SAN MARINO – L’Assemblea dei Dipendenti di Banca CIS e le Organizzazioni Sindacali – dopo aver rispettato un periodo di doverosa riservatezza, per evitare che si potesse creare pregiudizio alle ipotesi di soluzione – ritengono necessario portare a conoscenza dell’opinione pubblica le proprie posizioni in merito alle possibili soluzioni della vicenda Banca CIS.
I Dipendenti di Banca CIS e le OO.SS. ritengono essenziale e doveroso che, con equilibrio e concretezza, vengano analizzate tutte le possibili soluzioni – concrete e sostenibili – necessarie per consentire il superamento dello stato di crisi attuale, ivi compresa l’ipotesi di cessione a terzi della Banca, con l’obiettivo di salvaguardare i risparmiatori ed i Dipendenti e senza “far gravare” il peso dell’eventuale risanamento sulla collettività.
Elementi imprescindibili dell’ipotesi di eventuale cessione ad un terzo, dovranno essere la piena sostenibilità del “piano industriale”, la concretezza dell’investimento, il mantenimento dell’occupazione e della continuità operativa, nell’ottica di salvaguardare l’integrità aziendale.
Ulteriore elemento di chiarezza che deve essere tenuto nella massima considerazione rispetto alle ipotesi di cessione e risanamento è quello relativo all’accertamento delle responsabilità di chi ha provocato il dissesto che ha originato lo stato attuale di Banca CIS, mettendo a repentaglio gli “asset” aziendali, compromettendo la stabilità del sistema bancario e ipotecando il futuro dei dipendenti di Banca CIS.
Per l’Assemblea dei Dipendenti di Banca CIS e per le OO.SS. indipendentemente dalle ipotesi di soluzione della crisi in atto, la massima attenzione deve essere riservata alla più ampia garanzia occupazionale dei lavoratori occupati, come peraltro già fatto in occasione delle ultime crisi bancarie. In merito alla salvaguardia occupazionale la legge 102/2019 richiama la necessità di tutelare i posti di lavoro ma non indica le modalità operative per raggiungere tale obiettivo nel caso in cui si faccia ricorso alla “risoluzione” della banca in dissesto. Le OO.SS. in accordo con l’Assemblea dei Dipendenti di Banca CIS, ritengono che sia essenziale e doveroso definire in modo chiaro quali saranno le misure che verranno adottate per salvaguardare i posti di lavoro in caso di “risoluzione” poiché ad oggi non si hanno informazioni tali che lascino ipotizzare la continuità e la conservazione del posto di lavoro. Tale argomento – di indubbia importanza per i lavoratori coinvolti – pare che non sia stato ancora affrontato con la dovuta attenzione e chiarezza da parte del Governo e di coloro che sono preposti all’applicazione delle disposizioni della legge appena approvata.
Il disposto normativo sulle Risoluzioni delle crisi Bancarie recentemente approvato, ha introdotto un ampio spettro di strumenti per la risoluzione delle crisi bancarie e si fonda su un pilastro imprescindibile per dare fiducia al “Sistema Paese”: NON percorrere la strada del Bail-In, ossia l’esclusione della possibilità che il dissesto sia “pagato” oppure “finanziato” con la creazione di una “bad bank” con le risorse dei depositanti e/o dei fondi pensione.
La Legge 102/2019 ha previsto l’introduzione del Bail-Out, ossia il salvataggio esterno anche attraverso l’intervento con risorse pubbliche, anche tramite l’eventuale nazionalizzazione.
In questo quadro si ritiene essenziale che la valutazione degli attivi della banca avvenga nell’ottica della continuità aziendale e con una metodologia che sia omogenea rispetto a quella applicata agli altri istituti di credito. A questo proposito, come indicato anche dal Fondo Monetario Internazionale tra le finalità dell’esercizio di valutazione degli attivi (Asset Quality Review, AQR), vi era l’obbiettivo di applicare standard comuni di valutazione degli attivi a tutte le banche per fornire un quadro coerente e affidabile dello stato dei loro bilanci.
L’Assemblea dei Dipendenti di Banca CIS e le OO.SS. hanno fiducia nell’operato di Banca Centrale e dei suoi tecnici, ne difendono l’indipendenza e ne riconoscono il ruolo di principale attore nella gestione delle crisi bancarie. In un contesto oggettivamente complesso, tutte le ipotesi di superamento della situazione di amministrazione straordinaria e di sospensione dei pagamenti, non possono prescindere da valutazioni politiche (oltre che tecniche) sugli effetti delle potenziali ricadute sulla collettività, sulle prospettive occupazionali, sulle garanzie per correntisti e Fondi pensione, tantopiù in un momento particolare come quello che attualmente sta vivendo la Repubblica. La politica e Banca Centrale hanno il compito di tracciare le possibili soluzioni a fronte degli obiettivi che, con chiarezza, devono essere identificati dalla politica stessa, alla quale spetta poi la sintesi e l’onere della decisione finale e l’emanazione dei provvedimenti necessari.
L’Assemblea dei Dipendenti di Banca CIS e le OO.SS. confermano la loro volontà di rafforzare la collaborazione con le forze politiche, con la Banca Centrale, con il Commissario Straordinario e con tutte le parti coinvolte, per addivenire ad una positiva conclusione di una vicenda che, se mal gestita, avrebbe ricadute irreparabili su tutto il Sistema Paese.