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La 12esima edizione di SMIAF si chiude all’insegna di una nuova consapevolezza

da Redazione

SAN MARINO – Un’edizione da record, quella appena conclusa dello SMIAF – Festival dei Giovani Saperi (2-4 agosto 2019). Tre giorni all’insegna del coraggio e della bellezza, grazie all’incredibile camminata nel cielo dei funamboli fra la Prima e la Seconda torre, insieme a spettacoli di strada, concerti, talk ed installazioni.

Venticinque piccoli miracoli. Venticinque, esattamente come le compagnie artistiche e band musicali che si sono esibite per le Piazze del Centro Storico nel weekend appena trascorso, dando vita a oltre 120 repliche di spettacoli no stop dal pomeriggio fino a notte fonda. La risposta più calorosa, felice e stimolante, l’ha data però il pubblico: oltre 10.000 presenze in due giorni, a conferma che lo SMIAF è ormai entrato nel cuore di molte persone. Un evento che impossibile non considerare come punto di riferimento delle arti performative a San Marino, degno perciò di attenzione, sostegno e soprattutto investimento.

La 12^ edizione dello SMIAF è stata una festa collettiva per celebrare la cultura, nel suo più ampio spettro di significati. Oltre ogni più ottimistica previsione, la comunità ha risposto con entusiasmo e partecipazione alla chiamata degli organizzatori, che avevano posto questa rassegna come possibile ultima edizione. Da anni, infatti, i fondi pubblici e privati per lo SMIAF si sono dimezzati. Questo ha generato e sta generando moltissime difficoltà nell’assicurare la continuità e soprattutto la qualità dell’offerta artistica e culturale, impedendo di invitare ospiti internazionali, cosi come di organizzare attività correlate quali workshop, atelier e scambi sperimentali di nuove arti, tra giovani sammarinesi e loro coetanei europei e di tutto il mondo.

Ci preme così, mai come quest’anno, dedicare un ringraziamento speciale a tutti gli artisti e performer che hanno partecipato al Festival gratuitamente, per sostenere con il loro esempio la causa dello SMIAF. Grazie a questa fantastica e spontanea rete solidale, quello che al principio sembrava un sogno è diventato presto realtà: le piazze del Centro Storico e il Campo Bruno Reffi si sono trasformate in luogo di ritrovo, passione e dimensione umana, registrando un tutto esaurito sia nella giornata di sabato che di domenica (il venerdì, a causa del maltempo, parte del programma è stata cancellata).

I veri protagonisti di questa edizione, oltre che dei 12 anni di SMIAF Project, rimangono però i giovani e i giovanissimi sammarinesi, che ogni anno organizzano e gestiscono il Festival con passione impetuosa. È un appuntamento importante per loro (forse l’unico relativo alle politiche giovanili in senso operativo e propositivo), di crescita e confronto, di sfide e di impegno, oltre che di divertimento e riflessione. Quest’anno abbiamo raggiunto, anche sotto questo profilo, due nuovi record: il più giovane volontario SMIAF, di appena 13 anni, e il più anziano, di 43.

Lo SMIAF Project è quindi un processo intergenerazionale e multidisciplinare proprio per le modalità operative e le sfaccettature del suo approccio ed obiettivo: innescare processi culturali che mettano in risalto la riflessione artistica, la dinamicità turistica, l’aggregazione giovanile, la capacità relazionale internazionale, l’attenzione alla coesione sociale e la valorizzazione del patrimonio pubblico del territorio. Lo SMIAF crede e si sviluppa intorno a queste componenti che alimentano una crescita culturale e quindi economica (e non viceversa) di San Marino, oltre che sostenibile ed inclusiva.

 

Highline tra la prima e la seconda torre, uno spettacolo visto in tutto il mondo


Impossibile non citare la performance che più di tutte le altre ha richiamato una folla di persone mai vista tra la prima e seconda torre di San Marino: l’Highline Show, 316 metri di fettuccia posta a 250 metri da terra. Vedere ogni singola persona che visitava San Marino durante i 3 giorni di SMIAF alzare lo sguardo al cielo, fare foto, selfie, video e poi condividere le emozioni generate dallo show dei nostri Highliner con il resto del mondo, è il dono promozionale più semplice e gratuito che il nostro Festival poteva fare a questo paese.

Questo spettacolo unico al mondo, insieme a tutti gli altri presenti nelle Piazze, non sarebbe stato possibile senza il supporto concreto e finanziario di chi, anche quest’anno (e soprattutto quest’anno), ha creduto in noi: Brand Gioielli – Radio San Marino – Birra Amarcord – L’Antincendio Sammarinese Srl – New Era Cooperativa – Palace Hotel San Marino – SUMS Società Unione Mutuo Soccorso – SIT Group – Gattei Impianti – Banca Carisp della Repubblica di San Marino – Ente Cassa Fondazione Banca di San Marino- San Marino IDesign Hotel – Hotel Joli San Marino.

Fondamentale è stato inoltre l’apporto e il patrocinio della Giunta di Castello di San Marino Città e, da quest’anno, il contributo di tutte e 8 le Giunte di Castello che compongono il territorio sammarinese, verso il quale vorremmo lanciare un augurio di collaborazione per le edizioni future. Permetteteci di sognare un po’ e lanciare un’idea: quanto sarebbe bello coinvolgere in maniera itinerante i vari castelli che compongono il nostro Stato, in una celebrazione collettiva che sicuramente farebbe emergere quel senso di comunità che da sempre cerchiamo di promuovere?

Lo SMIAF è stato inoltre sostenuto dalla Segreteria di Stato al Territorio e Turismo, dalla Segreteria di Stato per gli Affari Interni, la Segreteria di Stato per l’Industria, Artigianato e Commercio, oltre che dagli Istituti Culturali della Repubblica di San Marino.

Un grazie sentito infine, va ai gestori della Casa del Giovane di Fiorentino, che hanno concesso a tanti artisti di soggiornare presso la loro struttura, permettendo così al Festival di poter realizzare questa edizione, vissuta in maniera attiva anche da commercianti e ristoratori, che hanno tenuto gli esercizi aperti fino a tardi.

 

L’economia del rispetto


Concludiamo quindi questa 12^ edizione con una riflessione da cittadini, prima ancora che da organizzatori. Vogliamo davvero continuare a gestire le risorse pubbliche a disposizione per eventi culturali, artistici e giovanili in modalità impari o discrezionale, solo perché il commercio non rientra nelle finalità immediate di certi eventi? Vogliamo davvero che l’unico obiettivo sia la crescita economica senza quella culturale, giovanile e collettiva di coesione sociale?

Lo SMIAF è un processo culturale, non sono solo performativo, poichè punta ad innescare capacità relazionali e di consapevolezza, oltre che di coscientizzazione dei propri giovani, mettendo al centro l’intelligenza collettiva come economia del rispetto, per chi ha idee differenti, modalità diversificate e impegno gratuito a far crescere il Paese e il suo benessere reale.

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