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San Marino “risponde” alle quattro conversazioni lanciate dall’ILO

da Redazione

Per il centenario dell’Organizzazione (1919-2019) inviato un paper. Il documento ha visto coinvolti ANIS, CSU, OSLA, USOT, UNAS e USC coordinati dall’avvocato Alessandro Bugli.

ANIS Neni Rosas

 

di Alessandro Carli

 

Il mondo del lavoro è sottoposto a un processo di grandi cambiamenti che avvengono a una velocità tale da trasformare il lavoro come mai prima d’ora. I fattori che intervengono a influenzare queste trasformazioni sono molti: la globalizzazione e l’internazionalizzazione dei mercati, le tendenze demografiche, le innovazioni tecnologiche e i cambiamenti climatici sono solo alcuni dei fattori chiave del cambiamento.

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro (nella foto d’archivio il Presidente ANIS Neni Rossini assieme a Gianni Rosas, Direttore ILO Italia e San Marino), al fine di comprendere e rispondere efficacemente a questi cambiamenti e far avanzare l’obiettivo della giustizia sociale, ha dato impulso a una serie di iniziative dedicate al “futuro del lavoro” e organizzate in occasione del suo centenario (1919-2019). Anche la Repubblica di San Marino è stata chiamata a dare il suo contributo realizzando un corposo documento che ha coinvolto le associazioni sindacali e di categoria (ANIS, CSdL, CDLS, OSLA, UNAS, USOT e USC) oltre a una rappresentanza di Governo. Il gruppo di lavoro, creato nel 2016 e coordinato dall’avvocato Alessandro Bugli, ha consegnato il report che, partendo dall’analisi del contesto locale, arriva alle “risposte” richieste dalle “quattro conversazioni” lanciate nel 2015 dall’ex Direttore Generale ILO Guy Ryder: lavoro e società; organizzazione del lavoro e della produzione; lavoro dignitoso per tutti; governance del lavoro.

Il primo step di intervento, si legge nel paper, “deve riguardare la formazione e l’aggiornamento professionale” quindi “garantire che i futuri lavoratori abbiano una buona conoscenza delle lingue straniere e abilità e agilità nell’utilizzo dello strumento telematico”.

La conoscenza delle lingue “è fondamentale anche per consentire ai lavoratori sammarinesi che rimarranno all’interno dei confini di interfacciarsi con le rappresentanze di imprese che vogliono operare sul territorio” ma anche per le aziende che vogliono “estendere i propri commerci all’estero”. Le conoscenze linguistiche ovviamente “ricadono” anche nel comparto turistico e abbracciano un altro settore sempre più importante, quello dell’informatica. “Salvo casi rari, quasi tutti i giovani lavoratori di domani sono in grado di utilizzare compiutamente un PC o un Mac o navigare in rete” è la constatazione del Gruppo di lavoro sammarinese.

Non da meno è la capacità di saper correlare i piani scolastici, in termini di offerta di futuri lavoratori, “all’effettiva domanda di professionalità del mercato”. Dopo aver rimarcato l’importanza dell’alternanza scuola-lavoro (che “sarà sempre più un elemento qualificante” assieme agli stage e allo sviluppo di scuole professionali), l’analisi si sofferma sulla formazione e sull’aggiornamento, destinati anche a “coloro che versino in stato inoccupazionale o disoccupazionale” per consentire “un rapido ingresso o rientro nel mercato”. Lavoratori più formati e più aggiornati anche in entrata “garantiscono alle imprese di poter operare meglio” ma anche “una maggior produttività e redditività”.

In merito al welfare, l’idea per il domani “deve essere sempre più quella di giudicare la qualità dell’offerta di lavoro non in ragione del compenso monetario quanto invece delle forme di benefit come ad esempio i premi di produttività e gli asili aziendali”.

Sulla “terza conversazione” dell’ILO (lavoro dignitoso per tutti), il documento sammarinese spiega che è necessario contrastare il lavoro minorile. La responsabilità sociale delle imprese per un lavoro dignitoso deve essere “imperativa” e obbligatoria.

La forza organizzativa di tutte le parti deve essere quindi quella di “decidere assieme il futuro dell’economia, dello sviluppo e delle tecnologie” affinché “le scelte siano democratiche e condivise”.

Il gruppo di lavoro sammarinese, nel testo, ha poi affermato che “il vero esercizio” starà “nel saper conciliare le giuste istanze di tutela dei lavoratori con le esigenze di contenimento di produzione per le imprese evitando che l’imposizione fiscale finisca per soffocare le speranze degli uni e degli altri”.

Per favorire l’occupazione del Paese servirà dare sviluppo a settori quali la “green economy” ma anche a quelli tecnologici e telematici.

Sulla “Governance del lavoro” – la quarta conversazione richiesta da Guy Ryder – “il cammino verso la promulgazione della Legge nr. 59 del 2016 (‘Della libertà e attività sindacale nei luoghi di lavoro, della contrattazione collettiva e del diritto allo sciopero’) è stato un banco di prova per tutte le parti coinvolte” e ha fatto registrare spunti interessanti che sono stati riportati con precisione nel documento.

Quest’anno la 108esima sessione della “Conferenza internazionale del lavoro”, quella come detto del “centenario” dell’Organizzazione, si terrà come sempre a Ginevra dal 10 al 21 giugno 2019.

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