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Algem Natura, la start up cresce in fretta e punta in alto

da Redazione

Il Direttore De Faveri: “In 3 anni, 11 dipendenti e circa mille punti vendita in Italia. Il settore degli integratori fitoterapici è in grande espansione, ma non privo di difficoltà”.

Algem Natura Anne Claire De Faveri

 

di Daniele Bartolucci

 

Se tre anni fa l’etichetta di “start up” le calzava a pennello, oggi Algem Natura è un’impresa vera e propria, che si sta strutturando adeguatamente per affrontare le sfide del mercato internazionale. “Abbiamo circa mille punti vendita in Italia tra farmacie, parafarmacie, erboristerie, ed esportiamo già in Albania, Grecia, Emirati Arabi e Tunisia per un fatturato che quest’anno dovrebbe superare i 2 milioni di euro”, spiega il Direttore Generale, Anne Claire De Faveri, “ma soprattutto stiamo assumendo personale: siamo partiti in tre, oggi contiamo su una squadra di 11 persone, giovani ma altamente qualificate”. Una crescita repentina, per un’azienda nata a San Marino solo alla fine del 2015 e resa operativa nei primi mesi del 2016: “Quando abbiamo avviato l’azienda, ci siamo appoggiati ad una piccola impresa di Pisa per la produzione: ne è nata una forte partnership, che ha permesso a entrambe le aziende di crescere. Questo non toglie che in futuro vorremmo localizzare comunque una produzione a San Marino, dove attualmente svolgiamo tutte le attività a valore aggiunto, come la ricerca e il marketing. Oggi siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, in anticipo rispetto al business plan. E questo ci darà la forza e l’entusiasmo di crescere ancora, grazie ai nuovi progetti che stiamo già portando avanti”. Una bella storia di impresa, quindi, ma anche di ostacoli superati (e da superare). “Le difficoltà sono sempre dietro l’angolo”, ammette il Direttore De Faveri, “e in certi momenti sembrano insormontabili. Per questo avere alle spalle un imprenditore esperto, nel nostro caso Lorenzo Busignani, che oltre al ruolo di amministratore è anche socio, ci ha permesso di superare i momenti più difficili, che sono normali per un’impresa appena nata”. Questioni di mercato, finanziamento, produzione, in pratica, che però con un buon prodotto e una gestione ottimale della rete commerciale, Algem Natura ha compensato ampiamente. Anche grazie a San Marino: “Ci sono indubbiamente dei vantaggi nel fare impresa in Repubblica, ma paradossalmente anche gli ostacoli più importanti hanno la stessa origine. E lo dico con un po’ di rammarico, essendo sammarinese e avendo scelto di tornare a San Marino nonostante le opportunità che mi ero costruita all’estero nel settore delle biotecnologie. Purtroppo la nostra burocrazia, in alcuni casi, è un grosso freno all’impresa, in particolare a quelle più giovani e soprattutto per quelle che operano in settori così controllati come il nostro. Le procedure di autorizzazione e certificazione potrebbero ad esempio essere snellite, agevolando le imprese presenti e diventando fonte di attrazione per quelle che ci guardano da fuori. Essendosi creato in territorio un ‘distretto’ già importante di aziende del nostro settore, potremmo svilupparlo ulteriormente se il sistema avesse un approccio più smart”.

Quando poi si parla di competitività, il riferimento va ancora una volta all’Italia, ma anche all’Unione Europea, dove ad esempio il mercato del lavoro è liberalizzato, ma la De Faveri non si riferisce solo a questo aspetto: “Siamo un’enclave in Italia e in Europa e questi sono i principali mercati di riferimento di San Marino. Nel nostro caso, poi, l’Italia è in assoluto il mercato più dinamico e ricco per gli integratori fitoterapici e ci sono diverse aziende a San Marino che operano in tale contesto, investendo e crescendo sia in termini di fatturato che di occupazione: c’è un know how formidabile, su cui si può costruire un asset trainante per l’economia reale, ma certi ostacoli vanno superati. Per la nostra azienda, ma credo sia lo stesso per tutto il settore e anche per le altre imprese industriali – confermato anche dall’azione in tal senso di ANIS – l’Accordo di Associazione con l’UE sarebbe un grandissimo passo in avanti, in cui investire un’azione diplomatica fortissima per ottenere il massimo della competitività dalla trattativa in corso. Unito al superamento della burocrazia, implementando anche la digitalizzazione delle procedure, e alla firma di nuovi accordi con l’Italia anche nei settori più tecnici e scientifici, rappresenterebbe un grosso vantaggio per chi fa impresa a San Marino, dove non mancano né idee, né esperienze di successo”.

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