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Risoluzione CIS: nasce la Banca Nazionale Sammarinese SpA

da Redazione

Clientela trasferita alle tre banche private, con liquidità garantita fino a 100mila euro, mentre il resto sarà convertito in obbligazioni a scadenza variabile a seconda dell’importo.

Tabella CIS

 

di Daniele Bartolucci

 

Banca CIS – Credito Industriale Sammarinese S.p.A non esiste più, ma continuerà con la denominazione di Banca Nazionale Sammarinese S.p.A. Non un semplice cambio di nome, comunque, perché la risoluzione avviata il 22 luglio dalla Banca Centrale della Repubblica di San Marino, attuata sulla base del programma approvato dal Coordinamento della Vigilanza di Banca Centrale, “permetterà”, spiega la stessa BCSM, “ai depositanti, non rientranti nelle categorie di soggetti previsti dalla Legge n. 102/2019 (azionisti con oltre il 25% del capitale, residenti in Paesi ad alto rischio, soggetti che hanno subito condanne definitive per reati finanziari, debitori verso lo Stato iscritti a ruolo) di preservare il valore del loro investimento. In particolare, i depositanti potranno riacquisire la piena disponibilità delle somme fino a euro 100.000 (cc.dd. “depositi protetti” dal Fondo di Garanzia dei depositanti, ex art. 100 della Legge 15 novembre 2015, n. 165 LISF)”. Mentre “le passività eccedenti i 100.000 euro saranno convertite in obbligazioni della banca a scadenze variabili per scaglioni di importo”. Ovviamente, “tali passività”, aveva confermato il Commissario straordinario Sido Bonfatti in una nota, “rimangono garantite integralmente dallo Stato ai sensi per gli effetti di quanto previsto dalla Legge numero 102/2019”.

 

UNA BANCA PER GESTIRE TUTTI I NPL DEL SISTEMA


“Le attività sopra descritte”, spiega BCSM, “che forniscono una risposta efficace alle legittime esigenze dei depositanti con importi fino a euro 100.000 e alla salvaguardia dei loro investimenti, rappresentano solo due fasi del programma di risoluzione. Spetterà alla nuova banca definire il nuovo modello di business sulla base di un piano industriale, redatto dall’Amministratore speciale, che ne consenta la permanenza sul mercato e il conseguimento degli equilibri reddituali. BCSM continuerà ad operare, congiuntamente agli altri stakeholder sopra descritti, per la realizzazione di questa terza fase del percorso di risoluzione”. Anche avanzando un’ipotesi che da tempo circola sui tavoli di lavoro: “Il nuovo modello di business potrebbe prevedere l’evoluzione della banca in una realtà in grado di attuare interventi sistemici per la stabilizzazione del sistema finanziario, ad esempio ponendosi come veicolo per l’accentramento e gestione dei crediti non performing del sistema bancario, pienamente in linea con la Strategia per il Sistema Finanziario (Financial Sector Strategy – FSS)” delineata da BCSM qualche mese fa.

 

I CONTI “MIGRANO” NELLE ALTRE TRE BANCHE

 

Come preannunciato, “la Procedura di Amministrazione Straordinaria e le banche: Banca Agricola Commerciale S.p.A.; Banca di San Marino S.p.A.; e Banca Sammarinese di Investimento S.p.A”, spiega in una nota il Commissario Straordinario Sido Bonfatti, da oggi Amministratore Speciale di BNS, “hanno definito i termini essenziali di un Accordo in forza del quale le passività di Banca CIS verso i correntisti e verso i depositanti protetti di cui all’art. 100 della legge 165/2005 (LISF) sino all’importo di euro 100.000 per ciascun cliente (per valore di circa euro 87 milioni di euro, ndr), saranno trasferite da Banca CIS alle tre banche menzionate”. In base a tale accordo “a far tempo dal giorno del perfezionamento dei processi di migrazione informatica- che sono già stati avviati, e di cui sarà dato tempestivo avviso, con la precisazione, per ciascun Cliente, della Banca e della Filiale presso la quale il suo “deposito protetto” sarà stato trasferito – presso le tre banche sammarinesi sopra menzionate i “depositi protetti” così trasferiti saranno immediatamente ed integralmente disponibili per i Clienti (nel precisato importo di euro 100.000,00), senza alcun limite”.

 

LIQUIDITÀ DISPONIBILE E NUOVE OBBLIGAZIONI


Fatte salve le “garanzie” fino a 100mila euro che saranno rimborsate subito, per i depositi superiori e la liquidità conferita alla gestione patrimoniale individuale (GPM), tali passività verranno rimborsate con obbligazioni emesse dalla Banca Nazionale Sammarinese a 3 anni con interesse annuo dello 0,15% per importi fino a 300mila euro, a 5 anni con interesse annuo dello 0,25% per gli importi compresi tra 300mila a 1 milione di euro, a 7 anni con interesse annuo dello 0,35% per gli importi superiori al milione di euro.

Le passività diverse (es. fatture da incassare) saranno rimborsate per gli importi fino a euro 100.000, secondo i seguenti scaglioni: da 0 a 50mila euro a 12 mesi con interesse annuo dello 0,05%; da 50mila a 100mila euro a 24 mesi con interesse annuo dello 0,10%. Gli stessi scaglioni vengono utilizzati “qualora”, spiega una nota di BCSM, “la passività diversa sia un’obbligazione emessa da Banca CIS”. “Per importi superiori ai 100 mila euro si applicano gli stessi criteri previsti per la raccolta protetta, indipendentemente dalla durata residua dell’obbligazione”.

 

AZIONISTI, FONDI PENSIONE E IL CAPITALE SOCIALE


Il programma di risoluzione approvato da Banca Centrale prevede inoltre: l’azzeramento del capitale sociale e delle riserve, al fine di coprire una parte delle perdite, con conseguente estinzione dei relativi diritti amministrativi e patrimoniali; la riduzione del valore nominale dei depositi o di altre passività (per la parte eccedente la protezione di cui all’art.100 della LISF) nei confronti di azionisti con oltre il 25% del capitale, clienti residenti in Paesi considerati ad alto rischio per la normativa in materia di antiriciclaggio, soggetti nei confronti dei quali sia stata emessa una condanna passata in giudicato relativamente a reati rilevanti e a frode fiscale (ex art. 9, comma 2, della Legge 102/2019) e nei confronti di soggetti iscritti a ruolo ai sensi della Legge n. 70/2004 (ex art. 9, comma 3 della Legge 102/2019); il conferimento a una società per azioni di proprietà pubblica delle passività riconducibili a ISS e FONDISS così come previsto dalla Legge 115/2019; la sospensione, fino a sentenza passata in giudicato, della esigibilità delle passività e della restituzione degli strumenti finanziari riconducibili ai soggetti di cui all’art. 9, commi 4 e 5 della legge 102/2019 (azionisti rilevanti, esponenti aziendali e alta dirigenza); la restituzione degli strumenti finanziari ai clienti, ove sia rispettata la separazione patrimoniale; la ricostituzione del capitale sociale della banca sarà garantito da BCSM per euro 19 milioni.

 

DIPENDENTI: RICOLLOCATI OPPURE “FORMATI”


Il futuro dei circa 70 dipendenti dell’ex Banca CIS è ancora incerto. Al momento dell’avvio della risoluzione, il Commissario straordinario Bonfatti aveva comunicato che “tutti gli attuali dipendenti di Banca CIS Credito Industriale Sammarinese rimarranno in servizio presso Banca Nazionale Sammarinese”, ma la situazione pare in evoluzione. Tanto che, intervistato da RTV, avrebbe confermato che una quindicina di dipendenti verrà distaccata in BAC, BSI, e BSM (in pratica, “seguiranno” i clienti, ndr), mentre gli altri rimarranno nella struttura dell’ex CIS per mantenerne l’operatività, che potrebbe essere – come ipotizzato da BCSM – focalizzata proprio alla gestione dei NPL di tutti gli istituti bancari sammarinesi. In questa prospettiva, ha annunciato Bonfatti, “l’obiettivo è formare, non licenziare”. Tutto dipenderà però dal piano industriale che lo stesso Bonfatti dovrà redigere, ma anche dalla dinamica delle relazioni tra sindacati e Governo, che però non potrà gravare sulla collettività (es. ricollocazione nella P.A.), stante il “peso” dell’operazione che il Paese ha già sostenuto con la risoluzione.

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