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Consiglio Grande e Generale: interventi urgenti a tutela del sistema finanziario

da Redazione

L’Aula approva all’unanimità, in procedura d’urgenza, il Progetto di legge. Il report di San Marino News Agency.

 

SAN MARINO – La sessione straordinaria del Consiglio grande e generale del 16 luglio si conclude con il via libera all’unanimità del Progetto di legge “Interventi urgenti a tutela della stabilità del sistema finanziario, garanzia dei Fondi Previdenziali e II variazione al Bilancio di previsione dello Stato per l’esercizio finanziario 2019” presentato dal Segretario di Stato per le Finanze Eva Guidi, unico punto all’ordine del giorno dei lavori, ed esaminato in procedura d’urgenza.

La condivisione dell’Aula giunge all’indomani dell’approvazione da parte della Commissione finanze, sempre all’unanimità, del programma di risoluzione sul Cis di Bcsm e come esito del lavoro del tavolo bipartisan che si è confrontato insieme a categorie, sindacati, Abs, Bcsm e ha portato all’attuale provvedimento. “L’obiettivo specifico del progetto di legge- spiega in Aula il Segretario di Stato Guidi- è quello di salvaguardare i Fondi pensione, sostenere gli interessi del risparmiatori e la stabilità del sistema economico e finanziario della Repubblica di San Marino, prevedendo l’intervento pubblico per la stabilizzazione finanziaria, come indicato dalla legge l4 giugno 2019 n.102, con il fine specifico di garantire e tutelare il Fondo di accantonamento Gestione pensioni ed il Fondiss, procedendo a una segregazione in un veicolo pubblico appositamente creato”. Guidi sottolinea poi il valore del “lavoro di sistema” e il contribuito di tutte le forze politiche sul provvedimento. “Questo- aggiunge- ci dà la possibilità di portare avanti oggi un percorso iniziato e il cui obiettivo era quello di tracciare una linea di collaborazione e di dare una risposta contingente al problema relativo alla situazione di Banca Cis, ma anche di delineare già una serie di interventi per risanare e sviluppare con tutte le forze interessate il nostro sistema bancario”.

Nel corso del dibattito, gli interventi dei consiglieri a livello bipartisan sottolineano la necessità dell’intervento previsto dal Pdl, di segregazione dei fondi pensione, e di procedere con azioni di responsabilità nei confronti di responsabili del dissesto finanziario, esprimono apprezzamenti infine sulla validità della soluzione proposta e sul metodo di lavoro di sistema portato avanti.

Di seguito l’estratto degli interventi del16 luglio.

Comma 1. Progetto di legge “Interventi urgenti a tutela della stabilità del sistema finanziario, garanzia dei Fondi Previdenziali e II variazione al Bilancio di previsione dello Stato per l’esercizio finanziario 2019”. Approvata la procedura d’urgenza, il Pdl viene accolto all’unanimità.

Eva Guidi, Segretario di Stato per le Finanze

Questo Pdl si inserisce nel contesto degli strumenti di risoluzione delle crisi bancarie a tutela della stabilità del sistema finanziario, di cui alla legge 14 giugno 2019 n. 102. L’obiettivo specifico del progetto di legge è quello di salvaguardare i Fondi pensione, sostenere gli interessi del risparmiatori e la stabilità del sistema economico e finanziario della Repubblica di San Marino, prevedendo l’intervento pubblico per la stabilizzazione finanziaria, come indicato dalla legge l4 giugno 2019 n.102, con il fine specifico di garantire e tutelare il Fondo di accantonamento Gestione pensioni ed il Fondiss, procedendo a una segregazione in un veicolo pubblico appositamente creato.

Al di là dei dettagli illustrativi, mi fa piacere sottolineare come il presente progetto di legge è stato svolto con un lavoro di sistema cui hanno contribuito tutte le forze politiche, come effettuato nel percorso di approvazione della legge sulla risoluzione bancaria. Questo ci dà la possibilità di portare avanti oggi un percorso iniziato e il cui obiettivo era quello di tracciare una linea di collaborazione e di dare una risposta contingente al problema relativo alla situazione di Banca Cis, ma anche di delineare già una serie di interventi per risanare e sviluppare con tutte le forze interessate il nostro sistema bancario.

Per poter raggiungere l’obiettivo della salvaguardia e garanzia del nostro pilastro pensionistico viene costituita una società per azioni denominata “Veicolo Pubblico di Segregazione Fondi Pensione S.p.a.” con un capitale sociale iniziale fissato in 77 mila euro suddiviso in 77 azioni ordinarie nominative del valore nominale di mille euro. II capitale sociale è interamente sottoscritto dall’ Ecc.ma Camera che è autorizzata a conferire le risorse necessarie alla costituzione della società; a tal fine si procede alla II Variazione al Bilancio dello Stato per l’esercizio finanziario 2019, relativamente all’adeguamento dello stanziamento previsto sul capitolo 6360 “Sottoscrizione quote e partecipazioni azionarie” ed il contestuale aumento del disavanzo di bilancio.

In applicazione del provvedimento di risoluzione di Banca Centrale della Repubblica di San Marino, predisposto ai sensi della legge 102/2019, al Veicolo Pubblico di Segregazione Fondi Pensione S.p.a. viene trasferito il Fondo di accantonamento gestione Pensioni di cui al primo pilastro, il Fondiss, di cui al secondo pilastro, e i rapporti giuridici attivi della Banca Cis, così come identificati dal provvedimento di risoluzione stesso. Tali fondi pensione detenuti dal Veicolo Pubblico sono coperti da garanzia dello Stato. Inoltre, la norma dispone che ai fini contabili il veicolo pubblico iscriva a bilancio le attività al loro valore nominale e l’eventuale perdita di valore viene contabilizzata al momento dell’effettivo realizzo. AI Veicolo Pubblico viene anche trasferita, in deroga all’articolo 12 della Legge n. 102/20 19, ed al fine di ridurre l’impegno complessivo in capo allo stesso, la titolarità delle azioni di responsabilità attivate dal Commissario straordinario prima dell’avvio del programma di risoluzione. E’ un passaggio ineludible, nel momento in cui lo Stato va a prendersi il gravoso onere di intervenire e per riuscire a garantire i fondi pensione, deve essere certa l’azione di responsabilità, per capire eventuali responsabilità di dissesto e chi è chiamato a risponderne. Nel provvedimento di risoluzione di Banca Centrale della Repubblica di San Marino è previsto altresì l’intervento degli istituti di credito per la cessione di attivi e passivi della banca oggetto di risoluzione con riguardo esclusivo alle quote del fondo chiuso istituito ai sensi del Decreto Legge n.72/2013, ad essi la norma riconosce alcuni sgravi fiscali.

Gli sgravi sono utilizzabili dai beneficiari nelle seguenti modalità: a) compensazione di imposte b) compensazione delle ritenute di cui al Titolo VII della Legge 16 Dicembre 2013 n, 166 e successive modifiche che sono a carico dell’Istituto di credito quale sostituto d’imposta; c) compensazione dell’imposte di registro, ipotecarie, di trascrizione, di voltura, catastali e di bollo; d) compensazione versamento dei contributi previdenziali per quei dipendenti di Banca Cis che vengono reimpiegati presso gli stessi Istituti di credito che partecipano all’operazione, risultando pertanto tali contributi a carico dello Stato. Al fine di agevolare la migrazione dei rapporti giuridici verso gli Istituti. di credito che partecipano all’operazione oggetto del provvedimento di risoluzione di Banca Centrale della Repubblica di San Marino, il progetto di legge prevede inoltre misure di semplificazione degli obblighi procedurali previsti per l’assolvimento dell’adeguata verifica. I correntisti che hanno portato avanti e completato le fasi di processo di adeguata verifica non dovranno ripeterla.

E’ una risposta di sistema quella che oggi viene data alla risoluzione di crisi di Banca Cis, anche se gli strumenti introdotti con la 102 del 2019 sono applicabili a tutti i soggetti che si trovano nelle medesime condizioni. Ma oggi è una risposta di sistema quella che viene data. Tutte le parti interessate sono state chiamate a intervenire, il governo delle forze politiche di maggioranza e opposizione, Bcsm, Aif, sistema bancario, Consiglio di previdenza e Comitato di gestione di Fondiss. L’auspicio è che si giunga presto al sistema bancario ristrutturato, impegno a cui sono chiamate le banche, per essere alleggerite dagli Npl, con assetti rinforzati e nuovi progetti di sviluppo. Questa rappresenta la prima fase di partenza per il rafforzamento il nostro sistema bancario. Su altri punti si sta lavorando, per poter aprire il nostro sistema nei confronti dell’esterno, mi auguro in tempi brevissimi si proceda all’avvio e concretizzazione del progetto Npl di sistema. Si auspicano anche percorsi di aggregazione su base volontaria, potranno esserci provvedimenti per favorire su base volontaria il rientro di capitali. Su questa base possiamo intravvedere il percorso di risanamento e sviluppo del nostro sistema finanziario, cui siamo tutti chiamati a partecipare.

Roberto Joseph Carlini, Ssd

Il progetto di legge che andiamo ad analizzare oggi, e spero a votare ed approvare, nel più breve tempo possibile, è complementare rispetto a un altro atto molto importante che è stato disposto e approvato ieri sera in Commissione finanze, ossia il progetto che Banca centrale ha presentato della risoluzione, a norma degli articoli 14 e 15 della legge che abbiamo approvato non più tardi di qualche mese fa, la legge 102 del 2019.

Questo progetto di legge va in qualche modo a completare e integrare e si rende necessario per poter procedere così come prevede l’articolo 4 della legge 102, che prevede la copertura finanziaria qualora lo Stato sia chiamato a partecipare, e comunque intervenire a norma della legge, e contiene un altro aspetto secondo me molto più rilevante dal punto di vista sostanziale, ossia la segregazione dei fondi pensione, e quindi l’istituzione di questo veicolo pubblico. Un veicolo pubblico è necessario anzitutto per tutelare i fondi pensione. In questo modo infatti lo Stato interviene con la soluzione migliore e più semplice, proprio perché, così facendo, si va a garantire l’intero panorama delle passività contenute nel Cis che, per buona parte poi, saranno traslate nelle altre banche di sistema, e i fondi pensione, che sono garantiti e che appunto lo Stato si impegna a liquidare. Il progetto è la soluzione migliore, le altre che si erano prospettate, come la vendita, che noi auspicavamo, non si è potuta perfezionare, per questo si è arrivato al momento che o era la Lca o l’applicazione della legge che abbiamo varato qualche mese fa.

Francesco Mussoni, Pdcs

Voglio spiegare il perchè una forza di opposizione come la Dc ha deciso volontariamente di stare al tavolo e di sostenere l’azione di un governo che non c’era e di una maggioranza che non riusciva a produrre azioni a tutela dei risparmiatori, dei correntisti, dei dipendenti del sistema bancario. E’ il motivo per cui noi ci siamo seduti ad un certo punto al tavolo, pur essendo all’opposizione e avendo attaccato da oltre due anni la modalità di gestione Cis e la modalità di gestione delle istituzioni preposte alla tutela del sistema bancario. Ci siamo messi comunque a fare sistema. Lo si può fare in vari modi, noi riteniamo che per salvaguardare il sistema sia stato necessario sedersi al tavolo con le parti sociali. Ma una riflessione politica va fatta: di fronte all’incapacità, alla non forza nel gestire situazioni che si protraggono negli anni, alla complessità della situazione, sicuramente senza l’atteggiamento propositivo delle forze di opposizione oggi non saremmo qua e non avremmo gestito questo dissesto. Questa legge l’approviamo perché nel nostro sistema c’è stato un dissesto bancario di portata enorme. E’ giusto si faccia chiarezza e ci siano azioni di responsabilità, è giusto che si approvi quanto prima la Commissione d’inchiesta politica, c’è questa lettura nei ragionamenti che oggi dobbiamo fare. Poi che il sistema bancario si sia dimostrato maturo in questo frangente e che le parti sociali e politiche siano state allo stesso tavolo è un passaggio politico che pone le premesse per passaggi politici futuri per la tenuta del Paese. Voglio sottolineare la bontà del provvedimento e del percorso fatto con queste spiegazioni, se no rischiamo di creare confusione.

Gian Carlo Capicchioni, Psd

Su questo Pdl non posso che essere favorevole, dà una risposta concreta, per salvaguardare fondi pensioni e Fondiss, però arriviamo sempre quando abbiamo l’acqua alla gola, anzi quando siamo sott’acqua. Oggi portiamo questo provvedimento perchè il 21 scade il blocco dei pagamenti ma ancora non abbiamo il quadro definito della situazione, cosa succedere della banca, cosa se ne farà, Per correntisti e risparmiatori di Cis si dice che fino a 100 mila euro di risparmi i conti andranno trasferiti in altre banche, ma ci vorrà un po’ di tempo, non glieli daranno già lunedì. Siamo ottimisti se diciamo che tra un mese li potranno avere. Poi cosa succede per chi ha risparmi per oltre 100 mila euro? Carlini parla di conversioni in obbligazioni, ma di chi? Della banca, del veicolo che verrà creato? Abbiamo perso già sei mesi e la pantomima della vendita della banca si è dimostrata inconsistente e ha creato questa situazione, oggi dobbiamo dare una risposta veloce per pensionati e correntisti. Il quadro andrebbe dipinto in maniera complessiva e in breve tempo.

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Do atto che per la prima volta in tre anni di legislatura si è potuto lavorare a sistema. Abbiamo una banca in dissesto, per cui si deve adottare un’azione di risoluzione. Oggi dobbiamo trasferire tranquillità ai risparmiatori e ai lavoratori, sicurezza al sistema bancario per poter continuare in modo credibile. Ieri si è conclusa la Commissione finanze con una decisione storica che, è vero, impegnerà le risorse del nostro bilancio per tanti anni. Oggi si apre una fase storica dal punto di vista di sistema per le questioni economiche, ma deve aprirsi una pagina storica nuova di come si approcciano le questioni del nostro Paese. L’esperienza vissuta in questi due anni e mezzo non può essere quella con cui interpretiamo il futuro del nostro Paese. Nello stesso tempo dovremo avere la forza di trasferire alla cittadinanza la spiegazione del perché si è dovuto intervenire in quel modo, perché in quell’istituto vi erano 110 mln di euro di fondi pensione, i soldi di tutti. Ci dovranno essere azioni di responsabilità. Ma era importante intervenire secondo logiche di sistema.

Roger Zavoli, Rf

Oggi portiamo in Aula un’importante provvedimento che dà sostegno al sistema finanziario e bancario di San Marino, dove tutti gli attori hanno collaborato per la risoluzione di una crisi bancaria. Mi fa piacere trovarsi in clima politico ‘surreale’ dove c’è stata la volontà da parte di tutti di compattarsi per favorire correntisti e dipendenti e limitare esborsi da parte dello Stato. Ma chi vuole attribuire colpe al governo sul dissesto Cis, mente sapendo di mentire.

Alessandro Bevitori, Ssd

Il nostro sistema si deve adeguare a livello normativo per dare una risposta di sistema. Voglio evidenziare il clima e l’approccio che ci è stato in questi mesi per addivenire alla risoluzione della grave crisi che ha coinvolto banca Cis, dove necessitava una risposta di sistema. Tutte le forze politiche e parti sociali e categorie si sono messe a disposizione sotto la guida tecnica di Bcsm per giungere alla migliore soluzione possibile di una crisi bancaria.

Marco Gatti, Pdcs

Una serie di fatti avvenuti in questi anni, sotto una determinata gestione di Banca centrale, hanno fatto sì che i controlli che dovevano esserci non ci sono stati e oggi a pagare le conseguenze di un dissesto bancario sarebbero stati i correntisti. Le ragioni per cui la Dc si è messa al tavolo è funzionale a questo, che i correntisti potessero trovare una soddisfazione che andasse oltre il limite di garanzia previsto dall’ordinamento. La scelta portata nel parlamento è stata quella di dare protezione anche a depositi superiori i 100 mila euro, ma deve avvenire con la procedura che stiamo discutendo. Seconda motivazione è per i dipendenti, anche loro non hanno responsabilità per il dissesto finanziario. E se si fosse arrivati alla Lca, i posti di lavoro sarebbero andati persi. Oggi non andranno persi tutti i posti di lavoro, si potrà lavorare per la ricollocazione di chi è in esubero, ci sarà un sistema bancario che interverrà. La Lca sarebbe costata meno allo Stato, ma molto ai correntisti. Stiamo lavorando in questi minuti a proposte di emendamento perchè l’allegato del Veicolo è arrivato poco tempo fa.

Sono convinto che se il paese viene gestito in modo diverso dalla gestione Savorelli-Grais sul sistema finanziario, c’è possibilità di recuperare quello che abbiamo buttato dalla finestra in questi anni, ma va fatto con preparazione. Su questo Pdl abbiamo lavorato troppo in fretta, avevamo tempo per fare passaggi più meditati e l’abbiamo sfruttato male, è una responsabilità che do all’esecutivo, anche oggi siamo all’ultimo giorno utile per fare una legge indispensabile perchè tutto il lavoro fatto prima non fosse vano. Il mio invito è di andare speditamente alle poche modifiche da valutare insieme al progetto e che il paese abbia un esecutivo più capace di quello attuale.

Stefano Palmieri, Rf

Volontà di fondo è di tutelare tutti i risparmi del sistema finanziario. In altri Stati qualcuno ha perso i propri depositi nelle medesime condizioni, la scelta fatta da tutta l’Aula e dal governo e da Bcsm è invece quella di tutelare i depositi. Se ritardo c’è stato è perché si è voluto valutare tutte le possibilità, inclusa quella di una possibile vendita. Poi si è pensato a tutelare piccoli e grandi risparmiatori, a creare un veicolo in grado di farsi carico di tutti i crediti, magari con un’azione di recupero più efficace. Tutti insieme abbiamo valutato come indispensabile l’onere per salvaguardare sistema e paese, con la speranza che situazioni del genere siano evitate e che gli organi di controllo compiano il loro dovere, intervenendo prima che le crisi siano irreversibili.

Dalibor Riccardi, Gruppo Misto

L’intervento è stato fatto da tutta l’aula con responsabilità, esclude il bail in, garantisce i depositanti, garantisce i fondi pensione e dà risposta sulla gestione delle risorse umane interne all’istituto di credito. Per questo noi del gruppo misto e dell’opposizione abbiamo cercato di sederci al tavolo in modo responsabile. Il dissesto ascoltato ieri in commissione finanze non deriva dalla gestione degli ultimi anni, ma da una gestione di lungo tempo, in cui segnalazioni e controlli sono stati carenti.

Le vigilanze che si sono susseguite negli anni venivano rimosse e non erano nelle condizioni di fare il loro lavoro, ma se avessero potuto intervenire, non si sarebbe arrivati a una situazione di dissesto.

Marco Nicolini, Rete

Le preoccupazioni per il nostro istituto c’erano da molto tempo, eppure la stragrande maggioranza dei dipendenti avevano lasciato i propri risparmi in istituto e non hanno mai fatto mancare la propria lealtà aziendale. Da sei mesi a questa parte, all’impaccio è subentrato lo smarrimento. All’interno del Cis ci sono dipendenti più o meno meritevoli, quelli che un minuto prima del blocco sono riusciti a portar via i loro soldi, poi ci sono gli avvinghiati alla proprietà che hanno goduto di privilegi per anni, ma la grande maggioranza dei dipendenti Cis è fatta di persone normali che hanno sempre lavorato onestamente, per questo li ringrazio nella speranza si trovi la maniera tutti insieme di stare a galla.

Federico Pedini Amati, Mdsi

Io sono molto arrabbiato. Il commissario Bonfatti ci ha detto che dentro il Cis mancavano capitali e soldi e nessuno dei proprietari e soci è intervenuto, ora il Cis è cotto. Sono state fatte ora denunce in tribunale, ma quando denunciavamo il caso titoli non si faceva nulla. Oggi il risultato è sotto gli occhi di tutti e a pagare sono i cittadini sammarinesi. Vi va bene? Se una società privata perde dei soldi ne rispondono i proprietari, non lo Stato. E su questo anche ieri in Commissione finanze segreta mi sono battuto per inserire passaggi per attivare azioni di responsabilità verso soci e amministratori immediatamente. Non è possibile si faccia finta di niente. Devono pagare soci e amministratori, come? Aggrediamo i patrimoni e i capitali di queste persone. In questo caso c’è un furto acclarato ai danni di un paese intero e un tribunale deve fare luce, un processo del genere non può essere prescritto. E dobbiamo vigilare affinché i processi siano compiuti.

Roberto Ciavatta, Rete

Lo Stato era già garante fondi pensione, c’era già la relativa legge, anche con l’Lca i 105 mln di euro i soldi li avrebbe messi lo Stato. Se diamo informazioni errate non facciamo bel servizio. Poi qualcuno ha detto ci vorranno mesi per riavere le somme dei corretisti, ieri Bcsm ha detto che ci vorranno solo due settimane. E’ vero che si è perso troppo tempo. Certo dovevate valutare l’istanza di vendita fino alla fine, ma dalle interlocuzioni di Bcsm è emerso che il venditore era opaco nella sua compagine, ricorda molto Ali Turki.

La risoluzione è un atto straordinario e la risposta a una banca gestita in modo straordinario ed è scandaloso che alcune parti politiche dicano che potevano esserci altre soluzioni. E’ un tentativo di cura non indolore, costerà a tutti, il problema è che i vertici hanno potuto gestire in modo illecito la banca, si va dall’appropriazione indebita alla truffa, fino a fare di quella banca un buco di cui non interessa più a nessuno. Hanno agito indisturbati per 10 anni, ogni volta che la vigilanza è andata in quella banca è stata messa sotto pressione e ogni volta cambiava Bcsm. Serve, e l’abbiamo messa in campo, una commissione di inchiesta. L’altra soluzione possibile era la Lca ma sarebbe costata di più sia alle banche che allo Stato e avremmo fatto un bail in pagato anch’esso dallo Stato. Il primo passo per ridare fiducia: togliere il dovuto a chi ha reso più povero ogni cittadino sammarinese. Nel frattempo dobbiamo fare qualcosa: portare avanti il memorandum e le intese con Bankitalia.

Luca Boschi, C10

Lo stato d’animo in questo dibattito è contrastato, da una parte c’è soddisfazione per come è stata gestita la fase finale della vicenda e per il fatto che politica, Banca centrale, parti sociali ed economiche sono riuscite a fare squadra. Ma c’è anche l’amarezza perché speravamo che il problema non fosse così importante e perché ancora una volta sono le casse dello Stato a rimetterci. Questo provvedimento ha alcuni obiettivi condivisibili: la tutela dei risparmiatori, all’interno dei risparmi c’è stato un occhio di riguardo verso i fondi pensione, che sì per legge erano già tutelati, ma qualche preoccupazione c’era ed è stata smentita con la collaborazione delle forze sociali. Poi c’è la tutela dei dipendenti, circa una novantina di dipendenti e famiglie, è chiaro che la politica deve farsi carico del futuro di questi cittadini. Questi tre obiettivi si è cercato di raggiungerli con il minor impatto possibile sui conti dello Stato e poi c’è stata attenzione a rendere liquidi almeno in parte i depositi dei risparmiatori in Cis che almeno da sei mesi vedono i loro conti non accessibili. Ma San Marino non può permettersi un fallimento di banche all’anno, è importante individuare responsabilità e far partire azioni di responsabilità, su cui siamo tutti d’accordo. Andiamo anche a fare la commissione di inchiesta, ma non facciamo sentenze prima dei processi. Il ritardo, se vogliamo, è almeno decennale. Ma non si può permettere che la banca arrivi a certi risultati senza che sia bloccata dagli organismi di pertinenza. Sicuramente qualcosa non ha funzionato.

Alessandro Mancini, Ps

Da una parte c’è soddisfazione per aver scritto norme non previste dal nostro ordinamento, per un percorso fatto con condivisione e collaborazione e nell’interesse di tutti gli attori e tutto questo va messo in positivo. Ma credo la soddisfazione sia subito archiviata, se pensiamo a quello che poteva essere evitato e a tutte le denunce che l’opposizione ha fatto in due anni e mezzo di legislatura, se pensiamo a tutte le volte che vi abbiamo detto ‘fermatevi’ e a tutti i dissesti portati qui in aula che nulla c’entrano con questo dissesto (Asset è un topolino al confronto). Il provvedimento per il Cis è indispensabile, la Lca avrebbe avuto effetti più devastanti non solo sui risparmiatori ma anche sul nostro sistema che non poteva permettersi un’altra crisi bancaria.

Il provvedimento da una parte tutela i risparmiatori, dà risposte immediate fino a 100 mila euro, ma tutela anche l’eccedenza. Dà poi la possibilità agli investitori istituzionali, quali i fondi pensione, di poter recuperare quanto disposto in quella banca. Mancava il motore per come recuperare quegli investimenti, facile scrivere regole, difficile mettere la benzina affinché si trovi modo di attuarle. I fondi pensione verranno alimentati da smobilizzo e vendita Npl di Banca cis, con supervisione dello Stato e di Bcsm, è il vero elemento di novità e garanzia, protezione e stabilità del sistema pensionistico ma anche bancario. Queste le differenze rispetto al quadro che c’era prima. Poi ci sono tutta una serie di elementi: recuperare quanto più possibile, in ogni modo e sede, verso chi ha provocato il dissesto finanziario di questo istituto. Il mio auspicio è che con questo Pdl si prenda coscienza di tutto quello che non ha funzionato in questi anni. Certe parti dell’amministrazione erano al servizio di parti che non dovevano essere. Oggi abbiamo la fortuna di avere una Bcsm che ha interpretato questo difficile momento e ha supportato le scelte che la politica doveva fare. Ma non basta: dobbiamo fare una serie di azioni affinché quello che è successo non succeda mai più.

Giovanna Cecchetti, Gruppo Misto

Il Pdl si è avuto grazie alla disponibilità di tutte le forze politiche che ha potuto scongiurare scenari inquietanti quali la Lca. Da una parte si cerca di attuare un quadro normativo il più tutelante possibile ,ma allo stesso tempo si dà un segnale alla proprietà e ai soci, che non si può fare dentro le proprietà quello che si vuole e chi avrà determinate responsabilità sarà raggiunto da azioni di responsabilità. La colpa è anche di chi doveva controllare e non lo ha fatto. La commissione di inchiesta verificherà se tra la politica ci sono responsabilità. L’opposizione ha abbandonato il proprio orticello per il bene del Paese e questo è il motivo che ci ha visto impegnati in questo frangente. Non solo commissione d’inchiesta, ma anche il tribunale ora facciano luce su quanto avvenuto in questo istituto, sul perchè si è arrivati a questo dissesto. E’ finita l’epoca degli impuniti.

Iro Belluzzi, Psd

Sappiamo quali saranno i costi in capo alla comunità per garantire i depositanti Cis, ma non dobbiamo dimenticare di non parcellizzare ogni volta una situazione. Dobbiamo continuare a garantire tutti coloro che hanno perso denaro in funzione di crisi bancarie reali o indotte, penso allo Smi, a chi detiene azioni subordinate in Asset. La Repubblica di San Marino ce la potrà fare solo se il sistema paese riuscirà a disegnare le traiettorie per far ripartire l’economia, cosa che non sta avvenendo.

Matteo Ciacci, C10

Quando parliamo di un dissesto bancario è ovvio che non si può essere soddisfatti, è ovvio che sussistono responsabilità e come C10 e maggioranza, e anche come opposizione, si è detto con forza e codificato a livello normativo che queste responsabilità devono emergere. Questo però non ci deve portare a dover creare dei colpevoli per qualcuno e non per qualcun altro. Sappiamo che governo e maggioranza hanno fatto le cose in maniera chiara per tutti gli istituti di credito. Probabilmente è doloroso per il nostro stato mettere mano alle banche, ci sono poteri forti da fronteggiare, ma abbiamo sempre agito quando si doveva agire. E abbiamo avviato azioni di responsabilità anche sul Cis. Era l’unico percorso possibile. Ora il tema sarà ricostruire il sistema bancario finanziario, al netto di banca Cis, c’è l’esigenza di individuare i prossimi step. Nessuna banca si salverà da sola e può ragionare entro 60 kmq, né può lavorare in un circolo vizioso interno. Ora lo step è il progetto Npl, quello successivo è riallacciare il rapporto con Bankitalia e ottenere un bazooka di liquidità per rilanciare il sistema bancario e finanziario. Abbiamo scavalcato quegli scogli che non ci consentivano di guardare in prospettiva. Noi siamo stati i primi a chiedere azioni di responsabilità. Ora ci aspetta una sfida importante, dobbiamo affermare con forza che un sistema di sviluppo c’è e dovremo condividerlo con attori economici e di vigilanza, con una politica forte. Roberto Giorgetti, Rf

Con la chiusura del dissesto banca Cis, il Paese chiude un cerchio, siamo tornati alla situazione del pre-1999 quando c’erano solo le 4 banche storiche. Da quell’anno è partita la stagione della piazza finanziaria e dopo quasi 20 anni siamo tornati al punto di partenza. Non senza danni. E’ vero che quella stagione inizialmente ha determinato un periodo in cui sembrava che le risorse finanziarie e di bilancio e le possibilità fossero illimitate per il Paese, tutte cose pagate poi a caro prezzo rischiando la nostra stessa sovranità. Oggi chiederemo il cerchio con questo Pdl, con la commissione d’inchiesta, con una serie di tracce pesanti per tutta la collettività sammarinese. Bisogna ragionare ora con Italia e Ue, diversamente, una sorta di autarchia nei nostri 60 kmq ci poterà a scelte dolorose. Oggi in Aula arriva un provvedimento che prevede un soggetto che dovrebbe recepire e salvaguardare i fondi pensioni. Si delinea una via di uscita che di fatto si articolava su tre scelte: la vendita di banca Cis, la Lca, infine un percorso terzo, messo a punto in fretta. Ci sarà tutela assoluta per chi ha depositi bancari fino a 100 mila euro, per chi ne ha di più saranno messe in campo altre forme di tutele. Evitiamo così un contraccolpo pesantissimo all’intero nostro sistema bancario, alle altre banche. Stiamo mettendo in campo un percorso complessivo che va a salvaguardare tutte le altre banche e va ribadito. Il discorso dei dipendenti: concordo con il consigliere Nicolini, hanno avuto un comportamento impeccabile in questi mesi e si trovano comunque davanti ad un orizzonte lavorativo incerto. Si dovrà in ambito istituzionale tentare di dare una prospettiva a queste persone. Non è a costo zero per lo Stato. Banca Cis non scomparirà ma diventerà un soggetto che dovrà occuparsi della gestione degli Npl di tutto il sistema, un modo per liberare le banche sammarinesi da elementi che appesantiscono la loro attività. Abbiamo messo in campo un percorso e un metodo che sta portando a dei risultati finalmente positivi che possiamo spendere per riacquistare la fiducia dei sammarinesi nel loro paese e per rilanciare il sistema bancario e finanziario.

Alessandro Cardelli, Pdcs

Banca Cis si sarebbe potuta trovare in una situazione migliore, se presa in tempo poteva comportare una situazione meno negativa per la collettività. Se ci fosse stata una Banca centrale diversa in questi ultimi due anni si poteva avere una situazione differente? Come ha detto da tempo l’opposizione, si sono innescate situazioni poco chiare, come l’operazione titoli. Questo governo ha una enorme responsabilità politica fino alla fine dell’anno scorso su scelte di gestione del sistema bancario, fino alla Segreteria Celli.

Il provvedimento di oggi è un messaggio di fiducia per il sistema bancario, nelle condizioni di Cis non ci potevano essere altre possibilità. L’opposizione ha dimostrato una grande responsabilità. Il rammarico è che con una gestione più oculata e la supervisione del Ccr e del governo, ad una situazione così grave di dissesto non si sarebbe arrivati. Se il governo avesse coinvolto tutti gli attori datoriali, forze sociali e di opposizione, non ci saremmo trovati in questa situazione. Con la nuova Segreteria è cambiato molto, ma le responsabilità politiche della maggioranza su tutto il sistema finanziario sono evidenti.

Giuseppe Maria Morganti, Ssd

Mi auguravo che lo scarico di responsabilità non fosse così evidente negli interventi dell’opposizione. Ma un’analisi oggettiva deve essere messa in campo per capire cosa si è generato in 20 e più anni di disastri gestionali nelle banche. Le difficoltà non si sono create negli ultimi anni, la mancanza di controlli e di competenze hanno generato situazioni incredibilmente dannose. Il livello degli Npl nel nostro Stato è il più alto al mondo e non lo si può imputare alla politica. Chiaro oggi dobbiamo rimboccarci le maniche, perchè i problemi sono stati evidenziati e bisogna mettere in campo soluzioni razionali. La legge delle risoluzioni bancarie sono il nuovo strumento che è intervenuto in questo caso per evitare quanto si è fatto in altre crisi bancarie con il provvedimento di Lca, in questo caso si può salvare qualcosa. Questo veicolo è risolutivo della situazione: assorbe integralmente lo scompenso patrimoniale generato nel Cis. Attraverso il trasferimento di passività- fondi pensione e Fondiss- e di crediti non performanti. Mi auguro il trasferimento Npl in questo veicolo sia della migliore qualità perché potrebbe ridurre in maniera importante l’intervento dello Stato. E si potrà mitigare la rata con una buona gestione Npl.

In questa situazione tutti fanno la loro parte, la politica vada avanti così, è l’unico modo per affrontare problemi gravi.

Eva Guidi, Sds Finanze, replica

E’ un pdl intrinsecamente legato al provvedimento di risoluzione e va a concretizzare aspetti giuridici una volta che la norma entrerà in vigore. Obiettivo è il piano di risoluzione, la legge lo va a concretizzare e il lavoro portato avanti aveva la finalità di salvaguardare i depositi dei fondi pensione, senza dimenticare la tutela già prevista dall’ordinamento, ma da non tralasciare in questo percorso è l’avvio delle azioni di responsabilità. Ritengo fondamentale, dal momento in cui Stato entra con soldi cittadini a sostegno delle banche con i fondi pensioni, e necessario ci sia un’azione mirata per cercare eventuali responsabilità. Ringrazio per tutti i contributi e chiedo alle Loro Eccellenze una sospensione tecnica per approfondire gli emendamenti.

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