E’ stata ratificata con 35 voti a favore, 5 contrari e 5 astenuti. Il report di San Marino News Agency.
SAN MARINO – All’indomani dei lavori notturni che hanno portato alla nomina di presidente (Matteo Ciacci, C10) e dei membri della commissione di inchiesta “su presunte responsabilità politiche o amministrative che hanno coinvolto Banca Cis e sulle crisi bancarie”, la seduta odierna riprende il dibattito già avviato del comma 6, relativo alla ratifica della Convenzione fra Congresso di Stato e Alutitan. I consiglieri di minoranza di Rete, Adele ed Elena Tonnini, esprimono la loro contrarietà per una convenzione che, secondo loro, introduce deroghe alle normative vigenti e si traduce in “un’estrema discrezionalità” del governo nei confronti di aziende che gli impongono degli “ultimatum”. “Il governo non deve fare una convenzione ad hoc- mandano a dire- ma una legge che dia alle aziende stessi diritti e opportunità”. Anche Iro Belluzzi del Psd esprime le sue perplessità per le deroghe alla legge concesse attraverso la convenzione, al contrario Marina Lazzarini, Psd, sottolinea piuttosto l’importanza dell’andare incontro alle richieste di realtà economiche consolidate nel Paese come Alutitan. “Bene al credito agevolato e ai benefici fiscali con clausole di salvaguardia”, puntualizza. Nelle repliche, il Sds Andrea Zafferani torna ad illustrare i contenuti della convenzione, già presentati in Aula ieri notte. “Le cifre dell’investimento Alutitan: 9 mln di euro di investimento immobiliare, più 7 mln di euro in macchinari- spiega- il credito agevolato previsto di 13 mln di euro è un massimo, e si farà sulla base delle cifre precise che ci darà l’azienda ed è un dato per tutto l’investimento”. A fronte dell’investimento che porterà all’ampliamento dello stabilimento di Chiesanuova, è prevista inoltre l’assunzione di 40 dipendenti in 4 anni, di cui la metà sammarinesi o residenti. Infine, la convenzione tra governo e Alutitan viene ratificata con 35 voti a favore, 5 contrari e 5 astenuti.
L’Aula passa all’esame dei decreti delegati: sono ratificati i due provvedimenti presentati dal Segretario di Stato all’Industria Andrea Zafferani. Con 27 voti a favore e 10 contrari viene infatti ratificato il Decreto Delegato n.69 “Norme di semplificazione burocratica per le imprese”, con 28 a favore e 10 contrari; via libera anche al decreto delegato n. 72 “Modifiche all’articolo 21 del Decreto Delegato 25 giugno 2018 n.72 – Disposizioni in materia di credito agevolato a supporto delle imprese e all’articolo 68 della Legge 16 dicembre 2013 n.166 e successive modifiche – Imposta Generale sui Redditi”.
Per accordo dell’Aula, si procede poi all’esame delle istanze d’Arengo. Viene accolta all’unanimità l’istanza n. 11, sulla sicurezza stradale, “affinchè siano installati alla base dei guard-rail i Dispositivi Salva Motociclisti (DSM)”. Approvata anche l’istanza n.12, “Affinché siano adottate soluzioni idonee a superare il degrado e a valorizzare la zona del Piazzale ex Stazione nel Castello di Città”.
Respinte invece le altre istanze esaminate: la n. 1, “perché sia assicurata la fornitura idrica agli appezzamenti di terreno pubblici assegnati ad uso orto”, e le 5 istanze d’Arengo relative a monumenti e lapidi celebrative. Di queste ultime, 4 vengono respinte all’unanimità: l’istanza n.2 “per la rimozione del monumento, sito in località Montelupo, dedicato ai militari Gurkha”; la n. 4 “per la rimozione della lapide posizionata all’ingresso del Palazzo Pubblico in data 28 luglio 1954”; (Istanza n.4); per il posizionamento di una nuova targa al monumento delle vittime del bombardamento del 26 giugno 1944 sito in Città in Contrada Omagnano; e la n. 8 “affinché venga riscritta la targa in ricordo delle vittime del bombardamento inglese del 1944 collocata presso la scuola di Serravalle”. L’istanza n.6 “per il restauro della lapide affissa sulla roccia sovrastante il campo sportivo di Borgo Maggiore”, viene comunque respinta con 39 voti contrari, 2 favorevoli e 1 astenuto.
I lavori si interrompono quando restano da esaminare due istanze d’Arengo: il comma sarà ripreso nella seduta di domani mattina.
Di seguito un estratto degli interventi.
Comma 6. Ratifica della Convenzione fra Congresso di Stato e Alutitan S.p.A. ai sensi dell’articolo 13 del Decreto Delegato n.72/2018 / 35 voti a favore, 5 contrari e 5 astenuti, convenzione ratificata
Adele Tonnini, Rete
Il convenzionamento è previsto dal decreto delegato n.72 del 2018 sul credito agevolato, già allora come movimento abbiamo sostenuto che la convenzione tra privato e governo è un fatto grave di per sé e segnalato le problematiche che potrebbe portare con organismi internazionali come il Greco. In Aula ci troviamo un contratto a tutti gli effetti tra il solo congresso di Stato e Alutitan di Chiesanuova. E’ una convenzione sullo stile di quella del polo della moda, ma almeno quella faceva capo ad un decreto su cui abbiamo potuto discutere. Oggi il contratto, stipulato secondo il famigerato articolo 13 del decreto del 2018, permette ad un privato di sottoscrivere una specifica convenzione sul credito agevolato con il congresso in deroga ai limiti previsti per legge. Per accontentare Alutitan oggi ci si inventa una modifica del decreto passato, attraverso un nuovo decreto, in ratifica in questo consiglio, che ha lo scopo di rendere possibile il cumulo di incentivi che era vietato per legge Igr, quindi va in deroga.
Con questa convenzione la discrezionalità politica del congresso è arrivata alla sua massima espressione che si esprime con il potere concessorio che avete sempre detto di voler combattere.
L’azienda si impegna ad assumere 40 lavoratori entro il 2024, ma sempre che ci siano figure disponibili e competenze adeguate all’interno delle liste. Basterebbe, in decreto, l’incremento del 20% della forza lavoro purché metà sia presa dalla lista di collocamento. Delle 40 unità, 20 dovrebbero essere sammarinesi, ma se l’incremento della forza lavoro è del 20%, il numero risulta molto minore, i sammarinesi sarebbero solo 8, a fronte dell’impegno di oltre 2 mln di euro che graverà sullo Stato. Il governo non deve fare una convenzione ad hoc, ma una legge che dia alle aziende stessi diritti e opportunità.
Iro Belluzzi, Psd
La convenzione è fatta in virtù della disperazione di un governo che non è stato in grado minimamente di creare norme che potessero creare un paese appetibile per gli investitori E derogando a tutte le norme e leggi, ho paura che l’asticella contrattuale del paese vada verso il basso. Nel momento in cui si va in deroga alle legge, passerà qualche tempo, ma si ripresenterà qualche imprenditore in cerca di vantaggi in deroga alle norme sottoscritte anche in questa legislatura.
Esecutivo e maggioranza subdoli, ci portano al ricatto morale per i lavoratori che lavorano in quell’azienda o che potrebbero essere assunti.
Elena Tonnini, Rete
Contestiamo il metodo che si è portato avanti, si sono create di fatto delle situazioni distorsive, con questa convenzione in particolare. C’è per esempio l’articolo dell’Alutitan che va sulla stampa e dà l’ultimatum al governo: se non esegue quello che viene chiesto si sposterà da San Marino. Viene fatto un vero e proprio ricatto. E’ normale che la proprietà tuteli i suoi interessi, ma non è normale sconvolgere l’ordinamento di un Paese e vanno a decadere i limiti dei ruoli, viene tutto rimesso nelle mani di un segretario di Stato o del congresso. Che figura facciamo anche con le imprese estere che vedono come a San Marino si possa ricattare il governo?
Marina Lazzarini, Ssd
Alutitan da almeno 8 anni attendeva questa espansione, è una realtà consolidata nel castello Chiesanuova. L’investimento complessivo ammonta a oltre 18 mln di euro con la costruzione di una nuova linea produttiva, le unità lavorative richieste in più sono 40 in 4 anni, delle quali almeno il 50% sammarinesi o residenti. Le nuove assunzioni inizieranno a settembre con le prime dieci persone. Realtà così sono preziose per San Marino e se decidessero di andarsene nei Paesi vicini troverebbero accoglienze anche migliori, la concorrenza è fortissima. Bene al credito agevolato e ai benefici fiscali con clausole di salvaguardia.
Repliche
Sds Andrea Zafferani Replica
Ci sono state considerazioni nel merito ma anche considerazioni politiche cui si deve rispondere. Un aspetto curioso: se l’articolo 13 del decreto prevede requisiti minimi di assunzione, non è che se un’azienda fa molto di più di quello previsto dal decreto non faccia piacere, o che se un’azienda ha un terreno suo non va considerato investimento anche quello. Poi le considerazioni sulla ratio dell’articolo13: ieri sera ho spiegato che ci sono grandi investimenti molto diversi tra loro su valore, tempistiche etc. Belluzzi e Tonnini dicono che ci metteremmo dietro al ricatto delle imprese: il fatto che un impresa deve cercare le condizioni per poter essere competitiva è un tema che il paese si deve porre, più che un ricatto lo chiamerei opportunità. E’ nostro interesse che gli investimenti significativi possano essere fatti a San Marino.
Le cifre dell’investimento Alutitan: 9 mln di euro di investimento immobiliare, più 7 mln di euro in macchinari. Il credito agevolato previsto di 13 mln di euro è un massimo, e si farà sulla base delle cifre precise che ci darà l’azienda ed è un dato per tutto l’investimento.
Alessandro Mancini, Ps
Nel merito della convenzione: qui non siamo contro l’investimento e i posti di lavoro, anzi salutiamo con favore che ci sia qualche imprenditore con tanto coraggio da investire nel nostro territorio. Il problema è che non si attraggono investimenti con regole ad personam. Giorno dopo giorno avete smantellato lo stato di diritto e creato incertezza negli imprenditori, avete fatto sì ce dalla sera alla mattina potevano cambiare le regole del gioco. Ed è una grande barriera per chi decide di fare investimenti, oggi ci sono regole domani altre. Bisogna creare regole uguali per tutti. Augusto Michelotti, Sds Territorio
Rispondo alla richiesta di informazioni sulla convenzione a carattere edificatorio, i calcoli degli oneri convenzionali che Alutitan dovrà pagare sono 134 mila euro per costruire quanto previsto dal piano particolareggiato, i costi per rotatoria da fare e marciapiedi e manufatto Aass nelle vicinanze dell’azienda hanno un importo di 428 mila euro. Le opere verranno realizzate dall’azienda sul terreno dello Stato e verranno utilizzate dallo Stato, le spese di indennizzo sulla realizzazione di tali opere pubbliche di 428 mila euro saranno scomputate dagli oneri convenzionali di 134 mila euro, dalla tassa di concessione dell’edificio, fino a un importo massimo di 294 mila euro.
Comma 8. Ratifica Decreti Delegati e Decreto – Legge:
• – Decreto Delegato 30/04/2019 n.72 Modifiche all’articolo 21 del Decreto Delegato 25 giugno 2018 n.72 – Disposizioni in materia di credito agevolato a supporto delle imprese e all’articolo 68 della Legge 16 dicembre 2013 n.166 e successive modifiche – Imposta Generale sui Redditi /ratificato 28 a favore, 10 contrari.
Andrea Zafferani, Sds Industria
Due argomenti del decreto, il primo riguarda i casi in cui è prevista la restituzione del contributo in conto interesse dello Stato per permettere la realizzazione di un investimento per macchinari, immobili, tecnologie… può capitare che l’investimento sia realizzato e finito, ma il piano di ammortamento dell’impresa può avere un orizzonte temporale lungo 10-20 anni. Con la norma precedente si aveva che, per esempio, anche se l’investimento veniva realizzato al quinto anno, se al 18° anno dall’investimento succedeva qualcosa- e l’azienda non riusciva a pagare la rata di finanziamento alla banca- questa era poi costretta a restituire tutto quanto, anche se l’investimento era stato realizzato. Stiamo quindi colmando un gap, non dando un beneficio. Si dice in sostanza che l’investimento può ritenersi consolidato in presenza di certe condizioni.
Sul cumulo del credito agevolato e della detassazione degli utili reinvestiti: per noi è importante per i grandi investimenti che questo utile beneficio della detassazione non sia reso impossibile per il credito agevolato che di fatto colma un gap. Questa è la ragione dei due interventi contenuti nel decreto.
Iro Belluzzi, Psd
Vedo un grosso rischio nell’approvare questo decreto, che si finisca nel caos in cui chi usufruisce di agevolazioni in più ambiti- come gli incentivi per l’occupazione- raggiunge l’obiettivo strutturale, ma non quello occupazionale. Mi sembra rischioso per l’amministrazione. Quando in realtà il progetto imprenditoriale si considera realizzato?
Andrea Zafferani, Sds Industria
Provo a rispiegarmi. Si parte da un imprenditore che vuole investire, fa domanda, ottiene il credito agevolato, va a finanziarsi da una banca e fa un piano di ammortamento che può durare 20 anni, diciamo 10. L’ampliamento dell’azienda, attraverso l’acquisto di un immobile avviene in 4/5 anni, allora l’investimento è realizzato, le persone occupate, motivo per cui lo Stato ha dato un finanziamento agevolato. Secondo la legge precedente, se all’anno 9° succede qualcosa e l’azienda non riesce a finanziare la rata, deve restituito tutto, pur avendo compiuto già l’ampliamento e assunto. Ciò porta l’azienda ad accantonare risorse per eventuali rischi, risorse che non può investire.