Home NotizieMondo Cassette di sicurezza, Paolo Gentiloni (PD) a Radio 24: “Errore o follia”

Cassette di sicurezza, Paolo Gentiloni (PD) a Radio 24: “Errore o follia”

da Redazione

“Tassa sulle cassette di sicurezza? Errore o follia. Perché o stiamo parlando di un’ autorizzazione di riciclaggio di Stato oppure di tassare i risparmi degli italiani”. Lo ha detto il Presidente del Partito democratico, Paolo Gentiloni, a 24Mattino su Radio 24 di Maria Latella e Oscar Giannino. E quando gli viene ricordato che anche il governo Renzi aveva pensato a questa misura, Gentiloni risponde: “sono dieci anni che se ne parla giustamente al ministero dell’economia perché si guardano le varie possibilità”.

 

“NESSUN ESPONENTE DEL PD È AUTORIZZATO A NON RISPETTARE L’AUTONOMIA DELLA MAGISTRATURA”

 

“Oltre a proclamare l’importanza dell’autonomia della magistratura prevista dalla Costituzione, dovremmo anche comportarci di conseguenza. Non credo che il Pd abbia autorizzato suoi esponenti a comportarsi in modo diverso”. Così Paolo Gentiloni, presidente del Partito Democratico, a 24 Mattino su Radio 24 di Maria Latella e Oscar Giannino, rispondendo a una domanda sul coinvolgimento di Luca Lotti e Cosimo Ferri nell’inchiesta sulle nomine del CSM.

 

“PROCEDURA DI INFRAZIONE? DIPENDE DA QUALE DEI TRE GOVERNI ITALIANI AVRÀ LA MEGLIO”

 

“C’è spazio per l’Italia sulla procedura di infrazione? Penso di sì, dipende da quale dei tre governi che attualmente gestiscono il nostro paese avrà la meglio”. Lo ha detto il presidente del Partito democratico Paolo Gentiloni a 24Mattino di Maria Latella e Oscar Giannino su Radio 24, rispondendo ad una domanda sulle possibilità dell’Italia di evitare la procedura di infrazione aperta dalla Commissione europea. “C’è il governo del ministro dell’economia, il governo del ministro dell’interno e quello del ministro del lavoro. Hanno tre linee diverse, purtroppo anche spesso confliggenti, non credo che ne caviamo molto. Finora i governi erano due – ha aggiunto l’ex presidente del Consiglio – adesso sembra essercene anche un terzo, perché mi pare che il ministero dell’Economia, con il sostegno, o almeno l’avallo, di palazzo Chigi, si sia reso conto della gravità della situazione.”

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