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San Marino, prezzi degli alimentari alle stelle: i dati sono ufficiali e oggettivi

da Redazione

SAN MARINO – I dati sugli aumenti dei prezzi dei generi alimentari che abbiamo reso noti nei giorni scorsi, sono veri e ufficiali; sono quelli pubblicati dall’Ufficio di Statistica, e riflettono la media delle varie rilevazioni svolte.

Abbiamo avuto conferma da tempo che i dati vengono elaborati da questo Ufficio con le stesse modalità dell’ISTAT; in sostanza, il paniere sammarinese è equivalente a quello italiano. Pertanto, ciò rende estremamente indicativo e verosimile mettere a confronto l’inflazione registrata a San Marino con le realtà territoriali italiane confinanti, anche su singole voci e categorie del paniere stesso.

Il fatto che il gruppo “La Sociale” sia virtuoso rispetto ai prezzi dei prodotti alimentari, come afferma in un comunicato pubblicato oggi sugli organi di stampa, non cambia il dato generale a San Marino, dove esiste una molteplicità di punti vendita – supermercati ma anche piccoli negozi – distribuiti in tutti i nove castelli della Repubblica; ovvero, un preoccupante incremento complessivo dei generi alimentari.

Chiunque è libero di verificare i dati pubblicati e chiedere all’Ufficio di Statistica eventuali ulteriori informazioni. Tale Ufficio effettua le rilevazioni sui prezzi tutti i mesi, in modo standardizzato ed in linea con le metodologie applicate in altri paesi; non accettiamo che, a priori, ne venga messo in discussione l’operato.

A quanto ci risulta, l’incremento dei prezzi si deve in particolare ad alcune tipologie di prodotti, che hanno fatto balzare in alto il dato medio della componente relativa ai generi alimentari e bevande analcoliche.

Com’è noto la CSU ha inviato una seconda richiesta di incontro al Congresso di Stato e alle associazioni di categoria. Governo e USC sono le uniche che al momento non hanno risposto, mentre le altre – ANIS, OSLA, USOT e UNAS – hanno prontamente comunicato la loro disponibilità al confronto. Desta un certo rammarico e sconcerto constatare che il Governo continua a non essere interessato a confrontarsi su un problema reale che va a ridurre in maniera significativa il potere d’acquisto delle retribuzioni e dei redditi dei cittadini, mentre su altri tavoli negoziali si chiedono ulteriori tagli e sacrifici alla cittadinanza.

La prossima settimana la CSU provvederà a proporre un incontro alle parti che si sono rese disponibili ad affrontare la problematica.

 

CSU

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