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Consiglio Grande e Generale: dibattito sul recepimento del quesito referendario

da Redazione

L’Aula approva all’unanimità (48 voti favorevoli su 48 presenti), il Progetto di legge qualificata – “Modifica dell’articolo 19 della Legge Qualificata 11 maggio 2007 n.1 – Disposizioni per la valorizzazione della volontà dei cittadini e per la parità in materia di elezioni e campagne elettorali”. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – All’avvio della seduta il Consiglio Grande e Generale sospende i lavori della mattina, per consentire il proseguimento del confronto tra i gruppi al tavolo istituzionale sulla riforma delle legge elettorale. Diversamente dalla riunione fissata ieri sera, a cui non ha partecipato l’opposizione, il tavolo odierno non ha registrato defezioni tra i rappresentanti di tutti i gruppi. Il Consiglio è tornato a riunirsi poi in tarda mattinata, solo per consentire la discussione e la ratifica (con 25 voti a favore e 10 contrari) del Decreto delegato n.85 “Modifiche alla Legge 10 agosto 2012 n. 122 e successive modifiche – Testo Unico in materia di armi ed esplosivi”.

Sospesi nuovamente i lavori per un’oretta, l’Aula è tornata a riunirsi dopo le 15 circa, con la ripresa del comma 19 e le repliche al dibattito sul recepimento del quesito referendario. Gli interventi chiariscono quindi l’esito del tavolo istituzionale in cui le forze hanno trovato accordo politico: 1) sulla procedura d’urgenza del Pdl presentato dal governo che recepisce il quesito referendario; 2) il ritiro da parte dell’opposizione del proprio progetto di legge analogo in seconda lettura; infine 3) sull’approvazione di alcuni emendamenti relativi ad altre modifiche della legge elettorale.

Roberto Giorgetti, per Rf, spiega che il suo gruppo avrebbe preferito posticipare l’esame del Pdl a settembre, per consentire un maggior approfondimento sugli emendamenti- di per sé condivisi- ed evitare di produrre “una legge fatta male”. “Mettiamo in votazione la legge con procedura d’urgenza- incalza invece Roberto Ciavatta, Rete- perché è nostro dovere, non aspettiamo settembre”. No ai rimandi anche da parte di Federico Pedini Amati, Mdsi: “Il tavolo istituzionale è durato il tempo utile per addivenire a modifiche della legge come voluto dai cittadini, non dalla politica”. Dalla maggioranza, Matteo Ciacci, C10, condivide che il recepimento del quesito referendario sia “un percorso dovuto per la cittadinanza, nel più breve tempo possibile”; ma lo stesso puntualizza: “Nulla ha a che vedere con la tenuta di governo e maggioranza”. Infine Giuseppe Maria Morganti, Ssd, propone di mantenere e portare in seconda lettura a settembre il Pdl della maggioranza che riguarda ulteriori modifiche alla legge elettorale su cui potrà proseguire il lavoro del tavolo istituzionale. Gli risponde favorevolmente Marco Gatti Pdcs: “Se vi possono essere precisazioni ulteriori all’accordo odierno- chiarisce- ritengo le forze politiche non possano esprimere parere contrario”.

La procedura d’urgenza del Pdl al punto a) bis viene accolta all’unanimità (53 voti favorevoli sui 53 presenti) nel rispetto dell’accordo raggiunto al tavolo istituzionale. Segue quindi l’esame dell’articolato con le proposte di modifica condivise. Gli emendamenti sono accolti tutti all’unamità o quasi, con pochi distinguo: via libera quindi alla “pre-dichiarazione” della lista che riceverà il mandato con cui, in modo vincolante, dovrà indicare, nel caso non raggiunga la maggioranza 50%+1, gli apparentamenti possibili.

Qualche perplessità è espressa da Giovanna Cecchetti, Gruppo misto, e Federico Pedini Amati, Mdsi, sull’innalzamento della soglia di sbarramento per le liste dal 3,5% al 5% delle preferenze. “Non va nella direzione delle richieste dei cittadini- stigmatizza Cecchetti- ma risponde a precise esigenze di alcuni partiti”. Diversamente, la soglia più alta è ritenuta “frutto di una mediazione ragionevole” da Ciacci, C10, che la motiva come necessaria per ridurre la frammentazione politica. E se c’è accordo unanime sulla reintroduzione di 3 preferenze per gli elettori residenti, non mancano invece prese di distanze sulla preferenza unica del voto estero. Dalla maggioranza, Enrico Carattoni, Ssd, annuncia che non voterà l’emendamento, ritenendolo anticostituzionale e discriminante. Idem, dall’opposizione, Cecchetti e Dalibor Riccardi del Gruppo misto. Ciacci, C10, riprende parola per ribadire che la proposta non soddisfa neanche lui: “Ma la voterò- spiega- perché è frutto di mediazione e c’è un patto tra gentiluomini”.

Alla fine dell’esame dell’articolato, il Pdl viene approvato all’unanimità.

Prima della conclusione della sessione, viene inserito un comma aggiuntivo all’ordine del giorno per la nomina di Presidente, Cda e Collegio sindacale del “Veicolo pubblico segregazione fondi pensione Spa”: approvati all’unanimità il neo presidente Filippo Francini, il membro del Cda indicato dalla maggioranza, Monica Bernardi, e quello candidato dalle opposizioni, Gian Franco Vento.

Di seguito un estratto degli interventi alle repliche del comma 19.

Comma19 a) Dibattito sul recepimento del quesito referendario in materia elettorale;

a bis) Progetto di legge qualificata “Modifica dell’articolo 19 della Legge Qualificata 11 maggio 2007 n.1 – Disposizioni per la valorizzazione della volontà dei cittadini e per la parità in materia di elezioni e campagne elettorali” (presentato dalla Segreteria di Stato per gli Affari interni);

b) Progetto di legge “Adeguamento della Legge Qualificata 11 maggio 2007 n.1” (presentato dai Gruppi Consiliari di Maggioranza) (I lettura);

c) Progetto di legge “Modifiche alla Legge Elettorale” (presentato dai Gruppi Consiliari di RETE, MDSI, PDCS, PS e PSD) (II lettura).

 

Repliche

 

Roberto Giorgetti, Rf

Come Rf possiamo convenire sulla condivisione raggiunta al tavolo istituzionale su una serie di interventi. Secondo noi sembra però una grossa forzatura tradurre soluzioni politiche in emendamenti in “quattro e quattr’otto”, con il pericolo che non ci siano le necessarie norme di coordinamento della legge e con il rischio, in definitiva, di produrre una legge fatta male. Per noi oggi era meglio prenderci tempo, visto che siamo ampiamente entro i 6 mesi previsti per legge per la deadline dell’approvazione, e a settembre si poteva arrivare con testo definito. Come Rf abbiamo presentato questa posizione non condivisa dall’opposizione e da altre forze, e così rischiamo di fare un cattivo lavoro. Non capiamo il motivo per cui il 31 luglio assolutamente dobbiamo varare la legge elettorale che possiamo varare prima settimana di settembre. Prendiamo atto che è stato poi raggiunto un accordo di massima sugli emendamenti. Andremo a una produzione legislativa che potrebbe avere dei problemi.

Alessandro Cardelli, Pdcs

Questa mattina il Cgg era convocato ma non ha lavorato, in mattinata sono stati portati avanti incontri tra forze politiche per trattare la legge elettorale. Dal tavolo istituzionale è arrivato un risultato quasi unanime: adottiamo oggi con procedura d’urgenza un Pdl condiviso. Perché non solo sul quesito referendario, ma anche su altri aspetti, si è trovata convergenza unanime. In uno c’era l’impegno al ritiro del pdl dell’opposizione, nel caso della procedura d’urgenza del pdl del governo, visto che è necessità dare risposta ai cittadini che si sono espressi sul quesito referendario. La Dc sul testo ha trovato convergenza, ha fatto proposta di emendamenti. Non capiamo perché solo Rf si dica contraria ad adottare il testo, noi voteremo la procedura d’urgenza. Gli emendamenti proposti dall’opposizione sono stati consegnati a maggioranza e governo alle 12, 30, tre ore fa, sono stati scritti sulla base della risultanza dell’accordo al tavolo istituzionale di questa mattina.

Matteo Ciacci, C10

Noi come gruppo rivendichiamo il lavoro svolto al tavolo istituzionale che ha proposto un pacchetto di emendamenti sulla legge elettorale che ci soddisfa e tiene in considerazioni le esigenze reciproche delle forze in Aula, recepire referendum e porre in essere correttivi, si andrà a discutere per es. nella chiarezza delle singole forze politiche rispetto scelte su cui aderire e consultazioni al primo turno, il tavolo istituzionale ha trovato accordo politico da parte di tutte le forze sulla legge elettorale e sulle modifiche. Posso capire la posizione di Rf che interviene su un aspetto diverso, quello delle tempistiche, e su aspetti tecnici. A scanso di ogni possibile strumentalizzazione: il recepimento quesito referendario era un percorso dovuto per la cittadinanza, nel più breve tempo possibile, ma nulla ha a che vedere con la tenuta di governo e maggioranza.

Federico Pedini Amati, Mdsi

Il volere della cittadinanza è sovrano, la cittadinanza ha detto di non voler più una legge elettorale che ha storture. Il tavolo istituzionale è durato il tempo utile per addivenire a modifiche della legge come voluto dai cittadini, non dalla politica. I tempi: si dice che si può aspettare settembre, ci sono 6 mesi di tempo per recepire il quesito etc., ma qui c’è la regola di rimando in tutto. Ieri è stata rinviata a settembre la legge sul regolamento consiliare, mentre si poteva fare ieri. Se come oggi si è trovata una sintesi su ulteriori punti, oltre che sul quesito, da tutte le forze al tavolo, nulla vieta di andare avanti. Le modifiche si fanno solo con accordo unanime del Consiglio, banco di prova sarà il voto dei 2/3 per la procedura d’urgenza.

Roberto Ciavatta, Rete

Al tavolo istituzionale si è convenuto sull’eliminazione del ballottaggio, sull’introduzione di consultazioni tra prima o seconda lista, come previsto dal referendum, e sulla richiesta di integrare la riforma con altri elementi sentiti da alcune forze politiche. Abbiamo trovato una linea comune e fatto emendamenti, fa sorridere che per qualche forza servano due mesi per presentare due emendamenti e che diversamente sulla vendita Npl si è dovuto procedere immediatamente… Mettiamo in votazione la legge con procedura d’urgenza perché è nostro dovere, non aspettiamo settembre.

Alessandro Mancini, Ps

Il gruppo socialista è d’accordo per la procedura d’urgenza e daremo il nostro voto. Il tavolo istituzionale ha certificato la possibilità di concludere l’iter normativo della legge elettorale in questa sessione, siamo soddisfatti e lo è sicuramente il 60% dei sammarinesi che si sono espressi per modificare la legge elettorale. Per una volta, la politica ha dato risposte nei tempi e modi corretti. Ringrazio i colleghi di maggioranza e opposizione che, malgrado le difficoltà, sono riusciti a venire alla condivisione. Spiace che ci siano alcune forze che per questioni di lana caprina cerchino ancora di mettere bastoni tra le ruote.

Iro Belluzzi, Psd

Il Psd in prima fila per il referendum, per ripristinare le giuste regole del gioco durante le elezioni, perché in aula ci fosse il più possibile rappresentanza e il Consiglio si ricollegasse al paese. In questi giorni i lavori sono stati estenuanti per tutte le forze, si è voluto intervenire anche sul pdl della maggioranza dove si andranno a determinare elementi con fondatezza e che incontrino il desiderio del corpo elettorale. Riaffermo il voto favorevole per approvare la riforma elettorale, devo purtroppo registrare fibrillazioni sul percorso di adozione del pdl definito in Udp, fibrillazioni che nascono dalle solite forze politiche. Non vorrei che questo governo cadesse sulla legge elettorale.

Giovanna Cecchetti, Gruppo misto

Votemo la procedura d’urgenza, è opportuno dare risposte in tempi rapidi se c’è condivisione. Andiamo a rafforzare la rappresentatività.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd

Dire che oggi è stato un giorno difficile è poco. Sotto aspetto contenutistico si è trovata la quadra su alcuni aspetti. Sulla pre-dichiarazione che indichi in modo vincolante le liste con cui ci si unirà se non si raggiungerà al 50%+1 delle preferenze. Proponiamo poi che la legge di maggioranza sia tenuta attiva e portata in seconda lettura a settembre, pronti a votare la procedura d’urgenza sul pdl governo e poi a proseguire il lavoro sulla legge.

Gian Matteo Zeppa, Rete

Questa legge elettorale dà risposta al 60% di cittadini che hanno votato favorevolmente il referendum e aggiungo anche al 40% che ha votato contro, darà risposta alla riforma elettorale con tutti i distinguo. Mi auguro che si rientri tutti nell’ottica che la prossima legislatura non sarà gioco forza normale, dovremo salvare il paese tutti quanti, anche categorie e sindacati, tutti devono iniziare a fare squadra.

Marco Gatti, Pdcs

Il consigliere Morganti rileva la complessità della legge elettorale, in questi giorni il tavolo istituzionale ha lavorato sui nodi principali posti all’attenzione dell’Aula. Il primo necessita di recepire il quesito, altri sono sollevati dal Pdl della maggioranza. Oggi la risposta principale del Cgg è quella attesa dai cittadini che è la votazione della procedura d’urgenza del pdl sui punti oggetto di accordo politico. Se poi la maggioranza ritiene di mantenere il suo pdl, se vi possono essere precisazioni ulteriori all’accordo odierno, credo le forze politiche non possano esprimere parere contrario.

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