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Editoriale: e ora altri passi verso la stessa condivisione politica e sociale

da Redazione

Maggioranza e opposizione hanno trovato un’intesa su due aspetti molto importanti, quelli che riguardano il cosiddetto Decreto “Salva banche” e l’istituzione di una Commissione d’inchiesta su presunte responsabilità politiche o amministrative che hanno coinvolto Banca CIS.

 

di Alessandro Carli

 

Un primo passo, ora ne servono urgentemente altri nella stessa direzione e con la stessa condivisione politica e sociale. Nella seduta d’urgenza e straordinaria del Consiglio Grande e Generale del 14 giugno maggioranza e opposizione hanno trovato un’intesa su due aspetti molto importanti, quelli che riguardano il cosiddetto Decreto “Salva banche” e l’istituzione di una Commissione d’inchiesta su presunte responsabilità politiche o amministrative che hanno coinvolto Banca CIS.

Per una volta e per certi versi inaspettatamente, forse perché il problema è gravissimo e la materia molto tecnica e complicata, maggioranza e opposizione hanno trovato convergenza senza la necessità di fare le ore piccole nella consapevolezza di dover trovare una prima risposta alla crisi del settore.

Bene quindi, lo vogliamo sottolineare, quello che è stato fatto. Ma l’opera non è che all’inizio: il settore bancario sammarinese necessita di interventi ulteriori, soprattutto in ottica di una messa in sicurezza reale – unica base su cui costruire la fiducia necessaria – e di prospettiva, perché occorre un vero e sostenibile rilancio dello stesso.

Va quindi presa in considerazione, come abbiamo già avuto modo di scrivere nei giorni scorsi sul nostro settimanale, l’ipotesi dell’istituzione di una unità di crisi in quanto crediamo fermamente necessario che vengano concretizzati tutti gli interventi indispensabili per rimettere in sesto l’intero settore bancario, che rappresenta una “gamba” importantissima del tavolo su cui si appoggia il sistema economico.

Le banche devono tornare a svolgere prima possibile l’indispensabile funzione di sostegno e sviluppo delle imprese e delle famiglie. E lo devono fare in maniera strutturata, con un orizzonte temporale di prospettiva.

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