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Il solenne omaggio ai valorosi volontari del Monte Titano

da Redazione

L’Ara, progettata dall’ingegnere Gino Zani, si avvia al suo 92esimo compleanno: dedicata ai cittadini della Repubblica morti durante le guerre, è stata costruita utilizzando la celebre pietra di San Marino.

Ara Volontari

 

di Alessandro Carli

 

Luglio, mese di celebrazioni per la Repubblica di San Marino. All’11esimo anniversario dell’entrata nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO (7 luglio 2008) difatti segue il 92esimo “compleanno” di un monumento piuttosto conosciuto sul Titano, l’Ara dei Volontari (1927), progettata dall’Ingegnere Gino Zani e dedicata ai volontari sammarinesi morti durante le guerre per l’indipendenza dell’Italia e i movimenti insurrezionali.

L’Ara dei Volontari è dotata di una doppia rampa di scale che conduce alla Cappella Votiva, sormontata da un obelisco. Sul muro di fronte è posta una lapide con tutti i 138 nomi dei caduti tra il 1845 – 1918, a cui sono stati aggiunti i due nomi dei caduti nella lotta di liberazione tra il 1943 – 1945.

 

I GIORNALI DELL’EPOCA


Il numero 12 de “Il popolo sammarinese” del 31 luglio 1927, custodito all’interno della Biblioteca di Stato della Repubblica di San Marino, dedica al monumento tutta la prima pagina. “Il 23 luglio 1927, con cerimonia semplice ed austera, ha avuto luogo la posa della prima pietra del corpo centrale dell’Ara dei Volontari” si legge nell’incipit del giornale.

L’articolo poi prosegue con la descrizione del monumento, “costituito di due scalinate laterali che partono simmetricamente dalla contrada avanti il collegio e si congiungono su di uno spiazzo in cui si eleva una cappella votiva portante in cima un obelisco. Dallo spiazzo centrale, sul muro retrostante del quale saranno incisi i nomi di tutti i volontari sammarinesi, partono altre due scalinate che andranno a congiungersi verso la torre delle Milizie, alla nuova entrata del Cantone e ai giardini pubblici verso il Palazzo Pubblico. La cappella votiva sarà precisamente dedicata ai caduti con la scritta: ‘Utro pro Italia iam nos cecidisse memento’. L’Ara dei Volontari, che tornerà a gloria della Madre Patria, sarà dunque consacrata alla fine del prossimo mese di settembre con l’intervento di eminenti Personalità di fuori”.

Nel numero di fine settembre del 1927 “Il popolo sammarinese” torna sull’argomento, approfondendo alcuni aspetti più tecnici. Dopo aver chiarito che il complesso “appare a chiunque armonico, imponente e degnissimo”, l’articolo si sofferma sulle dimensioni. Le due scale laterali simmetriche “salgono ad un primo e ad un secondo piano” per poi “congiungersi in un terzo donde divergono due nuove rampe, l’una di accesso alla Torre delle Milizie e alla Via del Cantone e l’altra ai giardini che diventeranno pubblici. Sul terzo ripiano, all’altezza di circa 7 metri, s’innalza a modo di cappella un arco chiuso da due cancelli in fero battuto della Ditta Matteucci di Faenza, entro cui arderà perennemente una lampada a nome die volontari sammarinesi caduti. Sopra l’arco, alto di per sé circa 4 metri, s’innalza un obelisco di circa nove metri, alla cui base troneggia lo stemma della Repubblica, ben intagliato, su pietra scavata del nostro monte, dall’esperto scalpellino Romeo Balsimelli. Del resto tutti i lavori sono fatti in pietra sammarinese, dalle nostre maestranze locali, che si sono mostrate abili nella muratura in mosaico”.

 

LA PERGAMENA


“Restituito nella formale sua integrità il vetustissimo Littorio nostro nell’Anno 1923, per interesse delle Ecc. me Reggenze e della Commissione Governativa per la Conservazione dei Ricordi Storici e delle Antichità, il Consulente Tecnico Artistico Ing. Cav. Gino Zani, cittadino sammarinese, per la sistemazione della Piazzetta avanti il Nobile Collegio Governativo Belluzzi presentava un progetto di Monumento ai Volontari delle Guerre della Indipendenza Italiana, progetto che il Consiglio Grande e Generale approvava deliberandone l’esecuzione e i relativi stanziamenti di spesa sui bilanci dei Lavori Pubblici nei generali comizi. Nel frattempo, a spese dell’Erario Pubblico, si dava anche esecuzione ai lavori della Casa già edificio scolastico, a fianco del Monumento dei Volontari, Casa con annessa torre sistemata a locale delle Milizie su disegno dell’Ing. Cav. Antonio Cavallari, Capo dell’Ufficio Tecnico Governativo. (…). Il Monumento che si intitola ‘Ara dei Volontari’, coi CXXXVII Nomi nel marmo incisi dei generosi che volontariamente nei movimenti insurrezionali e nelle guerre tutte dell’italico riscatto offrirono il braccio e fecero olocausto delle loro giovani vite, sta e starà a testimonianza delle perenne italianità dei Sammarinesi, che Luigi Luzzatti prima e Benito Mussolini poi hanno definito ‘Italiani perpetui’ e ‘Due volte italiani'”.

 

L’ORAZIONE


L’oratore per l’inaugurazione dell’Ara dei Volontari, avvenuta il 29 settembre del 1927, fu l’On. Carlo Delcroix. Così ne parla “Il popolo sammarinese” nel numero del 18 settembre: “Certamente la più bella, la più nobile, la più completa figura di martire e di apostolo che la guerra abbia dato all’Italia. Ventinovenne, già circonfuso di gloria, campeggia da gigante nella nostra Nazione, amato, sentito, ammirato dalle folle e dall’aristocrazia dell’azione e del pensiero. Incontrastato ed amato campione dei Mutilati e del Combattenti per le altissime sue doti di mete e di cuore, è il fascinatore delle moltitudini, il grande espugnatore di anime, per l’acutezza del suo pensiero, per la generosità della sua anima ardente, per l’acume del suo ingegno divinatore, per la finezza infallibile della sua intuizione, per la sua straordinaria sua potenza oratoria”.

Invitando il lettore a recarsi nella Biblioteca di Stato di San Marino per la lettura integrale dell’Orazione Ufficiale, proponiamo le primissime parole pronunciate da Carlo Delcroix: “Quella che noi inauguriamo, scolpita nella pietra del Titano dalla tinta calda come di vetusto marmo che alle intemperie si indura, non è solo un’ara votiva, ma la stessa arca del patto, del vostro antichissimo patto con Roma”.

L’Ara dei Volontari, l’opera voluta dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri Giuliano Gozi, in occasione dell’inaugurazione (avvenuta nel mese di settembre del 1927) è stata celebrata dalle Poste di San Marino con una serie di 3 valori del valore rispettivamente di 50 centesimi, 1,25 Lire e 10 Lire.

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