del progetto; uno spazio urbano capace di rappresentare un nuovo elemento caratterizzante nel tessuto cittadino, dotato di autonomia grazie a specifiche installazioni e a una serie di segni/simboli capaci di legare i due grandi contenitori. Le componenti che riguardano gli spazi aperti costituiscono i vettori di interconnessione tra i due poli museali. Qui l’omaggio al maestro riminese non è inteso come la creazione di un “parco a tema” esteso alla città, piuttosto come un dono che la città offre alla collettività attraverso l’interpretazione più intima dei meccanismi poetici che hanno attraversato, determinandola, l’opera felliniana.

“Sottolineo l’equilibrio tra poesia e tecnologia- prosegue Andrea Gnassi-. Non abbiamo voluto lo sbilanciamento nè sulla ‘dittatura della tecnologia’ né sul museo come ‘sfilata di teche’. In questo senso questa è un’impresa felliniana permanente e cangiante, in bilico creativo tra la macchina organizzativa del ‘fare cinema’ e la capacità attraverso essa di esprimere poetiche e valori universali. Quando tale equilibrio si genera ecco i capolavori immortali: la Strada, la Dolce Vita, 8 e ½, Amarcord. Il museo deve essere il 25esimo capolavoro di Federico Fellini”.

Tutti gli interventi di riqualificazione urbana saranno preceduti dal completo rifacimento dei sottoservizi esistenti, intervento seguito da Hera Spa, in collaborazione con Adrigas e Enel.

Dopo l’approvazione del progetto definitivo del I stralcio del Museo Fellini, il cronoprogramma prevede l’approvazione del progetto esecutivo nel mese di settembre 2019, la pubblicazione del bando di gara con procedura aperta nel mese d’ottobre 2019, l’inizio lavori tra fine inverno/inizio primavera 2020 per concludere l’intero intervento nell’autunno dello stesso anno.

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