SAN MARINO – L’Associazione Sammarinese Protezione Animali, è venuta a conoscenza, tramite segnalazioni alquanto indignate da parte di cittadini, dell’ingresso in territorio sammarinese del Circo con animali Busnelli Niuman, che nei prossimi giorni, proporrà spettacoli con l’utilizzo di animali, quali zebre, tigri e canguri.
La prima considerazione da farsi è di tipo giuridico. San Marino al contrario dell’Italia, vieta gli spettacoli con l’utilizzo degli animali in base all’art. 282 bis del Codice Penale che punisce con l’arresto di secondo grado o con la multa, congiuntamente all’interdizione di primo grado dall’esercizio dell’attività commerciale o di servizio, chiunque organizza o partecipa attivamente a spettacoli o manifestazioni che comportino strazio o sevizie per gli animali.
Nel caso degli animali utilizzati nei circhi, e nello specifico riguardo ad animali esotici e selvatici, anche se nati in cattività, si configura una detenzione ed un utilizzo in condizioni incompatibili con la loro natura, cosa che rientra a tutti gli effetti nella sostanza dell’articolo di legge citato. L’art.282 bis del C.P. sammarinese punisce chiunque sottopone gli animali a comportamenti o fatiche insopportabili anche per le loro caratteriste etologiche ovvero senza necessità li detiene in condizioni incompatibili con la loro natura o particolarmente disagiate.
A San Marino non vi è una legge speciale che permetta l’attività circense con animali, a differenza dell’Italia dove purtroppo con legge n.337/1968 si permette l’attendamento di circhi con animali.
In Italia infatti tale attività è possibile in quanto l’art. 19 ter. intitolato – Leggi speciali in materia di Animali stabilisce che le disposizioni penali previste a tutela degli animali penale (art.544 bis e ss.) non si applicano ai casi previsti dalle leggi speciali in materia di caccia, di pesca, di allevamento di trasporto, di macellazione degli animali, di sperimentazione scientifica sugli stessi, di attività circense, di giardini zoologici.
Anche a San Marino la clausola della necessità inserita nella disposizione penale a tutela degli animali ha un implicito coordinamento con le leggi speciali in materia di animali che appunto permettono di compiere attività come la caccia, la pesca, l’allevamento, il trasporto e la macellazione di animali in deroga all’art. 282 bis. Tuttavia non essendovi nessuna legge speciale che permetta l’attività circense con animali che deroghi all’art. 282 bis, l’organizzazione di queste manifestazioni anacronistiche e diseducative rientra nella fattispecie di reato previste.
Oltre alle questioni giuridiche, il Circo con gli animali, non può essere più considerato uno spettacolo divertente e tantomeno educativo nel momento in cui si rifletta su come vengano addestrati gli animali. ll Circo è sofferenza, privazione delle necessità primarie tipiche di ogni specie, è paura, poiché l’addestramento avviene su cuccioli inermi con metodi violenti e coercitivi quali: pungoli elettrici, percosse, utilizzo della frusta, sospensione della nutrizione e dell’acqua, isolamento.
Inoltre a differenza degli artisti, gli animali non scelgono di esibirsi, non scelgono di vivere in gabbia, non scelgono di essere trasportati per centinaia di chilometri chiusi in container e gabbie, in attesa di compiere esercizi forzati sotto minaccia.
Il Circo con gli animali non è più ben visto da nessuna parte. Diversi paesi europei l’hanno vietato, in Italia il divieto è in iter parlamentare. Rimane il fatto che il Circo con l’impiego degli animali costretti a compiere esercizi contro natura, si configura come la forma peggiore di maltrattamento e sfruttamento reiterato.
In questi giorni l’APAS si è prodigata a verificare quali istituzioni abbiano autorizzato l’attendamento del Circo, senza appurare quale settore dello Stato si sia assunto la responsabilità di accogliere un evento così diseducativo quanto anacronistico. In ogni caso, l’APAS provvederà a presentare denuncia penale non appena il Circo Busnelli Niuman arriverà in Repubblica.